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Gamberini ricorda la Virtus Verona, il karaoke e Gigi Fresco: “È al di sopra anche di Ferguson”

C’è chi paragona Luigi Fresco anche a una leggenda come Sir Alex Ferguson. Il doppio ruolo presidente-allenatore alla Virtus Verona, è già di per sé una rarità o quasi. Eppure, per il suo ex vice Alessandro Gamberini, intervenuto in esclusiva ai microfoni de Lacasadic.com, “Gigi” è al di sopra anche di una figura così: “Il Manchester c’era prima di lui e ci sarà dopo. Io, invece, faccio fatica a immaginare una Virtus senza Gigi in futuro”. Le parole dell’ex difensore.

“Gli ho inviato un messaggio di complimenti, mi ha risposto con il cuore”

Gamberini è rimasto per due anni al fianco di Luigi Fresco come assistente alla guida della Virtus Verona, dal 2020 al 2022: “Gigi lo sento spesso, lui e il suo staff. Sono stati due anni fantastici a Verona per me. Poi è capitata un’occasione a livello lavorativo importante per il percorso che ho in testa e sono andato via. Ne ho parlato prima con Gigi, a suo tempo: ci siamo salutati con un abbraccio. Gli ho scritto di recente un messaggio per fare le congratulazioni a lui e alla squadra per il percorso fatto fin qui nei playoff. Gli ho detto che ero felicissimo per loro e lui mi ha risposto con un cuore”.

Il segreto della longevità di Luigi Fresco alla guida della Virtus Verona sta prima di tutto nella costruzione dei rapporti umani: “In quei due anni ho visto una realtà fantastica. Lì prima di tutto viene data importanza alla costruzione dei rapporti umani. Cosa non affatto comune ai tempi d’oggi. Questa è la vera chiave di un gruppo dalla mentalità vincente. Se incentivi le relazioni tra i giocatori, lo staff e i dirigenti, crei un clima d’armonia tale da potere lavorare in modo sereno. È stato un maestro nel creare dal nulla una cosa simile. Viene prima di ogni cosa, è più importante dei risultati stessi. L’anno scorso, per esempio, ci fu un periodo di flessione della squadra dopo la pausa natalizia in cui non andavamo molto bene sul campo. Ciononostante, Gigi era ancora più intenzionato a creare questo tipo di rapporti intimi tra i componenti: sia giocatori che membri dello staff dirigenziale e amministrativo. Un clima coeso nel complesso. Una visione che quest’anno sta dando i propri frutti”.

“L’evento più importante dell’anno era il Karaoke, ci teneva molto Gigi”

Le soddisfazioni raccolte da Gamberini al passo di Luigi Fresco sono state molteplici, ma due episodi in particolare sono ricordati con affetto: “Te ne potrei trovare mille, te ne racconto due. La prima è il karaoke. Durante ogni ritiro estivo, lui organizzava con estrema minuzia la serata karaoke con tutta la squadra. Era letteralmente l’evento più importante di tutta la stagione della Virtus. C’è la squadra, lo staff e i dirigenti riuniti in questa enorme sala. Gigi preparava tutto in modo perfetto. C’era la zona con tutta la parte elettronica con il computer, il mixer e i microfoni. Ognuno doveva prepararsi una canzone da portare, facevamo anche le prove nei giorni precedenti nella stessa sala. C’era la giuria che dava i voti, i premi da dare ai primi tre classificati. E l’immagine di questa squadra a cantare… sentivi di essere a casa. Non avevo mai provato questa sensazione: sia da giocatore che da allenatore.

Forse solo a Firenze con Cesare Prandelli, ndr. Lui era visto come una figura molto vicina alla squadra, riusciva ad amalgamare tutto e trasmettere senso d’appartenenza prima di ogni cosa. Ti basta pensare che ancora oggi io e altri ex viola abbiamo una chat di squadra della Fiorentina di quegli anni. E in questo Gigi è molto simile. Il secondo episodio che ho più a cuore, invece, è quello della vittoria nel 2021 per 1-0 al 1° turno dei playoff in casa della Triestina. Ricordo nello spogliatoio che scattammo una foto di tutti noi abbracciati e felici. Un’immagine che conservo gelosamente nel mio archivio personale e che non mollerò mai”.

“Al sui fianco ti senti al sicuro”

Luigi Fresco è alla guida della Virtus Verona da più di quarant’anni, ricoprendo il doppio ruolo di presidente-allenatore: Quella di Gigi è un’arte. Ha vissuto il calcio degli anni ’80, ’90 fino a quello di adesso. Ci sono stati cambi generazionali importanti, perché i giovani di oggi non sono affatto gli stessi di anni fa. Eppure, lui non ha mai cambiato o fallito. È riuscito sempre ad adattarsi senza mai cambiare i suoi canoni: sia tattici che gestionali. Di lui invidio la lucidità a bordocampo e negli allenamenti. La tensione prima di ogni partita lui la vive con una serenità incredibile.

Mai sopra le righe. Padroneggia le emozioni, non traspare mai in lui la minima sofferenza o paura. E questo lo trasmette agli altri. Al suo fianco ti senti sicuro. A partita in corso è bravo a scegliere i momenti adatti per le sostituzioni, legge bene le partite. Mai visto un cambio polemico o ragazzi che si lamentano all’uscita dal campo. Mai. Tutti sapevano che era per il bene comune. Sa coinvolgere bene anche lo staff nel lavoro della settimana, tutti si sentono importanti. È un peccato che solo oggi si comincia a percepire quello che ha fatto, secondo me è stato tanto sottovalutato in passato. Quello che è riuscito a costruire negli anni è qualcosa di incredibile”.

“Va bene il paragone con Ferguson, ma Gigi è tutt’altra cosa: è sopra. Pescara? Vi dico la mia”

Gigi Fresco è seduto sulla panchina della Virtus Verona dal 1982. Un aspetto che ha portato al paragone con quanto fatto da Sir Alex Ferguson con il Manchester United. Ma per Gamberini è diverso: “In parte sono simili. Non dimentichiamo che Gigi è presidente e allenatore al tempo stesso. Al capo di un’organizzazione che richiede competenze, tempo e sforzi di ogni tipo. Quando ce l’hai davanti, hai la sensazione di conoscere il vero padre naturale della Virtus. È una cosa irripetibile che non ha eguali al mondo. Se vai a cercare altri esempi simili, non ne trovi. Ferguson ha sì rappresentato un capitolo incredibile della storia del Manchester United: ma loro c’erano prima, ci sono e ci saranno dopo. Per la Virtus, invece, è diverso. Gigi è sopra Ferguson. Non riesci a immaginare quella società senza di lui. Non c’è un prima e un dopo: fai fatica a pensarlo”.

Il doppio impegno che vedrà la Virtus Verona giocarsi i playoff di Serie C contro il Pescara offrirà sicuramente spettacolo: “C’è Zeman dall’altra parte e questo deve rappresentare un enorme orgoglio per la Virtus. Oggettivamente, però, faccio fatica a fare un pronostico. Loro meritano di essere dove sono arrivati e se la giocheranno alla pari con tutti, anche con il Pescara”.

“Con il Venezia esperienza formativa”

Gamberini si è separato dalla Virtus Verona nell’estate 2022, ad attenderlo c’era il Venezia: “È stata un’esperienza molto bella a livello lavorativo quella a Venezia, al fianco di Javorcic e il suo staff. Un percorso formativo a 360° straordinario. La Serie B è una categoria molto importante, c’è molto impatto fisico, velocità di gioco e giocatori di grandissima prospettiva. Ho dovuto approcciarmi anche alla lingua diversa, dovevamo parlare spesso in inglese nella comunicazione quotidiana con diversi giocatori in rosa ed è stata importante come esperienza. Ho avuto diversi approcci anche con il lavoro di match analyst, esperienza molto interessante”.

L’esperienza alla guida dei lagunari, però, finisce anzitempo per Gamberini: Era un ambiente molto complesso. Si viveva anche una situazione dal punto di vista psicologico molto difficile. La squadra veniva da una retrocessione, era ancora in fase di costruzione. Era incompleta. Il ritiro pre-stagionale fu anche abbastanza lungo, ma non riuscimmo a lavorare con l’organico al completo. Nel complesso era una situazione complicata, ma nonostante tutto è stato fatto un bel lavoro. Anche con il centro sportivo ancora in fase di ristrutturazione… Insomma, nella sfortuna è stata un’esperienza molto importante per me. Dopo lo scorso gennaio, però, si sono ripresi e sono contento per loro, con i giusti innesti hanno creato una squadra bella competitiva”.

A cura di Pasquale Marcantonio

Pasquale Marcantonio

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