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Sognava Dani Alves, studia Lazzari: Foggia, così Garattoni è diventato il capocannoniere che non ti aspetti

Cinque gol nelle prime 135 partite in carriera tra Serie D e Serie C, sei reti in 23 partite in questa stagione con il Foggia. Si scrive Alessandro Garattoni, professione terzino. Si legge capocannoniere, quello che non ti aspetti in una squadra che ha in gruppo nomi del calibro di Ogunseye, Peralta, Schenetti e Beretta. Il gol dell’1-1 contro la Gelbison ha permesso al laterale 25enne originario di Cesena, una vita tra Imolese e Juve Stabia prima del trasferimento dell’estate 2021 in rossonero. Voluto in Puglia da Zdenek Zeman, uno che dalla panchina sa come si esaltano i terzini, Garattoni ha invece scoperto la sua second life da attaccante sotto la guida di Fabio Gallo. Subentrato a Boscaglia a fine settembre, l’ex allenatore del Potenza e della Ternana ha totalizzato 35 punti in 19 panchine in rossonero.

CREDITS Ph Federico Antonellis

Foggia, che Garattoni: gol e assist “con i colori rossoneri cuciti sulla pelle”

E nel cambio di passo del Foggia, dettato anche dall’approdo al 3-5-2, c’è quello di Garattoni. Capace di segnare cinque gol nelle ultime otto partite di campionato, dal 2-1 sul campo della Turris del 18 dicembre all’1-1 dello Zaccheria contro la Gelbison. E dopo il centro del pareggio contro il team di Vallo della Lucania è arrivata anche la firma sul prolungamento del contratto con il Foggia, originariamente in scadenza a giugno. Accordo fino al 2025. E in quella stretta di mano con il ds Sapio, che inaugura la settimana del Foggia, c’è tutta l’ambizione di un laterale cresciuto nel settore giovanile del Cesena. Che a gennaio è stato a lungo sul taccuino del Venezia e che a sud, prima a Castellammare di Stabia e poi a Foggia, “con i colori rossoneri cuciti sulla pelle” come recita il comunicato che annuncia il suo rinnovo contrattuale.

Sui social evocano Lautaro, lui sognava Dani Alves

Segna talmente tanto, Garattoni, che qualcuno sui social tagga l’interista Lautaro Martinez evocando una somiglianza nell’esultanza. Eppure il modello di Alessandro, che su Instagram si divide tra campo e mare, due grandi passioni, non è argentino ma brasiliano. Con tanto di poster (simbolico) in camera. «Mi è sempre piaciuto Dani Alves – ammetteva qualche anno fa, ai tempi dell’Imolese – ma è uno dei terzini più forti al mondo, quindi impossibile da emulare. Restando in Italia mi piace parecchio Lazzari, che ha grande corsa e che come me ama portare su tanti palloni per arrivare sul fondo». Erano anni in cui il gol non faceva ancora parte del suo bagaglio. Nella valigia rossonera, dopo un solo assist nell’era Zeman, ora sta inserendo gol e passaggi vincenti con la continuità di un attaccante. E di fermarsi Alessandro non ha proprio voglia. La B lo ha chiamato a gennaio. Lui è rimasto a Foggia, chissà, magari per inseguirla proprio in rossonero.