Molti di voi, sicuramente i più attenti, ricorderanno la giovane promessa del Palermo di qualche anno fa, Fabrizio Alastra. Portiere classe 1997, nel febbraio del 2016 debuttò in Serie A, sostituendo Stefano Sorrentino in un Palermo-Torino terminato 1-3.
Per il giovane prodotto del settore giovanile rosanero ci fu anche l’occasione di giocare ulteriori novanta minuti nel match successivo, complice ancora l’assenza di Sorrentino, contro la Roma di Luciano Spalletti. Furono ben cinque i palloni che Alastra, con addosso la maglia numero 53, raccolse dal sacco in quell’occasione. A segno andarono Dzeko e Salah con una doppietta a testa e l’ex Barca Seydou Keita. Una giornata di certo memorabile, nonostante la sconfitta, per il giovane estremo difensore – a detta di molti, futura rivelazione del calcio italiano.
Alastra negli anni precedenti si era già imposto a livello giovanile. Nel 2014, infatti, aveva vinto il premio di miglior portiere con la maglia del Palermo al Torneo di Viareggio.
Ma le storie non seguono sempre un copione già scritto, così che Fabrizio Alastra si ritrova a girare molto, trovando però poco spazio. Matera, Benevento, Prato, Parma e Pescara, prima di approdare a Foggia, quest’estate, alla corte di Zeman, che con l’ausilio di Pavone lo ha fortemente voluto per ricoprire il ruolo di numero 1 del suo quarto progetto in terra foggiana.
Alastra, accolto da un po’ di scetticismo iniziale, ha ritrovato in quel di Foggia il sorriso che gli mancava a seguito del poco minutaggio collezionato nelle più recenti stagioni. Fino a questo momento, il nativo di Erice è sceso in campo per 13 gare, giocando praticamente sempre in campionato, tranne contro il Messina e con la Vibonese, dove ha riposato per un infortunio rimediato nel match contro il Campobasso.
I rossoneri, in linea con il credo di Zeman, propongono un calcio basato sull’attacco dove il portiere è parte integrante del gioco. Adesso sembrano aver trovato un ottimo numero uno, in grado di dare stabilità ad un reparto, che ha subito 16 gol in 16 gare, quasi un unicum nella storia zemaniana.
Alastra è anche un amante del basket, passione tramandatagli da suo papà Gaspare; oltre al credo juventino, probabilmente ereditato dal suo idolo, Gigi Buffon, che sogna ancora di emulare.
Il portiere siciliano si era presentato così sui social, al suo arrivo a Foggia in estate: “Il mio motto è sempre stato verso cose più grandi, ma adesso penso che sia arrivata l’occasione più grande della mia carriera. Felicissimo e onorato di arrivare in una delle più grandi piazze del calcio italiano. Forza Foggia”. E ad oggi, dobbiamo dirlo: le aspettative sono state ripagate.
Foggia può realmente ridare indietro qualche anno di carriera ad un portiere che forse pare un lusso per questa categoria, che sta onorando però giornata dopo giornata, parata dopo parata.
A cura di Gabriele Mucelli
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