Catania, Gasparin: “Positiva la terza asta. Spero si presenti qualcuno con solidità e progetti”
La situazione del Catania Calcio sta a cuore a molti catanesi e non, soprattutto per ciò che ha rappresentato e continua a rappresentare per il popolo etneo. Il Massimino a fare da teatro a partite incredibili, vittorie sofferte e anche qualche dispiacere che non hanno mai fermato i tifosi dal vedere il mondo sempre e solo a tinte rossazzurre. Il fallimento e la vendita del ramo sportivo societario non ancora concretizzata dopo non una, ma ben due aste, è ora un grosso problema. Intervenuto ai microfoni di Catania Mood, l’ex amministratore delegato Sergio Gasparin ha parlato della situazione della società catanese.
Gasparin: “A Catania ho passato un anno straordinario”
Gasparin è stato amministratore delegato del Catania per una sola e fortunatissima stagione. Quello del 2012-2013 è infatti stato un campionato incredibile per i rossazzurri, che registrarono il record di punti in Serie A (56). L’ottavo posto fu un grandissimo successo per Rolando Maran e i suoi ragazzi. “Ho trascorso un anno straordinario a Catania, e non tanto e non solo per il miglior risultato sportivo dell’intera storia della Società rossazzurra, ma per il rapporto di stima, di vicinanza e di affetto che ho ricevuto da tutta la città e dalla tifoseria – ha affermato Gasparin ai microfoni di Catania Mood -. Ritengo però che la mia esperienza a Catania si sia conclusa e da alcuni anni sono impegnato in attività manageriali di consulenza industriale che sono, sul piano professionale ed umano, altrettanto gratificanti”.
Catania, l’opinione di Gasparin
La complicata situazione societaria impensierisce Gasparin, che esplicitato dubbi riguardo ad alcune clausole che complicherebbero la finalizzazione di un possibile acquisto. Tra le problematiche legate ai bandi d’asta presentati, l’ex amministratore delegato ne ha evidenziate 4 molto limitanti:
“a) Non vi è nessuna previsione/possibilità di utilizzo delle strutture logistiche e sportive di Torre del Grifo. La conseguenza pratica è che dal giorno successivo all’acquisizione la squadra dovrà trovare un’altra struttura sportiva dove allenarsi e la sede trasferita in altro luogo.
b) Vi è l’obbligazione all’assunzione di n 10 (dieci) collaboratori attualmente dipendenti con il trasferimento alla nuova proprietà dei rapporti contrattuali in essere.
c) Vi è da assolvere ovviamente il debito sportivo sino al 30 giugno 2022, attraverso pagamento diretto e restante attraverso garanzia fideiussoria bancaria a prima richiesta (normativa in essere della FIGC)
d) Vengono esclusi dai proventi economici tutti i ricavi derivanti da proventi audiovisivi, accordi mutualità, valorizzazioni e/o incentivazione giocatori stipulati in contratti precedenti la cessione d’azienda, proventi da campagna trasferimenti precedente. Tutti questi crediti rimangono alla procedura fallimentare anche se maturano e vengono corrisposti post acquisizione“.
L’ex amministratore e la sua opinione sull’asta del 15 marzo
Con la proroga dell’esercizio provvisorio al 17 marzo, il Tribunale di Catania ha concesso ancora una possibilità per scongiurare il fallimento della società. Benedetto Mancini è ancora l’unico intenzionato a procedere con l’acquisto del ramo sportivo della società. L’imprenditore romano potrà presentare la nuova offerta nella nuova asta in programma per il 15 marzo.
L’opinione di Gasparin: “Il Comunicato che ha indetto una terza asta e non prevede rilanci ma lascia un giudizio finale di assegnazione al Tribunale è una cosa sicuramente positiva. La cosa fondamentale è però che si presenti un imprenditore, o un gruppo, che sia trasparente e solido sotto l’aspetto economico/finanziario. Una persona che abbia un programma ben definito di struttura operativa e che presenti un progetto di rilancio, a media/lunga scadenza. Così sarebbe in grado di far ritornare il Catania dove la piazza e la tifoseria meritano di essere“.