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Foggia, dagli addii di Stroppa e Zeman, a quello di Rossi: i numeri e risultati degli allenatori nelle ultime stagioni

In casa Foggia è tempo di ripartire e, soprattutto, di programmazione. Proprio nei prossimi giorni dovrebbe tornare a parlare alla stampa il presidente Nicola Canonico, presumibilmente non prima di venerdì 30 giugno. Data importante e cerchiata in rosso sul calendario dal club pugliese, che attende con ansia le decisioni della Covisoc che si pronuncerà sulla regolarità delle richieste di iscrizione alla B. E’ indubbio come la situazione legata al Lecco sia oggetto delle attenzioni del Foggia, che in caso di esclusione dei blucelesti è pronto a far valere i propri diritti e di certo non resterà con le mani in mano. A prescindere però dal prossimo campionato di partecipazione, i rossoneri sono ovviamente chiamati a programmare e a prendere determinate decisioni. In seguito alle dimissioni di Rossi, urge specialmente quella inerente la nuova guida tecnica.

Foggia, quattro allenatori e la Serie B sfiorata dopo l’addio di Zeman

L’addio di Delio Rossi ha lasciato, oltre che dispiacere e amarezza attorno all’ambiente rossonero, tanta incertezza e l’ennesimo punto di domanda riguardo la panchina. La prossima, sarà la sesta stagione consecutiva in cui il Foggia ripartirà da un nuovo allenatore. L’ultima volta in cui i pugliesi si ritrovarono infatti ai nastri di partenza di una nuova annata con lo stesso allenatore risale addirittura a 6 anni fa, quando venne confermato Stroppa per la Serie B 2017/18. L’ultimo anno è stato piuttosto travagliato per il Foggia, con cambi di direttori sportivi e ben 4 avvicendamenti in panchina. Prima Boscaglia e Gallo, poi Somma e Rossi, con il triste epilogo della quarta finale playoff di C persa. Dopo Paternò, Avellino e Pisa, si è aggiunta anche Lecco. Riavvolgendo un po’ il nastro, Roberto Boscaglia ha avuto il difficile compito di sostituire un certo Zdenek Zeman la scorsa estate.

Foggia Boscaglia

Tanti proclami e alte aspettative, ma fiducia non ripagata a dovere con 4 punti conquistati nelle prime 6 giornate. E’ indubbio come poi Gallo sia stato fondamentale nella stagione dei rossoneri, portati dal terzultimo posto fino al quarto. L’arrivo di Rossi ha successivamente portato il Foggia a sognare la Serie B. Un sogno rimasto tale a causa del successo del Lecco. “E’ un mito, ma non avverto il peso di allenare il Foggia dopo di lui”. Si presentò così Boscaglia alla stampa. Non era di certo facile prendere in mano le redini della squadra rossonera dopo l’addio del boemo. Tuttavia, con Zeman alla guida nella stagione 2021/22 il Foggia arrivò settimo e vide terminare la corsa playoff agli ottavi contro la Virtus Entella. 54 i punti conquistati in regular season, poi i primi due turni degli spareggi promozione vinti contro Turris e Avellino, prima dell’eliminazione per mano dei liguri.

Dalla sorpresa Marchionni alla ripartenza dalla Serie D con Mancini

Nel 2021 Zeman venne chiamato in sostituzione di Marchionni. L’ex giocatore di Parma e Juventus, nel 2020/21, fu la piacevole sorpresa del Foggia al suo ritorno in C dopo la Serie D. Fu un’annata molto complicata quella risalente a 3 anni fa, con due allenatori cambiati nel giro di un mese ancor prima dell’inizio del campionato. Prima Capuano dal 2 al 28 settembre 2020, poi Maiuri a inizio ottobre. In entrambi i casi incomprensioni societarie e la scelta dell’allora presidente Felleca, di puntare su Marco Marchionni. L’ex allenatore del Novara veniva da 2 stagioni da vice di Baldini alla Carrarese e si ritrovò alla sua prima esperienza da allenatore con la squadra pugliese. Nonostante la mancanza di alte aspettative, quel Foggia si classificò comunque nono agguantando la zona playoff con 51 punti. Superato il Catania al primo turno, l’eliminazione arrivò poi nel derby contro il Bari al San Nicola.

Foggia Marchionni

Facendo ancora un passo indietro si arriva alla stagione 2019/20, nonchè quella del ritorno tra i dilettanti. Il Foggia nell’estate del 2019 fu costretto infatti a ripartire dalla Serie D a causa della mancata iscrizione tra i pro, con il titolo sportivo che andò alla cordata Felleca-Pelusi. Prima Amantino Mancini, poi Ninni Corda. Furono loro i due allenatori chiamati in causa in quell’annata. Il brasiliano guidò la formazione rossonera per sole 3 gare, col secondo che subentrò quindi subito in corso d’opera. A causa della pandemia, il campionato terminò dopo 26 giornate col Foggia che chiuse primo con 54 punti davanti al Bitonto.

Foggia, Padalino e il Grassadonia-bis in Serie B

Furono due anche gli allenatori del Foggia 2018/19 al secondo anno di fila in B, ovvero Grassadonia e Padalino. Anche se il primo venne richiamato dopo l’esonero. Con l’addio a sorpresa di Stroppa, che lasciò per scelta tecnica, il profilo individuato fu quello di Gianluca Grassadonia che però non rispettò le attese. Solamente 15 le giornate sulla panchina rossonera, dove arrivarono 6 sconfitte, 5 pareggi e 4 vittorie. Decisivo fu il ko per 3-1 a Livorno, che portò la società ad esonerarlo e a chiamare, prima ad interim dalla Primavera Gaetano Pavone, e poi Pasquale Padalino. Per quest’ultimo, foggiano doc, si trattò di un ritorno vista l’esperienza vissuta 4 anni prima. Un ritorno però durato non molto, appena 12 turni.

Foggia Grassadonia

Solamente 2 le vittorie ottenute e i risultati che non arrivarono nonostante un organico di tutto rispetto, che vedeva in rosa i vari Iemmello, Galano, Kragl, Agnelli, Mazzeo, Martinelli e Deli. La scelta della società ricadde ancora su Grassadonia che venne quindi richiamato dopo appena 3 mesi. Le restanti 9 partite non bastarono a quel Foggia per evitare la retrocessione: arrivò la diciassettesima posizione con 37 punti.

Foggia, nel 2017 l’ultima riconferma di un allenatore: Stroppa e la storica promozione in B

Per risalire all’ultima volta in cui il Foggia non vide cambiare la guida tecnica all’inizio di nuovo campionato, bisogna sfogliare il calendario di ben 6 anni. Era il Foggia targato Stroppa, con l’ex Monza che fu l’artefice della promozione in B dei rossoneri dopo 19 anni. Ripercorrendo le tappe di quel percorso, nell’estate 2016 arrivò l’esonero di De Zerbi, sostituito appunto dall’allenatore lombardo. Dopo la decisione nei confronti dell’attuale allenatore del Brighton, i tifosi alzarono la voce con cori e striscioni pretendendo rispetto, serietà e professionalità. La notizia venne presa in malo modo dalla piazza, che però, qualche mese più tardi, potette trasformare la rabbia in gioia. Il 23 aprile 2017, a Fondi, il Foggia tornò ufficialmente in Serie B e chiuse al primo posto con 85 punti. Stroppa entrò di diritto nella storia del club e fu impossibile non riconfermarlo.

Stroppa Foggia

Così come nel 2016/17, nella stagione 2017/18 Stroppa rimase alla guida del Foggia dall’inizio alla fine. Al ritorno in B dopo quasi 20 anni, il Foggia chiuse al nono posto a quota 58 sfiorando i playoff per 2 punti. Chiricò, Vacca, Noppert, Mazzeo, Gerbo, Nicastro, Greco e Rubin, solo alcuni dei componenti di quella rosa che comunque diede molte soddisfazioni ai tifosi rossoneri in quell’annata storica. A poco meno di un mese dal ritiro per la stagione 2023/23, in casa rossonera toccherà ancora una volta ripartire da una nuova guida tecnica. Per il sesto anno di fila. Chissà ora, che il nuovo allenatore non sia proprio uno cresciuto calcisticamente a Foggia, nonchè Michele Pazienza. Fresco di addio al Cerignola e con qualche contatto tra le parti che è stato già avviato nei giorni scorsi.