Una stagione da Oscar quella del Fiorenzuola. La Cenerentola della Serie C che, da neo promossa, ha saputo stupire tutti gli addetti ai lavori. Autentica sorpresa di una cavalcata culminata con la salvezza anticipata. Un vero e proprio capolavoro visto l’età media della squadra e il budget limitato a disposizione. Un sali e scendi di emozioni nel corso dell’annata, ma sempre con lo stesso focus in testa.
Se i rossoneri avessero partecipato alla notte degli Oscar, avrebbero vinto un doppio premio: senza dubbio per il miglior montaggio e quello alla regia. Da una parte il lavoro del Ds Bernardi, capace di assemblare una squadra giovane e ben assortita e dall’altra l’allenatore Tabbiani, che ha continuato a portare avanti le sue idee di gioco. Dal dietro le quinte al campo: la pellicola del Fiorenzuola è servita.
Il premio è assolutamente meritato per il Ds Bernardi. Un budget limitato e anche per questo ha dovuto minuziosamente scegliere i calciatori giusti per la causa Fiorenzuola. Arrivato in D per cercare di riportare la squadra tra i professionisti dopo tanti anni, ha centrato subito l’obiettivo. In estate la conferma e la continuazione di un lavoro che può essere migliorato e portato avanti. Il primo tassello per Bernardi è stato quello di confermare gran parte del gruppo che ha conquistato con merito la promozione.
Un centenario storico e da festeggiare con il ritorno trai i professionisti. L’altro aspetto importante è stato creare una rete di collaborazioni con le società dei piani alti per avere giovani di qualità. Su tutte Pisa e Cremonese, che hanno mandato ben sei ragazzi (tre a testa) alla corte dei rossoneri. Ad una squadra con gioco e idee serviva un mediano che potesse far girare al meglio la squadra. Non uno, ma ben due ne sono arrivati. Giovani e di belle speranze, bravo Bernardi a scegliere Nelli e Fiorini. Due prospetti davvero interessanti che, nel corso della stagione, sono riusciti a scambiarsi alla perfezione. Un lavoro minuzioso e importante e realizzato con la condivisone di Tabbiani.
Squadra consegnata a Tabbiani e si comincia. In realtà non si è dovuto cambiare tanto rispetto alla D. Chiaramente la categoria è diversa, ma il lavoro fatto dall’allenatore è stato continuare un’idea già utilizzata. I rossoneri non hanno mia cambiato il loro modo di giocare. Una gestione del gruppo davvero esemplare. Tutti indispensabili e nessuno escluso. Titolari o dalla panchina l’idea non cambia, dentro al campo bisogna correre e sacrificarsi.
E’ proprio sotto questi due principi che l’allenatore ha saputo creare un gruppo coeso e con la testa girata verso lo stesso obiettivo. Dalla salvezza al sogno playoff nelle ultime giornate, è stato un finale importante per i rossoneri. Il sogno playoff cullato ma mai arrivato, ha lasciato consapevolezze importanti alla squadra. Stagione finita, ora c’è il rompete le righe e poi si penserà ad una nuova annata da costruire e con obiettivi da raggiungere. Il film del Fiorenzuola: il montaggio di Bernardi e la regia di Tabbiani, le firme ben distinte di un capolavoro da Oscar.
A cura di Simone Brianti
Credit foto: Claudio Cavalli – Libertà
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