Finale Coppa Italia, una nuova occasione per il progetto “seconde squadre”
Manca davvero poco alla finale di andata di Coppa Italia che vedrà impegnate Juventus Next Gen e Vicenza. Le due squadre si sfideranno giovedì 2 marzo all’Allianz Stadium di Torino. Per i bianconeri sarà l’occasione per ripetere la vittoria del 2020 contro la Ternana e per confermare l’importanza del progetto “seconde squadre”.
Come arrivano le due squadre alla finale
Una stagione calcistica è contraddista da momenti ed episodi. È così anche per la Juventus Next Gen e per il Vicenza. Due squadre che stanno affrontando al meglio la loro stagione. I veneti, nonostante qualche difficoltà nell’ultimo periodo, si trovano al quinto posto in piena zona play off. I bianconeri sono invece undicesimi, pari merito con la Virtus Verona.
Per raggiungere gli ambiti play-off le due squadre hanno a disposizione la finale di Coppa Italia Serie C. Vincere, oltre al trofeo da mettere in bacheca, permetterebbe alle contendenti di accedere direttamente alla fase preliminare dei paly-off.
Per la Juve di Brambilla sarà una finale dai molteplici significati. Prima di tutto perché vincere gratificherebbe tutto lo spogliatoio e la società bianconera che ha investito molto nel progetto dell’Under 23. Ad oggi Juventus Next Gen è ancora l’unica Under 23 in Serie C appartenente ad una società di Serie A. Inoltre, i piemontesi entreranno in campo con la voglia di ripetere il risultato ottenuto nel 2020 all’Orogel Stadium contro la Ternana. In quella finale, vinta dai ragazzi dell’allora allenatore Pecchia, segnano Brunori e Rafia. Due giocatori che oggi non fanno più parte della Juve Next Gen ceduti, rispettivamente, a Palermo e Pescara. Così come non ritroviamo nemmeno Fagioli, Miretti o Soulé oramai in pianta stabile nel team di Allegri.
Il valore della Juve Next Gen e della finale di Coppa Italia all’Allianz Stadium
Anche in questa finale l’Under 23 bianconera metterà in campo giocatori di livello e dal futuro brillante. Da Pecorino a Riccio, passando per Barrenechea, Crespi e Hujisen. Tutti giocatori che alla corte di Brambilla dimostrano di avere giocate importanti, fiuto del gol e la grinta “dei grandi”. Se n’è accorto anche Allegri tanto da inserirli nelle liste per l’Europa League. I primi tre sono stati iscritti nella lista B, mentre il portiere e il centrale olandese nella lista A. Tuttavia, quest’ultimo non prenderà parte al match con il Vicenza a causa della squalifica rimediata nella semifinale con il Foggia. Un’assenza pesante per coach Brambilla. I numeri del giocatore classe 2005 parlano da soli. Oltre a prestazioni degne del suo idolo De Ligt, Dean ha già iscritto a referto 3 gol. 2 in semifinale di Coppa.
Juventus Next Gen Vicenza sarà anche una nuova occasione per i giovani bianconeri di scendere in campo all’Allianz Stadium. L’unico precedente dell’Under 23 allo Stadium risale allo scorso 27 novembre 2022. Si gioca Juventus Next Gen Mantova. Per la prima volta una seconda squadra calca il campo di uno stadio di Serie A. La partita termina col pareggio per 2 a 2.
Juve Next Gen Vicenza, una nuova finale per il progetto “seconde squadre”
Nella mattina che precede il match Andrea Agnelli, all’ultima uscita ufficiale come Presidente della Juventus, Gabriele Gravina e Francesco Ghirelli, all’epoca ancora in carica come Presidente della Lega Pro si riunisco in quella che viene definita la tavola rotonda. Un meeting in cui le tre cariche hanno modo di confrontarsi e tirare le prime somme sull’iniziativa intrapresa.
L’ex Presidente bianconero Agnelli non nasconde l’orgoglio per i traguardi raggiunti fino a quel momento. “Il passaggio in seconda squadra è utile per la Juventus, ma anche per la sostenibilità poiché si creano giocatori in casa. Parliamo di Miretti e Fagioli all’esordio in Nazionale, ma anche di 7-8 giocatori in pianta stabile in Under 20.” Sempre Agnelli sottolinea, inoltre, quanto valga da un punto di vista economico poter crescere i giocatori nel vivaio “La seconda squadra permette a noi di ridurre i costi della prima squadra”.
L’evento è servito per sottolineare quanto la Federcalcio creda nel progetto seconde squadre per il bene del movimento calcistico italiano, così il Presidente Gravina: “Il progetto seconde squadre fa bene alla Nazionale e alla Juventus. I calciatori Under 21 sono solo l’1% del nostro campionato, a dimostrazione che c’è qualcosa che non torna. È sotto gli occhi di tutti che una società che ha creduto in questo progetto ora può calcolare gli effetti positivi”. Tuttavia, la FIGC, sempre attraverso le parole del Presidente non ha nascosto la preoccupazione per il futuro. “Oggi c’è preoccupazione in Italia nei rapporti, tra B e C. (…)dobbiamo decidere cosa bisogna fare per avere una seconda squadra. Altrimenti non arriveremo mai ad una conclusione”. La Federazione appoggia il progetto e metterà a disposizione ogni mezzo per incrementare il numero delle società aderenti.
Da quella sfida tra Juve Mantova gli interpreti sono mutati. Agnelli non fa più parte del CDA bianconero e Marani ha sostituito Ghirelli dimissionario alla guida della Lega Pro.
In occasione della conferenza d’insediamento il neoeletto presidente Marani ha così commentato la questione: “E’ un tema improntate questo che riguarda tutta la valorizzazione del calcio italiano, ma non vorrei divenisse la cometa cui tutti guardiamo”. Un’idea di calcio da sostenere ed ampliare, ma che non basterà a risolvere ogni problematica.
Chissà se la finale potrà portare qualche consiglio. Intanto giochiamola.