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Dalla C a Trapani all’Europa con la Fiorentina: la scalata di Italiano

“Il mio sogno è stabile e regge il mio peso. È il gradino su cui salgo, per avvicinarmi alle mie speranze” scriveva Gabriele D’Annunzio. Una frase che ci può ricollegare al percorso di Vincenzo Italiano, l’attuale allenatore della Fiorentina, che resterà in Viola fino al 2025. Da calciatore ad allenatore, chissà quante volte da ragazzo ha sognato di raggiungere traguardi importanti. Quei sogni che l’hanno aiutato, un passo alla volta, a raggiungere le stelle. Partito dalla D è riuscito ad arrivare in A, sia in campo e sia guidando sapientemente le sue squadre dalla panchina. Una carriera ‘parallela’, ma quanto mai simile per crescita e modo di intendere calcio.

Ex centrocampista di sostanza, ma anche dal piede educato, ha riproposto nei suoi dettami tattici il suo modo di giocare. Propositivo e con un buon calcio, tanto che Zeman lo ha definito “suo erede” nel corso di un’intervista a Sky. Allenatore giovane e con idee, che in quattro anni ha saputo scalare una montagna ai molti insormontabile. Dalla C con il Trapani all’Europa con la Fiorentina, il passo è stato breve. Un gradino alla volta, ma sempre con la convinzione di potersi migliorare. Ora la sua squadra ha battuto il Twente nel doppio scontro superando i preliminari e qualificandosi ai gironi di Conference League. Riporta così la Fiorentina in Europa dopo cinque anni.

Dalla C all’Europa: la ‘tesi’ firmata Italiano

“Passaggio calciatore-allenatore. Cosa ricordare e cosa mettere nel cassetto”, questo il nome della tesi che Vincenzo Italiano ha presentato per raggiungere il patentino di UEFA Pro. Oltre a studiare la metodologia, ha saputo riportare sul campo quella sintonia tra giocatore e allenatore. Dalle sue doti di trascinatore è riuscito a creare sempre gruppi uniti e sempre con lo sguardo verso l’obiettivo. E’ successo a Trapani, alla sua prima stagione da professionista come allenatore. Un’annata importante chiusa al terzo posto e con la vittoria dei playoff. 

Lo Spezia non ci ha pensato due volte e l’ha chiamato per guidare i liguri nella stagione successiva. Al netto di un inizio difficile, è riuscito nel girone di ritorno a sistemare la squadra e guidarla al terzo posto. L’accesso ai playoff per la A è garantito e, dopo aver superato la semifinale, è tempo di giocarsi la finalissima con il Frosinone. La vittoria per 1-0 allo Stirpe ha fatto da preludio alla festa. La sconfitta interna e i 90′ intensi del Picco, la settimana successiva, non hanno pregiudicato la promozione per la prima storica volta in A dello Spezia. Due stagioni e due promozioni, non male come inizio da allenatore per Italiano. La conferma a Spezia è più che d’obbligo e la salvezza raggiunta risuona quasi come uno Scudetto tra i bianconeri. Un gradino in più ogni volta, lo stesso che ha fatto Italiano quando ha accettato la proposta della FiorentinaItaliano ha firmato per l’ennesimo capolavoro della sua carriera, riuscendo a portare la Viola in Europa dopo cinque stagioni. Una scalata difficile, ricca di insidie ma senza mai mollare questa è la filosofia di Italiano, perché alla fine essere convinti dei propri sogni è la strada giusta per arrivare al successo.

L’idolo Zeman e quelle corse a ‘rubare’ gli insegnamenti del boemo

Tutti nella vita abbiamo idoli da seguire e voler imitare. Vincenzo Italiano non è stato da meno. Da allenatore si è ispirato tanto a Zeman: stesso modulo e stesso modo di giocare delle sue squadre. Da idolo a erede il passo può essere breve, ed è stato lo stesso Boemo a etichettarlo così in una sua recente intervista a Sky.  

Foto Antonellis

Imparare dai chi nel calcio italiano ha lasciato un’impronta ben marcata è il primo passo per migliorarsi, ecco perché Italiano ha ‘rubato’ gli insegnamenti del Boemo. Ribera-Licata, poco più di un’ora di distanza in auto. E’ il tragitto che ha percorso Italiano per andare ad ammirare le direttive di Zeman. Un segnale da parte di chi ha voglia di migliorarsi sempre. Dall’investitura di Zeman alla crescita continua in panchina: Italiano è pronto a stupire ancora. 

A cura di Brianti Simone

Redazione

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