Due punti in tutto il 2022, quattro nelle ultime sette partite di campionato. In questi due numeri c’è tutta la frenata del Foggia di Zdenek Zeman. Nell’arco di un mese e mezzo, i rossoneri hanno perso cinque posizioni nel girone C di Serie C, scivolando addirittura ai confini della zona playoff, con l‘undicesima posizione a -1 dal Taranto e -2 dal Latina. Come se le preoccupazioni dell’allenatore boemo sulla sosta prolungata dall’emergenza sanitaria, manifestate a inizio gennaio, fossero un manifesto che annunciava quanto sarebbe accaduto di lì a breve.
Gli ultimi due incontri di campionato, terminati entrambi 1-1 e in rimonta in casa contro la Fidelis Andria e poi a Messina, hanno evidenziato timidi segnali di risveglio, seppur contro avversari invischiati nella lotta per non retrocedere. La sensazione è che dal cortocircuito successivo all’1-3 contro il Latina del 23 gennaio il Foggia non sia più la stessa squadra. Inevitabile, nonostante la pax siglata in 48 ore tra il ds Peppino Pavone, prima esonerato e poi riammesso all’incarico, l’allenatore Zdenek Zeman e il presidente rossonero Nicola Canonico, con tanto di prolungamento del contratto dei due per un’altra stagione, abbia in parte inciso sugli equilibri interni.
Il resto l’hanno fatto il Covid e il calciomercato: a gennaio il Foggia ha dovuto fare i conti con diverse positività, che hanno costretto Curcio e compagni ad affrontare alcune partite (su tutte, le trasferte di Castellammare di Stabia e Potenza) con una panchina cortissima. E in un calcio dispendioso come quello di Zeman, si sa che i cinque cambi possono risultare fondamentali. Un’altra spallata è arrivata dal calciomercato: la perdita di una freccia come Manuel Nicoletti, passato al Crotone, non è stata ancora compensata a sufficienza dagli arrivi di Rizzo e Nicolao, mentre Di Paolantonio non si è ancora pienamente inserito negli schemi. Discorso differente per Gianluca Turchetta, esterno d’attacco andato a segno proprio a Messina.
Cause che tra i loro effetti a pioggia hanno la tenuta difensiva: nelle ultime 12 giornate la porta del Foggia è rimasta imbattuta in una sola occasione, nell’1-0 alla Virtus Francavilla dell’11 dicembre. Quella nel derby resta l’ultima vittoria in campionato. Se la prima parte di stagione aveva messo in mostra una difesa più solida rispetto a quella di una squadra “Zemaniana”, da metà novembre in poi i gol subìti sono stati 19, più di uno e mezzo a partita. Il prossimo test all’orizzonte è di quelli da non fallire: martedì alle 18 allo Zaccheria arriva il Palermo, un pezzo di passato di Zeman. E chissà che proprio contro dei colori che il suo allenatore conosce bene, il Foggia non possa provare a riavvolgere il nastro e tornare quello ammirato nel 2021.
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