Torneranno a sfidarsi sabato 3 settembre, a due stagioni dall’ultima volta, Novara e Renate. Una partita che metterà subito di fronte due squadre ambiziose del Girone A di Serie C, ma soprattutto, Galuppini contro il suo passato. Tre le stagioni dell’attaccante con i nerazzurri, con cui ha sicuramente toccato l’apice della sua carriera. L’ultima volta allo stadio Piola di Novara, fu proprio lui ad andare a segno con la maglia del Renate contro quella che è adesso la sua attuale squadra. Era l’undicesima di campionato e Galuppini siglò il gol vittoria del definitivo 2-1, gelando tutti quelli che sarebbero poi diventati, a distanza di due anni, i suoi nuovi tifosi.
Chi si rivede. E’ proprio il caso di dirlo, perchè il Renate a Novara ritroverà anche il suo ex allenatore Roberto Cevoli, ritrovato dallo stesso Galuppini in questa nuova esperienza piemontese. L’attaccante in Brianza ha vissuto i suoi anni migliori, trovando in totale 92 presenze e 42 gol. Numeri impressionanti fatti registrare tra l’annata 2019/20 e la prima parte della stagione 2021/22. Reduce dai 6 gol a Ravenna, Galuppini arrivò a Renate tre anni fa, distinguendosi subito con 13 reti tra campionato e Coppa Italia di Serie C. Stagione tra l’altro interrotta causa Covid dopo 27 giornate. L’anno dopo, fu per il classe ’93, quello della consacrazione. Il suo Renate arrivò terzo a 10 punti dal Como promosso in B e lui segnò 14 gol stagionali, di cui 12 in campionato più 2 in Coppa Italia contro Avellino ed Empoli.
Soprattutto però, Galuppini ricorderà per sempre quel 2020. Già a metà novembre infatti, l’attaccante si mise in mostra risultando il giocatore italiano ad aver segnato più gol in quella stagione in corso. 9 gol totali per l’ex bomber del Renate che in quel periodo, fece anche meglio dell’allora scarpa d’oro Ciro Immobile. Oltre che di Andrea Belotti e Ciccio Caputo, tra i più prolifici di quella Serie A. Francesco Galuppini in quel periodo era sotto contratto col Parma e, nei ritiri estivi con i crociati, ha sempre ricordato con piacere il suo ex compagno Roberto Inglese. Una lunga amicizia che parte dai tempi di Lumezzane. I due si recavano sempre insieme in campo e tra loro c’è sempre stato un bel legame.
Non riuscì nell’impresa di portare il suo Renate in Serie B, ma Galuppini mai dimenticherà quell’avvio di stagione, il più prolifico, tra i professionisti. L’attuale giocatore del Novara inoltre, nel 2017 ricevette un importante riconoscimento a livello individuale. In forza al Ciliverghe in Serie D segnò ben 25 reti tra campionato e playoff. Numeri che gli permisero di vincere il “Pallone d’Oro Bresciaoggi”. Un premio importante per un bresciano doc come lui, consegnato dalle mani di un altro bresciano, ovvero Mario Balotelli.
L’ultima annata a Renate, Galuppini l’ha infine vissuta a metà, ma lasciando come sempre il segno. Ancora una volta 14 gol (in questo caso tutti in campionato) messi a segno solamente nella prima parte di stagione. Sì perchè a gennaio scorso arriva la chiamata del Sudtirol. Una chiamata che lui non può rifiutare, avendo il sogno di approdare in Serie B. La promozione riesce a centrarla all’ultima giornata, dopo un lungo testa a testa col Padova. Al Nereo Rocco di Trieste la sua squadra vince per 2-0 e viene promossa in B, anche se Galuppini restò in panchina per tutti i 90 minuti. 19 le presenze totali con l’allora squadra di Javorcic tra campionato, Coppa e Supercoppa, ma nessun gol. Strano ma vero, Galuppini ha chiuso la sua ultima annata con i 14 centri di Renate. Ora la realtà si chiama Novara e lui è pronto per questa nuova sfida.
A cura di Antonio Palladino.
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