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Foggia-Real Madrid, la storia di quel 14 agosto 1987 memorabile e rimasto negli annali

Le stelle cadenti si è soliti osservarle durante la notte di San Lorenzo del 10 agosto, ma a Foggia ci fu un’eccezione risalente a 36 anni fa. Il 14 agosto 1987, il Real Madrid stellare di Butragueno scese infatti in campo allo stadio Zaccheria tra lo scalpore e l’attesa di una piazza già di per sé focosa come quella rossonera. Una partita memorabile, rimasta negli annali e che, ancora oggi, è nelle menti di tutti i tifosi del Foggia. L’allora presidente dei pugliesi Pasquale Casillo, organizzò un quadrangolare di lusso con i campioni di Spagna del Real Madrid, la Sampdoria e il Porto, per una notte da sogno che vide uno Zaccheria in escandescenza contro le Merengues.

Foggia, un Ferragosto da sogno organizzato dal presidente Casillo con la Coppa Durum

Un Ferragosto da sogno. Lo si può definire così quel 14 agosto 1987 dei tifosi del Foggia. Reduci dal suo quarto campionato di fila in Serie C1, terminato in ottava posizione con Zdenek Zeman alla guida, i rossoneri provarono l’ebrezza di giocare contro una delle squadre più prestigiose al mondo. Allo stadio Zaccheria, arriva il Real Madrid. Il presidente Casillo vuol portare nuova linfa, far sì che si arrivi ai massimi livelli in città con lo sport e decide così di pensare in grande. Viene organizzata la “Coppa Durum“, nonchè un quadrangolare che prende il nome da cui nasce la pasta che lo stesso patron vuol far conoscere in tutto il mondo.

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L’organizzazione viene portata a termine e, a prender parte al torneo oltre alla formazione pugliese, vi sono la Sampdoria, il Porto e come detto il Real Madrid. I blucerchiati di Vialli, Mancini, Pagliuca e Vierchowod venivano dalla sconfitta contro il Milan nello spareggio per un posto in Coppa Uefa. I lusitani erano invece freschi campioni d’Europa in carica. Qualche mese prima, gli uomini di Artur Jorge, batterono in finale a Vienna il Bayern Monaco. Per la partecipazione al torneo, entrambi i club incassarono un assegno da 200mila dollari USA (circa 260 milioni di lire). A completare il quadro, ecco il Real Madrid, reduce da due titoli vinti in patria e da due successi in Coppa Uefa. Per convincere gli spagnoli, Casillo offre un cachet doppio pari a 400 mila dollari. Una cifra che fece gongolare e dire sì, l’allora presidente Ramon Mendoza, tra l’altro grande amico del patron del Foggia.

Foggia-Real Madrid, da Butragueno a Hugo Sanchez passando per il capitano rossonero Delio Rossi: il film della partita

Ancora lontano dal concepire Zemanlandia, Pasquale Casillo esonerò Zeman a poche giornate dalla fine del campionato di Serie C 1986/87 dopo un sonante 5-0 subito a Cosenza. Per la panchina venne quindi scelto in estate Pippo Marchioro, e fu proprio lui a guidare il Foggia contro il Real. Per l’occasione, l’evento venne trasmesso in diretta dalla RAI, con Bruno Pizzul in cronaca. In uno Zaccheria gremito e quasi sold out, i rossoneri erano guidati dal capitano Delio Rossi. Insieme a lui, all’attaccante Silvestri, al terzino Codispoti e al centrocampista Limone, c’erano i nuovi acquisti Accardi, Barone e l’ex regista scuola Torino Massimo Scienza. Tra la file dei blancos invece, risultò assente la vera e propria spina dorsale composta dai vari Butragueno, Camacho e Gallego. L’allenatore Beenhakker mandò dal 1′ comunque giocatori di caratura mondiale quali Santillana, Hugo Sanchez, Buyo, Chendo, Solana, Michel e Vazquez.

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Molti tifosi pugliesi decisero di interrompere le proprie vacanze pur di vedere all’opera i propri beniamini e assistere al match. Incredibile, fu invece la folla di bambini e adulti accorsi all’Hotel Cicolella dove alloggiarono i giocatori spagnoli. Acclamati, tra l’altro, per le vie della città mentre passeggiavano. Fino a qualche ora prima della partita inoltre, ci fu una ressa per un tentativo di furto degli ultimi biglietti rimasti. Ad eccezione dell’allenatore Marchioro che 10 anni prima guidò il Milan nella Coppa delle Coppe, quel Foggia aveva poca esperienza internazionale. Tanta era però la fame, l’adrenalina e l’attesa spasmodica tra i giocatori, oltre che ovviamente sugli spalti. Sul campo, sotto gli occhi di Moggi e Bianchi, rispettivamente ds e allenatore del Napoli di quei tempi, il Real Madrid si impose per 3-1. I marcatori furono Michel e Santillana, con l’autogol finale di Abate. A lasciare il segno in quell’indimenticabile sfida per il Foggia, fu invece Delio Rossi. Proprio l’ex allenatore rossonero, su punizione, fornì infatti l’assist vincente a Marco Silvestri. Colpo di testa in avvitamento dell’attaccante e rete del momentaneo 1-2, che mandò in estasi uno Zaccheria lasciatosi poi andare al classico “Alè oh oh”, coro degli anni ’80. “Questo 1-3 non deve suonare a condanna del Foggia che, al contrario, ha disputato una grandissima partita al cospetto del Real Madrid”. Furono queste le parole di Bruno Pizzul a fine gara. A dimostrazione della buona e più che coraggiosa prova di forza della squadra rossonera che non sfigurò affatto. Il Foggia lasciò il campo tra gli applausi e, soprattutto, con un coro d’incitamento che tuonava un chiaro e tondo “Torneremo in Serie B”. Quella Serie B centrata poi due anni dopo nel 1989 e che gli stessi tifosi rossoneri, sperano e si augurano possa tornare al più presto nella propria casa dello Zaccheria.