A 22 anni giocava nel campionato di Promozione in Calabria, a 26 è risultato uno dei giocatori più in vista della Serie C 2022/23. Storia di Galo Capomaggio, centrocampista dell’Audace Cerignola che Michele Pazienza ha riadattato da regista arretrato nel 3-5-2. Il suo gol alla Juve Stabia nell’ultimo turno di regular season ha contribuito alla rimonta per il definitivo 2-2 (clicca qui per gli highlights) e al quinto posto dei pugliesi al termine del torneo. Ma nella prima annata di Capomaggio tra i professionisti c’è molto di più.
Quello di Galo, nonni originari di Cuneo e genitori argentini, è il cammino di tanti che al di là dell’Oceano sognano di diventare calciatori. Per 14 anni ha giocato nel settore giovanile della squadra della sua città, una delle più rappresentative della nazione: l’Estudiantes de La Plata, con compagni di squadra che hanno anche toccato la Serie A come Santiago Ascacibar (passato dalla Cremonese in questa stagione). Di lì ha il via un percorso in terza serie con il Defensores de Cambaceres. Andata e ritorno, sempre in direzione La Plata.
La carriera di Capomaggio però non decolla, così il giovane Galo decide di fare le valigie in direzione del Paese dei suoi nonni. Su indicazione dell’amico ed ex compagno di squadra Juan Martinez, va in Calabria alla Stilese, campionato di Promozione: è lì che questo ragazzone di un metro e 90 e dal piede raffinato si fa notare. Se ne accorgono nella vicina Scalea, portandolo in Eccellenza. Poi nell’estate del 2022 lo chiama il Fasano. Puglia, girone H di Serie D: alla quantità abbina 8 gol e 4 assist, “tanta roba” per un centrocampista centrale. Elio Di Toro, direttore sportivo del Cerignola che stravince quel campionato, lo nota e – come fatto un anno prima con Dorval – ripete l’asse con Fasano.
Sin dai primi passi nel ritiro di Palena, in Abruzzo, Capomaggio ruba l’occhio: abbina tecnica e tempismo a un fisico da armadio a quattro ante, che tutti gli avversari cercano di evitare in un contrasto. Pazienza, uno che di centrocampisti se ne intende, non ci pensa due volte: lo lancia da titolare alla prima in campionato, un ko per 3-0 sul campo del Monterosi. Dopo quattro turni poi gli fa vivere un mini-break, con tre panchine di fila, e di lì non fa più a meno di Galo. Fondamentale è il passaggio dal 4-3-3 al 3-5-2 in autunno: Capomaggio si prende il ruolo di guida della linea difensiva, con licenza di lanciare e sganciarsi. Quando occorre però aggiungere chili e centimetri in mezzo al campo, il suo allenatore lo riporta nel ruolo naturale.
Si ispira a Busquets del Barcellona ma su Youtube studia anche l’ex Juve Bentancur. Ha chiuso la regular season con 33 presenze e due gol (prima della Juve Stabia, aveva colpito il Pescara) e con tanti osservatori – inclusi quelli del Bari – che lo hanno monitorato sugli spalti del Monterisi. L’ambizione non gli manca: “La Serie A? Ogni anno mi sforzo, mi alleno e lotto per quell’obiettivo – raccontava poco più di un anno fa – se possibile vorrei giocare in Italia per tutta la mia carriera”. Nel destino, dopo tante fatiche e tanti investimenti su se stesso, ora potrebbe esserci la Serie B. Prima però ci sono dei playoff da giocare da protagonista con il Cerignola.
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