Quattro punti di penalizzazione al Foggia: come cambia la classifica del Girone C

Il campionato attende di tornare in campo nel weekend, ma la classifica del girone C cambia volto a causa della penalizzazione attribuita al Foggia. Quattro punti in meno possono pesare molto nel corso dell’intero campionato. Intanto, il club ha fissato per venerdì mattina una conferenza stampa. Saranno presenti “l’Avvocato Edoardo Chiacchio, l’Amministratore Delegato del Calcio Foggia Silvestro Carbotti e il segretario del Calcio Foggia Pippo Severo”. Questo, il contenuto di un comunicato diramato dal club in seguito alla comunicazione del Tribunale Nazionale Federale.

In attesa dei prossimi sviluppi, oltre ai malumori in casa rossonera, però, nello stesso raggruppamento c’è chi potrebbe trarre beneficio da questa netta variazione, specialmente in zona playoff. Le posizioni scorrerebbero, alcune squadre scalerebbero di posizione: come cambierebbe dunque la classifica?

Il Foggia e la penalizzazione, cambia la classifica del girone C?

Giornata sicuramente amara per Zeman e tutti i tifosi del Foggia, che possono vedere la propria squadra scendere dalla sesta alla decima posizione, passando da 21 punti a 17. Così i rossoneri sarebbero quindi costretti a stanziarsi sul gradino più basso della zona playoff. Si aggregherebbero però a Juve Stabia e Paganese, entrambe tagliate fuori per differenza reti.

A mettere piede invece nella top 8 sarebbe il Taranto, a pari merito con Avellino e Virtus Francavilla, tutte a quota 20 punti, ma in una posizione migliore rispetto a prima. Resterebbe dietro di un solo margine il Catania, che dopo la vittoria nel recupero contro la Vibonese è arrivata a respirare l’aria da playoff.

Cambia poco, invece, per le prime cinque della classe: Bari, Catanzaro, Palermo, Monopoli e Turris conservano le loro posizioni, sicuramente con meno pressione alle spalle. I giochi sono ancora aperti, ma la penalizzazione del Foggia potrebbe incidere sull’atteggiamento delle squadre coinvolte nella lotta per le prime posizioni. L’ultima parola, però, spetta sempre al campo.