Lo potremmo definire il diesel della Fidelis Andria. E in tempi di rincari, averne uno in casa porta sempre bene. Ritratto di Danilo Gaeta, centrocampista 22enne sempre più al centro del pianeta biancoazzurro. Nel ritorno alla vittoria dopo tre mesi, coinciso con il successo per 3-0 nel derby contro il Taranto, Gaeta è andato a segno con un gol di pregevole fattura: stop orientato sui 25 metri, sinistro radente a giro che supera Chiorra e 2-0 che di fatto indirizza partita e risultato verso lo spogliatoio della Fidelis. Nella sua corsa sotto la curva del tifo di casa al Degli Ulivi c’è tutta la fame di un ragazzo partito da Salerno e che nel suo passato ha anche una tappa in B.
Non è stata in discesa la stagione di Gaeta, così come quella della Fidelis. Arrivato in Puglia dopo 85 presenze e 2 gol con la Paganese, il giovane cresciuto nel settore giovanile dell’Avellino era stato voluto da Gigi Panarelli ma con l’allenatore aveva trovato spazio a corrente alternata: una sola presenza da titolare nelle prime 14 partite, fino al primo gol. Arrivato con Ciro Ginestra in panchina e da ex, nella vittoria di misura della Fidelis Andria a Pagani. Iconico di chi non guarda al passato, anche se l’affetto resta. Di lì Gaeta è stato in rampa di lancio: sei presenze da titolare con Ginestra, altrettante con Di Bari. Che ha cambiato la Fidelis, passando dal 3-5-2 al 4-2-3-1, e ha fatto di Gaeta uno dei tre fantasisti di qualità.
Cresce nel settore giovanile dell’Avellino, nel 2015 Gaeta è passato alla Salernitana militando in numerosi campionati: dall’Under-17 fino alla Primavera. Tanta gavetta che gli ha permesso nella stagione 2017-2018 di aggregarsi alla prima squadra. Volto di chi si è presentato al calcio dei grandi…con un cartellino giallo. A lanciarlo Stefano Colantuono sulla panchina della Salernitana, stagione 2017/18. Trasferta di Foggia, 12 maggio 2018, dentro al 74’ per Signorelli. Gaeta entra e spende un fallo tattico: “Non potevo fare altro – commentò all’epoca – non potevo permettere che gli avversari portassero a compimento un’azione pericolosa”. Nella gara seguente, invece, arrivò anche la ‘prima’ all’Arechi nella gara persa per 0-2 contro il Palermo, con 53 minuti all’attivo.
Testa sulle spalle, in Puglia è arrivato con la sua compagna. Per vivere hanno scelto Bisceglie, dove c’è quel mare che ricorda da vicino Salerno. E fa sognare. Il presente è però quello di chi è nato il 9 marzo 1999 e ha già oltre 100 presenze tra i pro. E che sa che per la salvezza – con la Fidelis terzultima nel girone C – bisogna andare oltre il successo sul Taranto: “Dobbiamo e vogliamo fare di più. Per noi deve essere solo un punto di partenza verso le partite che mancano di qui alla fine del campionato” ha assicurato ai microfoni di Telesveva. Per restare in C serviranno i gol, anche quelli dei centrocampisti. “Sicuramente fa piacere segnare ma goleador è un parolone. Speriamo però che arrivino altri gol, segnare fa sempre piacere e se succede davanti ai tuoi tifosi tanto meglio” sorride lui. La Turris, prossima avversaria, è avvisata: “Andiamo lì per vincerla e fare una grande partita. Abbiamo voglia di far vedere le nostre qualità a tutti“.
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