L’ex ds Lauriola: “La mia visione del Foggia non va oltre gennaio”
In casa Foggia quelle di questa settimana sono state ore movimentate dal punto di vista societario. Nella giornata di mercoledì 23 novembre, è arrivata l’ufficialità dell’addio dell’ormai ex ds rossonero Matteo Lauriola. Il direttore sportivo ha presentato le sue dimissioni in virtù della situazione del club, protagonista di alcuni ritorni. Ovvero, quelli di Davide Pelusi, Maria Assunta Pintus e del figlio Edoardo Chigine nel Consiglio di amministrazione del Foggia. Lauriola è tornato sulla questione, soffermandosi sulle sue dimissioni arrivate in modo irrevocabile.
Foggia, Lauriola: “Ho deciso di uscire per mettere tutti nelle condizioni di lavorare al meglio”
Matteo Lauriola ha spiegato la sua posizione, ai microfoni di FoggiaToday: “Con il lodo arbitrale la gestione della società è ora affidata a un nuovo Consiglio di Amministrazione. È come quando cade un Governo, decadono i ministri. Poi, si decide chi eventualmente richiamare. Ma ora non so a chi mi devo rivolgere, né se i nuovi componenti del Cda ritengono opportuna la mia presenza. Ho il mercato di gennaio impostato già da tempo, ma con la precedente società. Se ora devo fare un’operazione non saprei a chi rivolgermi. Generalmente, quando subentrano nuove figure alla guida di un club, ci si affida a uomini di fiducia. Ecco perché ho deciso di uscire, per mettere tutti nelle condizioni di lavorare al meglio. Se poi si dovesse ritenere che Lauriola possa essere la figura giusta, mi chiamino, mi propongano un programma e le condizioni. Viceversa, non posso far nulla.”
Lauriola: “Questa situazione delle quote va chiarita, la società merita una stabilità gestionale”
L’ex ds del Foggia, Matteo Lauriola, auspica un chiarimento societario, sottolineando anche il suo lavoro in rossonero: “Questa situazione delle quote, di chi gestisce e chi no, va chiarita una volta per tutte. Foggia merita una stabilità gestionale. Io a oggi non ho una visione che va oltre il mese di gennaio. Avevo improntato un mercato per divertirmi nei playoff con un’ottica già proiettata al prossimo mercato estivo. Ma tutto ciò non è possibile se non ho una visione a un mese. Io ho un modo di vedere il calcio fatto a una certa maniera, non mangio a casa da 40 giorni, perché mi dedico totalmente alla squadra. E i risultati si sono visti. Non li ho ottenuti io, ma comunque sono stato un riferimento credibile che ora non posso essere.”
A cura di Antonio Palladino