Antonio Galardo, la bandiera del Crotone che ha vinto due play-off di Serie C: “Gasperini mi ha insegnato tanto”
Leggi Antonio Galardo e leggi Crotone. In rossoblù ha passato più di 10 anni da calciatore, altri 7 da dirigente. Un ragazzo di Crotone diventato capitano e bandiera della squadra della sua città. Difficile chiedere di meglio a qualcuno che fa questo mestiere. Durante la sua avventura in Calabria Galardo ha giocato al fianco di grandi giocatori e al servizio di grandi allenatori. Da Florenzi a Bernardeschi, da Massimo Drago a Gian Piero Gasperini. Una grandissima avventura che è anche una storia di vita, che Antonio Galardo ha deciso di raccontare ai nostri microfoni.
Galardo: “Diventare capitano della squadra della mia città è una soddisfazione immensa”
Una storia che inizia più di vent’anni fa: “Tra giocatore e dirigente non mi aspettavo di fare 20 anni di Crotone. Non avrei mai pensato che la gente mi avrebbe amato così come ha fatto e sta facendo. È una cosa bella. Poi sono diventato capitano della squadra della mia città, della squadra che io tifavo da piccolo: è una soddisfazione immensa”. Un’avventura iniziata in Serie C, ma che nel corso degli anni ha conosciuto diversi palcoscenici: “Io sono arrivato a Crotone quando il Crotone giocava in Serie C, nella stagione 2000-2001. Quella Serie C era molto differente rispetto a quella che si vede oggi. Da calciatore con il Crotone ho fatto anche la B, dove ci sono realtà più strutturate e giocatoritecnicamente più forti. Da dirigente invece ho vissuto la Serie A, e ovviamente quando parliamo di Serie A parliamo di un livello altissimo, dove incontri i veri campioni”.
Galardo: “Gasperini? Mi ha insegnato tanto”
Sono stati anni ricchi di soddisfazione per Galardo: “A Crotone ho vissuto due promozioni dalla C alla B. Quella del 2003-04 e del 2008-09. Dei play-off 2003-04 ricordo la semifinale con il Benevento dove io feci gol. Diciamo che quella era la finale: poi la finale vera e propria è stata con la Viterbese, ma superare il Benevento in semifinale è stato complicato”. Superare un ostacolo complicato è più facile quando in panchina hai un grande allenatore: “Fortunatamente avevamo un allenatore preparato come Gasperini che mi ha insegnato tanto. È un grande allenatore”.
Galardo: “Vedevo in Juric qualcosa di importante. Per me era un fratello maggiore”
Gian Piero Gasperini non era l’unico allenatore di successo nel Crotone di quell’anno. In mezzo al campo governava Juric, che in panchina sta raccogliendo diverse soddisfazioni: “In quella squadra c’era anche Ivan Juric, lui era il mio compagno di stanza. Poi lui è andato con Gasperini a Genova. Per me è stato un fratello più grande, mi dava consigli. Quando sono arrivato in prima squadra lui era già a Crotone da due anni, mi ha insegnato tanto. Io vedevo in Juricqualcosa di importante già in campo. Come ho detto prima mi dava tanti consigli, non mollava mai. È uno che voleva vincere sempre. Mi sono sempre detto che sarebbe diventato un grande allenatore, e credo che ci sia riuscito. Sicuramente sa il fatto suo”.
Galardo: “Florenzi, Bernardeschi, Mirante. Ho giocato con tanti campioni”
In vent’anni a Crotone sono passati tantissimi giocatori e tanti allenatori. Ma il presidente è sempre stato Gianni Vrenna, una persona che ha avuto un ruolo importante per Galardo e per il Crotone: “Per me Gianni Vrenna è come un padre. Ancora oggi, sebbene io non lavori più a Crotone, non perdiamo occasione di salutarci e parlarci. Nel corso della mia vita è stata una persona molto importante. Nella sua società ha valorizzato molti calciatori giovani. Bernardeschi, Sansone, Cataldi, Florenzi, Mirante. Ti potrei citare altri mille ragazzi che da noi sono venuti da sconosciuti nel calcio dei grandi, erano promesse delle primavere su cui nessuno scommetteva. Sono arrivati qui e hanno avuto fiducia, sono diventati grandi calciatori. Più di qualcuno ha fatto la Nazionale, sono contentissimo. Ancora oggi mi sento con qualcuno di loro: sono felice di quello che stanno facendo”.
Galardo: “La soddisfazione più grande è la vittoria in finale a Benevento. Tutti ci davano per sconfitti”
La soddisfazione più grande per Antonio è arrivata nel 2009. Ce la racconta così: “La mia soddisfazione più grande da calciatore è stata la promozione in Serie B nel 2009. La finale col Benevento è anche una storia di rivincita. Tutti ci davano per sconfitti, avevamo pareggiato 1-1 in casa all’andata. Al ritorno ci davano tutti per spacciati, facendo la finale di ritorno a Benevento davanti a 15000 persone. Però lì siamo riusciti a vincere una grande partita (la partita terminò 0-1, ndr) e da lì siamo tornati in B. La promozione più difficile è stata quella del 2009, non me la dimenticherò mai. La finale in casa del Benevento con la quale siamo saliti in B è stata una cosa splendida”.
Galardo: “In due anni siamo passati da un eccesso all’altro. Dobbiamo uscire da queste sabbie mobili”
In due anni il Crotone è passato dalla Serie A alla Serie C. Un periodo non semplice, che Galardo commenta così: “In due anni dalla C alla A si è passati da un eccesso all’altro. Noi eravamo in Serie A due anni fa, eravamo al massimo livello. Eravamo in un campionato con tanti campioni, tanti giocatori forti. Poi siamo scesi in Serie B e subito in Serie C. La Serie C è un bel campionato, ma il Crotone deve uscire subito da queste sabbie mobili. È un campionato dove trovi campi piccoli e può diventare difficile uscirne”.
Galardo: “A livello di individualità il Crotone è fortissimo. E andrà in Serie B”
Fortunatamente con Zauli la squadra sembra sulla buona strada: “Il Crotone a livello di individualità è una squadra fortissima. Non li scopro io questi ragazzi. D’Errico è tecnicamente uno dei più forti di tutta la Serie C. Però per vincere in Serie C ti devi calare subito nella mentalità della competizione, perché altrimenti diventa difficile. È una squadra che secondo me è molto forte, e si può giocare i play-off alla grande. Io spero, credo e dico che si andrà in Serie B. La squadra c’è. Mister Zauli ha dato entusiasmo al gruppo. Nelle ultime partite di Lerda si vedeva poco entusiasmo tra i calciatori; invece adesso si scherza e ci si aiuta. Cose importanti per raggiungere l’obiettivo. Zauli ha ridato entusiasmoall’ambiente”.