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Fink, l’ultima bandiera: 21 anni con il Sudtirol nel cuore

“Giocatore rappresentativo di una squadra, poiché ad essa legato da molti anni o per le molte vittorie ottenute”. Questa è la definizione che Wikipedia dà al termine bandiera nel mondo calcistico. Una figura che negli anni è diventata sempre più cosa rara. Non in casa Sudtirol dove Hannes Fink si è guadagnato un posto nel cuore dei tifosi. Dopo 21 stagioni con la maglia biancorossa (giovanili comprese), ha deciso di ritirarsi. Gli ultimi 10 minuti della sua carriera li ha giocati nella la finale della Supercoppa di Serie C contro il Modena in una stagione nella quale, anche grazie a lui, il Sudtirol ha strappato il pass per la Serie B.   

L’inizio di una lunga storia d’amore

La maglia biancorossa la indossa da quando aveva 11 anni, quando ancora la sede legale era a Bressanone (solo nel 2011 verrà spostata a Bolzano). Da bambino che sogna di giocare a calcio a quel sogno che è riuscito a realizzare. L’esordio in prima squadra, poi la promozione in C1 nel 2010 da assoluto protagonista

Anche se la prima stagione in C1 non è così semplice: il Sudtirol retrocede dopo appena un anno perdendo i playout, ma viene poi ripescato. Quella batosta darà linfa vitale a Fink e compagni che dal 2010 al 2021 prendono parte in ben sei occasioni ai playoff sfiorando la Serie B. E la sfiora davvero nel 2014 quando, insieme all’attuale giocatore del Genoa Ekuban, si arrende solo in finale contro la Pro Vercelli di Iemmello. Non era ancora il capitano di quella squadra, ma di fatto Hannes si carica sulle spalle la squadra per ripartire più forti di prima. 

“Capitano o mio capitano”

Dopo i primi anni di assestamento della nuova “era Fink”, la squadra torna a giocarsi la promozione nella stagione 2017/2018. Con Gyasi in squadra l’obiettivo si infrange in semifinale sul muro chiamato Cosenza.

Meglio ricaricare le pile. La lotteria dei playoff è troppo imprevedibile. Meglio andare in B passando dalla porta principale. Una stagione da assoluti protagonisti. Il Sudtirol macina record su record e nella giornata di Trieste conquista anche l’aritmetica. Un obiettivo che aspettava da tempo. Sudato e meritato. Per lui una nuova avventura in dirigenza. Una maglia riposta nel cassetto dei ricordi. E due colori per sempre tatuati nel cuore

Redazione

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