Foggia, Zauri: “Ennesima disattenzione, grande dispiacere”

Luciano Zauri in conferenza stampa - www.lacasadic.com
Le parole di Zauri dopo la sconfitta con la Cavese
Il Foggia cade in casa contro la Cavese. Decisiva la rete di Verde al decimo minuto, che ha indirizzato la partita. Una brutta battuta d’arresto per la squadra di Zauri, che si ritrova momentaneamente al quindicesimo posto a quota 30 punti.
Si tratta della seconda sconfitta consecutiva per la squadra pugliese, che nel prossimo turno di campionato dovrà affrontare la Juventus Next Gen fuori casa, il 22 marzo alle ore 17.30. I playoff sono ancora raggiungibili, con il decimo posto che dista solo 5 punti, ma il tempo stringe e portare a casa il risultato diventa fondamentale in ogni gara.
L’allenatore dei rossoneri ha analizzato in conferenza stampa la prova dei suoi ragazzi, evidenziando tutto il rammarico per il risultato finale.
Di seguito le dichiarazioni di Luciano Zauri nel post partita.
Zauri: “Era la terza partita in una settimana”
L’allenatore ha evidenziato il grande carico di lavoro a cui la squadra è stata sottoposta nell’ultima settimana: “Non abbiamo disputato un’ottima partita, è stata la terza in una settimana e ne abbiamo accusato dal punto di vista nervoso, non fisico. Perdiamo per l’ennesima volta su un calcio d’angolo e per l’ennesima disattenzione. Il dispiacere è grande.
Noi siamo professionisti, non possiamo pensare di mettere i remi in barca. Abbiamo ancora tanto da dimostrare. La sconfitta in casa davanti ai nostri tifosi fa male. Potevamo fare di più”.

“Responsabilità mie. Possiamo ancora guardare in alto”
Sul cambio di Orlando: “Solo una scelta tecnica. Volevo dare freschezza a chi ha giocato due partite intere nei giorni scorsi. Potevo cambiarne altri“.
Zauri non getta la spugna nonostante il risultato: “Le sconfitte fanno sempre male. Gli obiettivi dobbiamo cercarli ogni giorno. Ripeto, oggi abbiamo fatto fatica, non abbiamo giocato contro il Real Madrid, ma la Cavese ha giocato meglio di noi, niente da dire. Le responsabilità delle sconfitte sono sempre le mie. Forse, c’è ancora una piccola speranza per guardare in alto“.