Dopo le polemiche arbitrali della gara d’andata, decisa da un rigore di Burrai all’86esimo, è già tempo della partita di ritorno tra Pordenone e Lecco. Allo stadio Omero Tognon le due formazioni si affronteranno per la quarta volta in questa stagione per strappare il pass alla final four dei playoff di Serie C. Agli uomini di Foschi servirà un’impresa: i lombardi dovranno vincere con due gol di scarto per passare il turno. Il primo a crederci è proprio Foschi, che in conferenza ha caricato squadra e ambiente.
Queste le parole dell’allenatore del Lecco in conferenza stampa: “La mia squadra la partita di andata l’ha pareggiata, il punteggio l’ha deciso un direttore di gara che non è stato all’altezza perché parliamo di un rigore che non esiste. Mi dispiace rimarcare questo e il fatto che i mass media si siano divertiti a divulgare il messaggio del presidente che entra in campo senza guardare al perché, dato che è stata fatta una schifezza. Foschi proprio non ci sta: “Mi fa arrabbiare il leggere le interviste dei miei colleghi che fanno presente come queste partite siano decise dagli episodi, non si possono dare rigori con leggerezza, non dovrebbero essere gli arbitri a decidere queste sfide. Alla squadra non posso rimproverare niente, la partita l’ha pareggiata. Il Pordenone ha dimostrato certamente di essere forte e ha avuto più occasioni, ma è stata comunque una gara equilibrata”.
Foschi prosegue la sua conferenza focalizzandosi su quello che è mancato nella partita di andata: “Abbiamo sfruttato poco gli esterni, siamo mancati su questo. Saremo arrembanti, finché ne avremo cercheremo di metterli in difficoltà. Sicuramente non andremo a fare una partita d’attesa, abbiamo provato diverse soluzioni. In questo momento loro sono già in semifinale e noi siamo fuori, ma c’è il piccolo particolare che ci sono ancora novanta minuti da giocare”.
E sul futuro dice: “Non ci sto pensando, se ci penso la cosa mi fa star male quindi mi concentro sulla partita ancora da giocare. Domani i ragazzi verranno tutti, Eusepi compreso. Ci sono diversi acciaccati, domattina faremo un test in albergo perché abbiamo cercato di salvaguardarli in questi giorni. Domenica mattina hanno voluto fare allenamento, la squadra era incazzata e non abbattuta perché si sente defraudata di qualcosa. Questo fa capire quello che siamo riusciti a costruire, certi risultati non si fanno altrimenti. Magari ci daranno tre gol e gli stringeremo la mano, ma ci giocheremo alla morte questi novanta minuti”.
L’allenatore ribadisce: “Le cose vanno fatte con il rispetto di tutti. Il Lecco non ha nulla da rimproverarsi, ha sempre rispettato tutto e tutti. Il nostro presidente a volte esterna dei pareri in maniera divertente, ma gli stipendi e le tasse sono stati pagati in maniera puntuale. Gli altri facciano ciò che vogliono, onestamente a me interessa poco oltre alla mia squadra. Mi piacciono il gioco e il campo, non un rigore che c’è o meno. Invito i tifosi a venire, se dovesse mai succedere sarebbe ancora più bello.”
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