Foggia, Cudini: “Giusta pressione. Ritrovare ritmo e attaccamento”
Il Foggia vuole ripartire dal punto conquistato contro la Juve Stabia nel monday night terminato 0-0. Domani, allo Zaccheria contro il Messina (calcio d’inizio alle 16:15, ndr), i rossoneri di Cudini scenderanno in campo con una ultim’ora tanto attesa in casa Foggia: il reintegro in squadra di Marco Frigerio. L’annuncio è arrivato proprio dal tecnico rossonero durante la conferenza pre gara: “Voglio annunciare che in settimana ci siamo riuniti e la società ha scelto di fare un passo avanti, visto che la piazza lo ha sempre richiesto: Marco Frigerio è stato reintegrato nel nostro gruppo – continua -. Si è sempre allenato con noi, pertanto domani sarà tra i convocati a nostra disposizione. Qualcuno aveva perso la speranza invece, mai dire mai, e così è stato”, le parole di Cudini.
Il clima pre-partita
Tornando alla gara col Messina il tecnico marchigiano ha analizzato il momento dei suoi: “La partita di lunedì scorso ci ha dato segnali importanti sotto il profilo del carattere e dell’appartenenza, credo che è stata una partita ben giocata tecnicamente da parte nostra – ha spiegato Cudini -. Dobbiamo dar seguito a quanto dimostrato ad inizio campionato. La partita va giocata col massimo dell’impegno e della qualità, con ritmo alto, soprattutto. Giocando in casa dobbiamo pretendere di avere questo atteggiamento. Ci manca l’aspetto tecnico che finora non siamo riusciti a far vedere. Dobbiamo andare alla ricerca di noi stessi, dobbiamo farci trovare pronti da un avversario come il Messina che in questo momento è in difficoltà, come noi del resto“.
Convocati e la pressione della piazza
Tra i convocati del Foggia, oltre alla novità Frigerio, non ci saranno altri recuperi. Resteranno ai box Beretta, Marino, Rizzo e Antonacci. Dubbi anche su Vacca. “Scenderemo in campo come sempre per vincere – prosegue Cudini in sala stampa -. La pressione per domani c’è, inutile negarlo. È normale che sia così. Mi interessa che i ragazzi siano sereni per la partita, devo dare loro certezza e trasmetterli convinzione. Se mi sento sempre in discussione? Ovvio, è normale per ogni allenatore in queste situazioni. Penso solo a lavorare“.
A cura di Roberta Miscioscia