Pergo, Sassuolo e il futuro, Bolis: “La nostra idea di calcio sostenibile”
Fare calcio in modo sostenibile. La Pergolettese, nel Girone A di Serie C, porta avanti questa idea con programmazione e con risultati importanti. Anzi, con i migliori risultati della sua storia: i gialloblù non avevano mai raggiunto i play-off, e lo hanno fatto lo scorso anno con una cavalcata da ricordare. Il segreto? “Abbiamo trasformato i problemi in risorse“, racconta a LaCasaDiC.com il dirigente Gabriele Bolis, braccio destro del patron Fogliazza. “Avevamo problemi di risultati, li abbiamo trasformati in unità di intenti e, dopo la vittoria in dieci uomini sul campo di Trieste, abbiamo guadagnato energie e autostima”.
Gabriele Bolis, il dirigente del Pergo allievo di Carnevali
27 anni, di cui già sette da dirigente, Bolis ha iniziato giovanissimo, vincendo a 20 anni la Prima Categoria con il Senna, squadra della provincia di Lodi. Quindi l’esperienza in Promozione, seguita dalla chiamata del Pergo – prima D, poi in C. Nella stagione 2020-21, una parentesi prestigiosa al Sassuolo, come collaboratore dell’amministratore delegato Giovanni Carnevali. 365 giorni, lavorando e “imparando da un uomo che vive dieci anni avanti a tutti”, poi ha scelto di tornare alla Pergolettese e ora il focus è tutto sui gialloblù e sul campionato, cominciato con sei punti nelle prime tre giornate (due vittorie e una sconfitta). “E’ stato un inizio di stagione molto positivo, stiamo seguendo la stessa linea di come abbiamo concluso la scorsa”.
Bolis: “Lavoriamo con idee e sostenibilità. Il modello è il Milan”
“Durante queste prime gare, contro Piacenza, Lecco e Albinoleffe, abbiamo dato continuità, schierando principalmente giocatori che c’erano già l’anno scorso, e questa linea è molto importante per una società come la nostra. Lavoriamo per colmare il gap con i club che hanno maggiori disponibilità attraverso le idee“.
L’obiettivo è chiaro: “Vogliamo riempire lo stadio ed essere sostenibili, cercando di avere la minor differenza possibile tra spese e ricavi. Un po’ come ha fatto il Milan in Serie A: hanno vinto un campionato andando in utile, grazie anche al lavoro del migliore CEO del mondo del calcio, Ivan Gazidis, che ho avuto l’onore di conoscere nel pre-campionato, in occasione di Milan-Pergo a Milanello. Certo, siamo su due pianeti completamente diversi, ma se devo scegliere un club a cui ispirarsi, dico i rossoneri“.
“Dimissioni di Mussa? Scelta inaspettata: l’abbiamo presa con rispetto e serenità”
Dopo un calciomercato “in cui abbiamo centrato i target che ci eravamo prefissati, dai rinnovi agli acquisti – puntando più su giocatori di proprietà che sui prestiti”, in casa Pergo si è registrato un ribaltone inaspettato: l’allenatore del miracolo play-off Giovanni Mussa ha rassegnato le dimissioni. “E’ stata una decisione inaspettata, quella dell’allenatore. Ci ha dato tanto, lo scorso anno. Però anche nelle migliori famiglie ci sono degli screzi e delle problematiche: portando il massimo rispetto per chi ci ha fatto raggiungere un traguardo storico, ci sono state delle divergenze e lui stesso ha scelto di non continuare questa avventura”.
“Noi l’abbiamo presa con serenità, continuiamo per la nostra strada: stiamo cercando un profilo adatto alla nostra panchina, con l’obiettivo di sbagliare il meno possibile“. Intanto, l’allenatore gialloblù è – ad interim – Alessandro Fabbro, ex centrale di Avellino e Juve Stabia tra le altre: “Ci tengo a ringraziarlo, è molto coinvolto con la squadra e ci sta aiutando tanto”.
Il rapporto con il patron Fogliazza e l’a.d. Micheli e le amichevoli con Milan e Inter
Giovani e freschi in campo, sostenibili fuori: il progetto del Pergo esiste “grazie a una proprietà che a questo club tiene tantissimo e vive il calcio da quasi mezzo secolo: il patron Cesare Fogliazza e l’amministratore delegato Anna Micheli sono in questo mondo da quarantuno anni. A loro devo tantissimo della mia crescita professionale e umana. Anna è una persona splendida e una professionista esemplare. Mi ha trasformato, assieme a Cesare, dall’essere ragazzo a essere uomo. E Cesare… è una rockstar“.
“Ricordo infatti che, quando eravamo a Madrid per visitare le strutture dell’Atletico ospiti del direttore Andrea Berta, due ragazzi gli hanno chiesto di fare un selfie. A Crema capita che succeda, ma in aeroporto a Madrid non me lo sarei aspettato. E’ un campione a costruire e mantenere relazioni: questa sua capacità ci ha permesso di organizzare amichevoli estive contro Milan e Inter, a Milanello e ad Appiano Gentile. Dopo mia madre, mio padre e la mia nipotina Matilde, Cesare è la persona a cui voglio più bene”.
L’esperienza a Sassuolo e l’MLS, “il calcio del futuro”
Altra figura fondamentale per la crescita di Bolis è stato Giovanni Carnevali: “E’ un crack, un fenomeno, un’ispirazione. E’ lungimirante e ha una gran classe nei modi e nel comportarsi. Si impara solo a guardarlo, lo ammiro come ammiro poche persone al mondo“. Nella sua stagione in neroverde, il giovane direttore ha lavorato al progetto di affiliazione delle scuole calcio dell’orbita Sassuolo, “Generazione S”, con testimonial Giacomo Raspadori e Benedetta Orsi. “L’anno a Sassuolo è stato bello ma non facile, perché era la stagione del covid e degli stadi vuoti. Lo stacco dalla C alla A è importante. Devi capire in fretta che finisce un sogno e inizia la realtà: ti trovi davanti Cristiano Ronaldo o Ibrahimovic, non perché li guardi in tv ma perché stanno giocando contro la tua squadra“.
Futuro, idee. E un grande sogno nel cassetto per il futuro: “Vedere un club per cui lavoro competere a livello internazionale”. E specifichiamo, non solo in Europa: “Credo che dal 2026, quando gli Stati Uniti con Canada e Messico ospiteranno il Mondiale, il gap con il calcio europeo sarà sempre più piccolo. Il calcio del futuro è la MLS, è al passo con i tempi e in continua crescita. Non è più una ‘retirement league’, e il numero di talenti sarà sempre maggiore”. Ma intanto, di fronte, c’è la Serie C: il Pergo sarà in campo tra poche ore contro la FeralpiSalò per la quarta giornata. “Non abbiamo niente da perdere”. E allora, su il sipario.
A cura di Luca Bendoni