La corsa di Lepore: “Io non mollo, cerco un progetto ambizioso. Un ritorno a Lecco…”
Perseveranza, grinta e la passione per il calcio: Lepore si racconta a La Casa di C, pronto per una nuova avventura
“Non credete che io voglia smettere eh, mi sto allenando aspettando l’opportunità giusta. Ho ancora troppa passione”.
Tono sicuro e idee chiare. Prima di iniziare la chiacchierata, Checco Lepore ci tiene a precisarlo. Nella sua voce si leggono e si legano sentimenti diversi. Orgoglio per quanto si è costruito. Amarezza per un presente che non rispecchia la sua volontà e i risultati raggiunti.
Consapevolezza di chi si è e di ciò che si vuole. Amore per quello sport che lo accompagna da una vita. Due anni importanti a Lecco, poi l’addio e una situazione da svincolato.
“Al momento sono senza squadra. Una situazione che in tutta sincerità non mi aspettavo. Vengo da due stagioni importanti, ora cerco l’opportunità giusta. A smettere non ci penso proprio”. Pronto a ripartire, una volta ancora.
Perseveranza
“Ho avuto qualche richiesta, ma al momento ho preferito aspettare. Mi piacerebbe poter giocare ancora in Serie B”, continua Lepore. Sa di meritarlo. Fosse solo per le sue ultime stagioni a Lecco. Due anni fa la vittoria dei playoff da riferimento e guida. Basterebbe guardare i numeri. 3 gol nelle due finali contro il Foggia. La doppietta nella finale, il grido al cielo, l’abbraccio con la città, una decida speciale. Quest’anno, nonostante la retrocessione, un campionato importante da 4 gol e 7 assist. Da difensore, serve ricordarlo.
Ma quando si tratta di lui, parlare solo di numeri è forse riduttivo. Perché Checco è tanto di più. È carisma e personalità, è lealtà ed esempio, è qualità e perseveranza. Un riferimento per ciò che è stata la sua carriera e per quello che è oggi. Un uomo che ogni giorno vive per quello sport. “Tutti parlano dell’età, ma non guardano a quello che ho fatto. Sono integro”. E lo dimostra il campo. Perché nel suo caso l’età è davvero solo un numero.
“Non mollo”
“Cerco un progetto importante in C o in B che sia in linea con le mie ambizioni”. Con una finestra che rimane aperta: “A Lecco purtroppo è andata così, ma mai dire mai. Io spero sempre in una loro chiamata, sono legato a quei colori. Di certo, non mollo”. E non potrebbe farlo. Sempre abituato a lottare. Come quando a 18 anni andò in D alla Virtus Castelfranco, in Emilia Romagna. Il lavoro in fabbrica e “un garage adibito a casa, senza riscaldamento. Mi sono dovuto adeguare”.
O come quando dopo aver vinto la B con il Lecce “sono andato a Varese dove ero un simbolo e mi sono trovato fuori rosa. Oppure quando da svincolato correvo da solo nelle campagne bresciane”. Ora, intanto, si allena con la Pro Palazzolo. “Li ringrazio. Una società con strutture e organizzazione da professionisti”. In attesa di conoscere il proprio futuro, la corsa di Checco Lepore continua a correre. Un altro passo, un altro sacrificio. Nel segno del calcio.