Lì, sulla linea dell’orizzonte, appaiono sempre più marcate le strisce bianconere di una maglia sognata e ora più vicina che mai. Ma nel mare attraversato in questi lunghi e folli anni di gavetta, Federico Gatti ha avuto modo di saggiare campi ed erba di ogni tipo. Il trampolino forse decisivo, però, si chiama Pro Patria: il primo step nel calcio professionistico. La prima vera tappa di una carriera finalmente pronta a decollare.
Acquistato a gennaio dalla Juventus per 10 milioni di euro, Gatti è l’uomo del momento. È bastata mezza stagione di Serie B per attirare su di lui l’attenzione di quasi tutti i top club della Penisola. E pensare che solo pochi anni fa la realtà di Federico appariva tutt’altro che scintillante:
“Quando facevo il muratore e il serramentista mi alzavo intorno alle 7 del mattino, – racconta a Sky (qui l’intervista completa) il difensore classe ’98 – passavo la mia giornata in giro a lavorare, a montare serramenti, facevo le scale coi i vetri sulle spalle. Un’esperienza che mi ha formato. Finivo intorno alle 19, il tempo di cambiarmi al volo e alle 19.45 ero al campo per iniziare ad allenarmi fino alle 21.30. Tornavo a casa intorno alle 22.30 che dovevo ancora cenare. E’ stata dura, ma la fatica mi è sempre piaciuta”.
Una famiglia da supportare ed il calcio a fare da sottofondo ad una vita destinata ad altri destini. La Promozione Gatti la disputa a Pavarolo, dove ottiene anche la promozione in Eccellenza al termine della stagione. Un percorso inusuale che vedrà come tappe prima Saluzzo e poi Verbania, maglia che gli permetterà di ottenere un primo, storico, campionato di Serie D.
Federico non soffre l’impatto con la nuova categoria: al termine di una stagione da 22 presenze e 3 gol tra i dilettanti, si aprono porte inimmaginabili fino a pochi mesi prima.
“Ne ho passate tante, esperienze positive e negative. Tutto mi è servito a crescere e a farmi diventare la persona che sono oggi. Proprio oggi firmo il mio contratto da professionista, mio perché sarei stato disposto a tutto pur di arrivare, a rinunciare a qualsiasi cosa, a lottare contro tutto e tutti…”
Emozioni difficili da raccontare, ma esplose con la dirompenza di un fiume sul proprio profilo Instagram. A concedere l’occasione di una vita a Federico Gatti è la Pro Patria, con la quale il centrale di Rivoli avrà modo di disputare la sua prima stagione nel professionismo. E di certo non una stagione d’esordio mediocre per lui: 34 presenze e 1 gol, bellissimo, siglato sul campo del Lecco.
Perché nonostante il presente di Gatti sia da centrale difensivo, il rapporto con il gol del ragazzo piemontese parte da molto prima: “Lo spostamento in difesa è stata una vera svolta, sì. Mi piacevano molto Lampard e Gerrard, così come l’ex Milan Taarabt, mi piaceva tantissimo Nainggolan. Ma non avevo per nulla le caratteristiche per giocare in quel ruolo, per fortuna adesso faccio il difensore”.
Il classe ’98 diventa quasi a sorpresa uno dei perni della squadra guidata da Ivan Javorcic. Una cenerentola nel Girone A di Serie C che riuscirà a terminare la stagione al terzo posto nella classifica delle migliori difese di Lega Pro (28 reti subite in 38 gare).
Neanche il tempo di adattarsi al mondo del professionismo, che la carriera di Gatti riparte già alla ricerca del prossimo obiettivo da raggiungere. Le ottime prestazioni con la Pro Patria, infatti, catturano l’attenzione del Frosinone che, grazie al ds Angelozzi, riuscirà ad anticipare la concorrenza e portare il gigante di Rivoli in Ciociaria.
Sei mesi e un futuro già scritto: la Serie A e la Juventus il culmine di una rincorsa inarrestabile.
A cura di Pietro Marchesano
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