Dalla Gelbison… Alla Gelbison. Esattamente un girone dopo, in cui tanto è cambiato in casa Foggia con il cambio di allenatore. Contro la squadra campana, nell’andata dello scorso 8 ottobre, iniziò ufficialmente l’era Gallo, nel 26^ turno, il match di ritorno a distanza di quattro mesi dal suo arrivo in panchina. E’ indubbio come l’allenatore di Bollate abbia dato una vera e propria sterzata alla stagione dei rossoneri, a dir poco rivitalizzati rispetto a quando c’era Boscaglia. Un gran momento quello del Foggia, quarta forza del campionato e ad un passo dallo strappare il pass per la finale di Coppa. Il tutto, con quell’entusiasmo dei tifosi che da queste parti ha sempre avuto un ruolo da protagonista ed è tornato prepotentemente a farsi sentire.
Dal mese di ottobre ad oggi, molte cose sono cambiate per il Foggia. Dal rendimento della squadra al modo di giocare, passando per il modulo e gli interpreti. In occasione della 6^ giornata in casa della Gelbison a Pagani, il Foggia di Gallo iniziò col piede sbagliato perdendo per 2-0. Da lì a poco però, a partire dalla partita successiva allo Zaccheria contro quella che era la capolista del girone C, il Crotone, qualcosa cambiò. I rossoneri vinsero 1-0 e si rilanciarono con una ventata di freschezza portata dal nuovo allenatore che, alla prima davanti al suo pubblico, non fallì. Quello contro i calabresi, fu solo il primo dei 10 successi totali ottenuti da Gallo in campionato coi pugliesi, sconfitti solamente 4 volte e fermati sul pareggio in 5 occasioni. Un totale di 35 punti in 20 gare, con la piazza che ora sogna in grande.
Fabio Gallo è stato capace di riportare entusiasmo e di portare il Foggia nei piani alti della classifica, inanellando anche importanti numeri. Al momento del suo arrivo, la squadra era infatti terzultima con soli 4 punti insieme al Messina e con il peggior attacco e la peggior difesa con rispettivamente 3 gol fatti e 14 subiti. A distanza di quattro mesi e a 12 giornate dal termine del campionato, i rossoneri si trovano in quarta posizione, facendo registrare il quarto miglior attacco dietro solamente Catanzaro, Crotone e Pescara. Anche in Coppa, l’andamento è stato di tutto rispetto con quattro turni superati e l’arrivo in semifinale contro la Juventus Next Gen. Picerno, Juve Stabia, Crotone e Catanzaro le squadre eliminate da Ogunseye e compagni e una finale quasi ad un passo vista la vittoria dell’andata contro i bianconeri. La formazione rossonera, inoltre, è al momento l’unica a non aver subito reti sin qui dalla capolista Catanzaro. Una corazzata, fermata sullo 0-0 in campionato e battuta in Coppa per 2-0.
Una svolta è arrivata anche e soprattutto nell’assetto tattico della squadra. Nei primi mesi con Boscaglia, regnava la difesa a quattro, col modulo che variava tra il 4-2-3-1 e il 4-4-2 o 4-3-3. Formazioni in continua evoluzione e i risultati che non arrivavano nonostante un mercato estivo di tutto rispetto. Con l’insediamento di Gallo, il Foggia ha cambiato volto giocando sempre col 3-5-2 e mettendo in campo fame, cattiveria e determinazione. Colonne portanti della formazione rossonera, sono diventati sicuramente i due quinti di centrocampo Garattoni e Costa, protagonisti del gioco di Gallo. I due, si sono rivelati sin qui i migliori della stagione, col primo addirittura miglior marcatore in campionato con 6 centri. Sono invece 8 quelli stagionali del terminale offensivo Ogunseye tra Coppa e campionato.
L’italo nigeriano, è stato supportato il più delle volte da Peralta, con uno Iacoponi che però sembra essere in rampa di lancio dopo le ultime ottime prestazioni. In mezzo al campo come play è insostituibile ormai Petermann, ai suoi lati solitamente due tra Schenetti, Di Noia e Frigerio. Una difesa più solida inoltre, che ha ottenuto 3 clean sheet di fila prima della gara contro la Gelbison, a distanza di 2 anni dall’ultima volta in generale. Davanti a Nobile, un pacchetto arretrato ormai collaudato con Leo braccetto destro, Rizzo a sinistra e capitan Di Pasquale al centro. Un Foggia che ha trovato dunque ormai la sua dimensione, vola sulle ali dell’entusiasmo visto l’ottimo rendimento e non può che a questo punto ambire a qualcosa di importante.
A cura di Antonio Palladino.
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