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Foggia, Gallo: “Ho una dignità e non me la faccio calpestare da nessuno”

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Credit foto: Foggia Calcio 1920

Giornata frenetica in casa Foggia. Le ultime 24 ore in casa rossonera sono state abbastanza movimentate con le dimissioni di Fabio Gallo. L’allenatore dopo aver salutato la piazza con un post sui social, ha parlato in conferenza stampa per spiegare le motivazioni del suo addio. Dopo il presidente Canonico, dunque, è toccato a Gallo rispondere alle domande della stampa.

Gallo: “I miei genitori mi hanno insegnato la correttezza”

Prende subito la parola Fabio Gallo: La mia conferenza sarà all’insegna della correttezza come mi hanno insegnato i miei genitori e non offenderò nessuno“. Dalla conferenza stampa di Canonico è emerso dei problemi sul contratto, ma la risposta dell’allenatore non si è fatta attendere: Non mi sono dimesso per il contratto. La famosa carta privata di cui si parla è vera con una proposta di circa 65 mila euro in data 5 ottobre e vengo a sapere prima della partita col Latina che la carta non è stata depositata e non per negligenza mia. Nella suddetta carta c’erano premi se fossimo arrivati al quinto posto per me e la squadra. Mi viene chiesto di rinnovare il contratto e rispondo ‘Vedremo’. Non ho bisogno di premi e sarebbe stata a discrezione di Canonico la gratificazione del mio lavoro. Al mio staff ho detto di continuare a lavorare e in accordo con me andranno avanti con il Foggia. Fabio Gallo è l’unico allenatore che il signor Canonico non ha scelto e io ho subito soltanto un esonero a Potenza”.

Poi la risposta alla frase dei cinesini in Azerbaigian: “Sono andato in Azerbaigian a fare il collaboratore di De Biasi e i cinesini li ho messi con grande dignità. Ieri non ho salutato la squadra, ma l’ho fatto stamattina e ho portato loro i miei saluti. Non scappo via. Vado via perché non ci sono i presupposti per dare il meglio”.

Foggia, Gallo: “Da ottobre ho sempre rischiato l’esonero a ogni partita”

L’allenatore parla di alcuni episodi e messaggi ricevuti dal presidente prima di partite passate: “Canonico mi ha scritto queste cose ‘Mi auguro che non sia come il primo tempo di Francavilla’.  E io gli dico ‘Presidente è la formazione che ti ho detto ieri, io ho fiducia’. ‘Tu sei il mister’ ribatte il presidente. ‘Esatto e le responsabilità sono mie’ la mia chiusura di quei messaggi. Questo è frutto della chiacchierata avuta dopo la partita di Coppa Italia contro la Juventus Next Gen. Il direttore Sapio mi ha convocato in sede per parlare con lui e il Dg Milillo e mi anticipa alcune cose tecniche. Dopo dieci minuti dove sto ascoltando dico ‘Quindi cosa vi devo rispondere?’ Mi alzo e vado a casa. E loro mi dicono che mi chiamerà il presidente per dirti queste cose tecniche”.

Poi ancora: “La settimana prima della partita con il Pescara il mio agente mi dice che è stato contattato un grosso dirigente di una squadra del nord per chiedere il nome di un allenatore in caso di sconfitta del Foggia in quella partita. Il direttore sportivo mi chiama e mi dice le stesse cose. Da lì in avanti il mio rischio sarebbe stato l’esonero. Sono arrivato con l’obiettivo salvezza e la squadra è al quarto posto in campionato”. 

gallo

Gallo poi continua sulle richieste di formazione: “Il presidente voleva facessi giocare il terzo portiere per fare minutaggio. Il diesse Lauriola, uomo di calcio e che mi ha scelto come allenatore, non mi ha detto questa cosa giustamente. Dopo la Gelbison iniziamo a fare diversi risultati positivi e iniziamo a vedere la luce. Poi le varie vicissitudini del presidente in quel periodo non l’hanno reso presente e mi faceva scrivere dal figlio. E’ una goccia che continua da ottobre, ma non è possibile che un allenatore sia costantemente  messo in discussione in questa maniera. Sono stato paragonato a una persona (Schettino n.d.r.) coinvolto in un fatto dove ha perso la vita tanta gente. Bisogna pesare le parole. Io non sono pazzo e per questo ho deciso di lasciare”. 

Foggia, Gallo: “Mercato? Vi spiego le scelte”

Riguardo al mercato Fabio Gallo ha parlato così: “Antonio Vacca è un ottimo giocatore e non lo devo discutere io. Il mio dubbio era sulla tenuta fisica visto che non gioca da 10 mesi. Non ho mai avuto niente con lui e con me si è comportato anche bene. Si sta riprendendo e i problemi in allenamento mi hanno spinto a non farlo giocare. Beretta è un ottimo giocatore, ma non era la mia prima scelta perché avevo bisogno di altre caratteristiche. L’ho avuto a disposizione a mezzo servizio e aveva dei problemi. Sono stato accusato di non far giocare Kontek. Ottimo giocatore ma che fa parte di una rosa. Se mi rendo conto che non sia meglio di chi sta giocando non lo metto in campo. Rutjens e Bjarkasson giocatori attenzionati con il precedente direttore sportivo. Vono sarebbe venuto al minimo del contratto e senza vitto e alloggio. Sarebbe stato di proprietà del Foggia e chiamarlo ‘pacco’ che non lo conosci è un po’ grave anche perché la storia dice altro per altri giocatori. Nicolao ha parlato con me prima della partita con il Francavilla e ha lamentato lo scarso minutaggio. Se avessi dovuto mandare via tutti sarei rimasto con undici giocatore. Per quello per me era incedibile. Lui ha insistito per andare a giocare e alla fine è stato ceduto. Abbiamo provato a prendere Nicoletti e non c’era più tempo”. 

Credit: Foggia Calcio

Foggia, Gallo: “Ho una dignità”

Fabio Gallo ha parlato del suo arrivo: “Quando ho accettato Foggia ho pensato solo a fare il mio lavoro da allenatore. Non ho pensato ad altro. L’ho fatto con grande dignità e ho detto a questa squadra come fare per risollevarsi. I numeri sono lì che parlano. Non potevo andare avanti così. Non sarebbe stato corretto, ma ripeto arriva dall’interno. E’ il direttore sportivo che ci comunica questa cosa dell’esonero e questo va a ledere la serenità delle persone. Ho una dignità e l’uomo Fabio Gallo non se la fa calpestare da nessuno. Non esiste soldo che mi faccia piegare. Il fatto di essere a scadenza non è un problema e in passato lo sono stato anche altre volte. Non ho accordo con nessuna squadra. A dicembre mi avevano contattato dall’estero, ma ho rifiutato per continuare il lavoro qui”.

In chiusura due parole sui tifosi e i ringraziamenti: “Sono dispiaciuto della decisione dei tifosi di mettersi contro la mia decisione e devo rispettare le loro scelte. Non avevano ancora sentito l’altra campana, ora l’hanno sentito. Ho sentito tanti messaggi a favore e tanti contro…indotti. Ringrazio tutti, dai tifosi ai giocatori fino alla società per la possibilità di poter allenare questa piazza gloriosa e nessuno mi potrà togliere le soddisfazioni e le gioie vissute in questi mesi. Sono rammaricato, non ho passato dei giorni belli, ma nella vita bisogna prendere delle decisioni”.