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“È stato un viaggio fantastico, dalla prima all’ultima punizione”. Il saluto social di Francesco Lodi e la sua storia

Francesco Lodi lascia il calcio. Dopo aver vissuto il ritorno a Catania riuscendo a riportare il club in Serie C, le strade del giocatore e del campo si dividono.

L’esordio con l’Empoli e gli anni a Catania, Lodi saluta il calcio

Il momento è arrivato. Un nuovo capitolo nella vita di un calciatore. Quello in cui si posano le scarpette e si esce dal campo. Una volta per tutte. Francesco Lodi lascia il calcio. Da Empoli a Parma, passando per Udine e Genoa. I gol su punizione come filo conduttore delle piazze in cui ha giocato. Poi, il Catania. Anni di emozioni e istantanee raccontati dai numeri: 54 gol, più di 230 partite giocate e 51 assist. All’ombra dell’Etna Ciccio Lodi ha vissuto i momenti più importanti della sua carriera. Tre ritorni e quattro diverse parentesi con la maglia rossazzurra.

I numeri di Francesco Lodi

619 presenze collezionate, 152 gol e 86. Sono questi invece i numeri dell’intera carriera di Francesco Lodi. Il centrocampista aveva offerte in Serie D, ma ha deciso di chiudere con la maglia della città che lo ha accolto e adottato nel gennaio del 2011. “La porta del Catania Calcio è sempre aperta. Non c’è bisogno che lo dica io. Lodi e Russotto sanno che possono sempre entrare nel Catania magari non come giocatori. I rapporti sono ottimi”. Soltanto pochi giorni fa, nella conferenza stampa di presentazione di Luca Tabbiani, il direttore sportivo Laneri parlava così di un possibile ritorno in società di Francesco Lodi.

La sua lettera di addio al calcio

Con una lettera pubblicata sui propri profili social, Lodi saluta così il calcio:

Oggi mi rivolgo a te, bambino di Frattamaggiore.
Ti vedo sorridere mentre osservi attento le giocate di Diego: speri tanto che quel pallone possa rivelarsi il tuo futuro. Ci credi, lo vuoi contro tutti, per l’orgoglio di mamma, papà e i tuoi fratelli. Pezzi di te per l’eternità.

L’Empoli azzurra ti lancia: i timori scompaiono in vista di profonde e radicate responsabilità. Lontano dal tuo mondo soffri ma il tuo pezzo di prato profumato d’investitura ti inorgoglisce: sei il ragazzo d’oro per tutti ma tu non ci pensi: parola al campo e gratitudine. Anche perché proprio qui, l’altro azzurro, quello dell’Italia che sa di storia ti vedrà brillare d’Europa.

Frosinone invece è ebrezza pura: il calore arriva dritto al cervello. La rete che si gonfia sarà pian piano una dolce ossessione. Un trampolino furioso verso la A in quella Udine sognatrice che non manchi mai di ricordare con affetto smisurato.

È gennaio, Ciccio, il telefono squilla: Catania ha bisogno di te. Quella maglia è diversa, unica, più di qualsiasi attrazione percepibile. Lo sentì già dal debutto in casa con il Lecce, li la testa è confusa, il cuore già traballa fortissimo.
Seguono notti d’Europa sfiorata, addii tra le lacrime, ritorni inaspettati. Una moglie incredibile e delle figlie bellissime. Un amore profondo e totale che nulla ha a che vedere con le solite storie che si leggono in giro.

Rifiuti ogni big, ogni offerta roboante per quello stemma lì. Senza rimpianti, di roboante c’è solo lui.
Lo servi lealmente, sputando sangue per i suoi colori, standogli vicino nella sofferenza, anche da lontano. Con l’assenza che sa di rispetto. Sei ormai figlio dell’Etna, debitore eterno verso le esperienze con Vicenza, Genoa, Parma, Triestina, Messina ed Acireale, certo.

Ma sai che quella corrente poderosa che irrompe dall’Australia aspetta solo che tu possa accoglierla. Perché il destino ricorda sempre. Ed il cuore per quanto maturo sente solo il barrito dell’Elefante e l’urlo del Massimino: la tua vita.

Sai che ti dico, Ciccio? Può bastare.
Sarà quel riscatto dalle ceneri l’ultimo istante della tua carriera da calciatore. Perché nulla vale più di un ultimo bacio che tocca l’anima e darsi tutto fino in fondo è l’unico modo per amarsi davvero ed essere insieme felici per sempre.

Ringrazio dal profondo del cuore tutti. In primis la mia famiglia: mia moglie e i miei figli, forza senza la quale nulla sarebbe possibile. Grazie anche a presidenti, dirigenti, allenatori, compagni di squadra, addetti ai lavori e TIFOSI (la parte più bella del gioco).

È stato un viaggio fantastico…dalla prima all’ultima punizione 😉

Il percorso è compiuto, il domani è ancora incerto. Ci vediamo presto.

Francesco Lodi.”

Redazione

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