Più che mercato di riparazione, si è trattato di una vera e propria rivoluzione. Ben 20 operazioni in totale, di cui 10 in entrata e 10 in uscita. Questo il bilancio del calciomercato invernale del Foggia. Una squadra, quella rossonera, apparsa spesso spenta, spaesata e priva di idee in questa prima parte di stagione, per un rendimento che ha quindi portato dirigenza e società ad attuare modifiche. Insieme al Catania, il club di Canonico è quello che più si è mosso nel mercato di gennaio in C. E proprio al Catania, si è accasato l’ormai ex numero 10 Diego Peralta, sostituito dall’ex Torino Millico. Ma questa è stata solo una delle varie mosse di mercato. Analizziamo nel dettaglio tutte le entrate e le uscite in casa rossonera, evidenziando il nuovo assetto tattico.
A lasciare la causa rossonera, partendo dai portieri, son stati Dalmasso e Cucchietti. L’argentino ha visto il campo solamente una volta in questo campionato, approdando prima al Lecco e successivamente al Monopoli. Il secondo, mai schierato in questa stagione e arrivato in estate dalla Lucchese, è stato invece acquistato dal Potenza. Capitolo difesa: in tal caso spicca la cessione dell’ormai ex capitano Garattoni, che ha ritrovato Gallo all’Entella. Dopo tre stagioni è stato addio tra il Foggia e il terzino, autore di una grandissima stagione lo scorso anno, ma con un rendimento al di sotto delle aspettative in quest’annata. Quattro invece le cessioni a centrocampo, ovvero quelle di Frigerio, Vacca, Fiorini e Idrissou.
Non può che andare all’occhio l’addio con l’ex Milan Primavera che, convocato per la prima volta da Cudini a metà novembre, è stato ceduto al Lecco. Frigerio è soltanto uno dei giocatori scesi in campo nella finale playoff, ora non più in rossonero. Risoluzione poi per Vacca, cessione al Crema per Idrissou e ritorno alla Fiorentina dal prestito per Fiorini, accasatosi in un secondo momento alla Recanatese. In attacco le cessioni hanno invece riguardato Peralta e Beretta, ceduti rispettivamente al Catania e al Lecco. Risoluzione del contratto invece per Tounkara, acquistato poi dall’Avezzano.
Se 10 sono state le operazioni in uscita, altrettante son state quelle in entrata. Tra i pali è arrivato Perina dal Monopoli, con un contratto fino al 2025, mentre in difesa ecco Ercolani e Silvestro. Il primo arriva dall’Alessandria e ha firmato fino alla prossima stagione, il secondo invece dall’Inter con la formula del prestito. Stessa formula anche per quel che riguarda gli acquisti dei due centrocampisti Rolando e Tenkorang, arrivati rispettivamente da Renate e Cremonese. A loro si aggiunge Tascone, prelevato al contrario dall’Entella e legatosi al club pugliese fino al 2025. Ben quattro, infine, i nuovi volti in attacco. Dai giovani Manneh e Gagliano ai più esperti Santaniello e Millico. I primi due arrivano in prestito dall’Alessandria e dal Padova, mentre il classe ’90 e l’ex Torino hanno firmato fino al 2025 dopo le esperienza a Monopoli ed Ascoli.
Vincenzo Millico è senza dubbio il fiore all’occhiello di questo calciomercato invernale del Foggia, un giocatore che ha subito fatto vedere di che pasta è fatto nelle prime uscite, facendo la differenza. E proprio il classe 2000 non può quindi che essere il punto fermo nel tridente d’attacco di Cudini. L’allenatore marchigiano riparte dal 4-3-3, puntando appunto su Millico e Tonin come esterni e su Santaniello come punta. A centrocampo, in attesa del pieno recupero di Di Noia, pronto Marino in cabina di regia, affiancato dai due neo acquisti Tascone e Tenkorang. In difesa davanti a Perina invece, il quartetto difensivo intoccabile è quello composto da Salines, Riccardi, Carillo e Rizzo. Una rosa, quella attuale, che sembra essere più bilanciata rispetto a quella precedente e in cui alla fine vi son rimasti i due senatori Schenetti e Di Noia. Già, proprio i cosiddetti senatori. Basti pensare che della “vecchia guardia” della scorsa stagione ce ne sono solamente ancora cinque, ovvero Nobile, Odjer, capitan Rizzo e i già due citati Di Noia e Schenetti. Il Foggia è stato ridisegnato in questo mercato di gennaio, ora, a Cudini l’arduo compito di disegnarlo nel migliore dei modi, con l’obiettivo di raggiungere al più presto una zona di classifica tranquilla e riportando il sereno.
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