Dalla Roma al Giugliano, Ciuferri porta la Dybala mask in C: “Qui ho ritrovato fiducia”
Della stagione del Giugliano Flavio Ciuferri è sin qui stato l’assoluta rivelazione. In una Serie C che è sempre più il campionato dei giovani, il classe 2004 sta trovando la propria dimensione. Non solo 4 gol e 2 assist nel girone d’andata, ma anche prestazioni di qualità che lo hanno reso un inamovibile della squadra campana. Non è la storia di un predestinato, ma quella di un ragazzo che per trovare il suo spazio ha dovuto pazientare a lungo. Questione di fiducia, che gli ha dato dal suo arrivo in panchina Valerio Bertotto e che lui ha subito ripagato: “L‘inizio del campionato non è stato esaltante – ha raccontato a LaCasadiC.com – Inoltre io non avevo mai trovato spazio. Poi con l’arrivo di Bertotto ho sentito subito la fiducia e da lì le cose sono cambiate“.
L’impatto col campionato e la fiducia di Bertotto, come Ciuferri si è preso il Giugliano
Arrivato a Giugliano nel gennaio scorso, Flavio Ciuferri ha dovuto aspettare a lungo prima di avere la propria occasione. Nella gestione Di Napoli, tra la passata stagione e le prime cinque giornate di questa, ha raccolto infatti solo 4 presenze. La svolta tanto attesa, per lui e per la squadra, è però arrivata con l’arrivo di Bertotto: “Sono arrivate grandi soddisfazioni sia per me che per il Giugliano, perché abbiamo fatto bene sia sotto l’aspetto del gioco che dei risultati“. L’allenatore lo ha da subito portato al centro del suo gioco, mettendolo nelle condizioni di esprimersi ad alti livelli: “Bertotto mi ha dato fiducia anche nei momenti in cui non ho fatto benissimo. Mi ha cambiato ruolo, spostandomi esterno più alto e lì ho avuto modo di esprimermi al meglio e infatti sono arrivati 4 gol e 2 assist. Io mi sento un attaccante, mi piace stare vicino alla porta e dialogare con i compagni. Poi se esterno a destra o sinistra, trequartista o seconda punta non cambia molto, dove mi mette lui io gioco. Il mio ruolo preferito è esterno a piede invertito“. La posizione di esterno alto a destra è quella in cui sta mettendo in mostra un mancino fuori dal comune, che non gli ha fatto pesare il salto tra i grandi, per quanto fosse inizialmente una dimensione nuova: “In Serie C l’intensità è più alta, hai meno tempo di pensiero e quindi devi essere più pronto e pensare prima la giocata che vuoi fare. In Primavera ci sono molti più spazi, è un gioco più tecnico ma meno veloce. In C trovi gente che ha giocato in categorie superiori, quindi è importante la velocità di pensiero e la giocata veloce“.
Il percorso di Ciuferri: “Lo scorso gennaio avevo ricevuto alcune richieste, ma quando ha chiamato il Giugliano non ho avuto nessun dubbio”
Più che sul piano tecnico, la Serie C, e soprattutto il girone C è un mondo diverso a livello ambientale: “Passare dalla Primavera dove ti vengono a vedere 20/30 persone ad andare a giocare su campi come quelli di Foggia o Catania con 10 o 20 mila spettatori ti cambia tutto. Io cerco sempre di isolarmi quando sono in campo e pensare alla mia partita. Poi anche i nostri tifosi sono molto calorosi e quindi è bello“. Dopo l’iniziale fase di ambientamento però sembra già un veterano della categoria: “Sinceramente all’inizio non pensavo di fare così bene, poi da quando ho preso fiducia e ho fatto il primo gol ho iniziato a pensare di potercela fare“. Prestazioni che non passano inosservate alle altre squadre. Addirittura l’allenatore del Catania Lucarelli ha rivelato in conferenza stampa di aver preparato la partita contro il Giugliano per cercare di contenerlo, dopo che aveva segnato tre gol consecutivi: “L’ho sentito, ma cerco di pensare solo al bene della squadra. Poi è sicuramente una soddisfazione, ma devo ringraziare solamente il Giugliano, la società e il direttore Amodio, che dal primo momento ha creduto in me, mi ha dato fiducia e mi ha permesso di far valere le mie qualità“. Proprio la parola fiducia è ricorrente quando ci racconta della sua giovane carriera. Elemento indispensabile che lo ha convinto a scegliere il Giugliano, lasciando la Roma a titolo definitivo: “Mi hanno convinto il progetto della società, le parole del direttore e l’ambiente perché si sta bene. Avevo anche altre offerte, ma ho subito fatto questa grande scelta“.
Ciuferri e la Roma: l’idolo Dybala e gli allenamenti con Mourinho
Ciuferri arriva alla Roma a 16 anni per rimanerci 3 stagioni. Il titolo di campione d’Italia Under 17 è una delle soddisfazioni di questa esperienza, condivisa con ragazzi ora nel giro della prima squadra, come Pisilli, Pagano e Cherubini. La scelta di cominciare questa nuova avventura è stata sicuramente coraggiosa, ma si è rivelata quella più giusta: “Ognuno ha il suo percorso, loro hanno avuto il loro nella Roma, io magari dovevo fare un passo in più venendo qui. Per fortuna sta andando tutto come deve andare, forse anche meglio“. Anni, quelli nella capitale, in cui però ha avuto modo di affacciarsi alla prima squadra. Qua ha potuto osservare da vicino il suo idolo, di cui si impegna a replicare le giocate sui campi della Lega Pro: “Io il Dybala del Giugliano? Mi ci ispiro molto e mi rivedo molto in lui, è il classico giocatore che guardo ogni domenica. Cerco di prendere più cose possibili da lui, come l’esultanza, che ho sempre sognato di fare e con questi 4 gol sono riuscito a farla. Alla Roma mi sono allenato un po’ di volte con lui, è un giocatore formidabile, un fenomeno. Purtroppo non sono mai riuscito a parlarci, ma in futuro mi piacerebbe farlo, sarebbe un sogno“. Esultanza, quella della Dybala mask, che sta mostrando sempre di più per omaggiare l’argentino. Prova di grande consapevolezza delle sue doti, acquisita anche a contatto con un gigante della panchina come José Mourinho: “È una grande persona oltre che un grande allenatore. Ha fatto esordire tantissimi ragazzi e con i giovani è molto serio e accogliente. Non ti fa pesare il fatto di essere giovane, ti fa sentire alla pari di tutti, anche dei vari leader del gruppo più grandi“.
Il cambio di mentalità: “Il primo gol è stata una liberazione”
Se c’è un momento in cui Ciuferri ha fatto il salto di qualità è stato dopo la vittoria per 3-0 sul Brindisi: “Il primo gol in campionato è stata una gioia immensa, mi sono levato un peso di dosso che avevo da tanto. Sono arrivato da due annate in cui non giocavo molto, quindi è stata una liberazione. Quando segni sei più sereno anche durante la settimana. Per ora ho fatto sempre bei gol, spero di farne molti altri. Quello a Benevento è stato il più bello, poi farlo in uno stadio così prestigioso è stato bellissimo, ancora di più esultare sotto i nostri tifosi“. Da quel gol è diventato grande trascinatore di una squadra che non vuole porsi nessun limite da qua alla fine del campionato: “Noi pensiamo alla salvezza, ma sempre con un occhio ai playoff. Siamo ambiziosi. Cercherò di fare più gol possibile per aiutare il Giugliano“. Il futuro, a livello personale, lo vede legato alla società campana per altri tre anni, dopo la recente firma sul primo contratto da professionista. Ma per un talento così brillante non si può precludere un approdo in categorie superiori: “Al futuro magari ci penserò più in là, adesso sono concentrato solo sul Giugliano. Dove mi vedo tra 5 anni? Spero di arrivare più in alto possibile“. Fino a quel momento però il Giugliano si godrà il suo gioiello, che ha ancora tanta voglia di divertirsi.