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Il (nuovo) mondo dell’U23, il ds Gatti: “Umiltà e ambizione, essere Atalanta”

Quando entri a Zingonia, il mondo Atalanta ti accoglie con quelle che sono le coordinate della sua filosofia: educazione, organizzazione, prospettive. Chiunque incontri ti saluta con gentilezza, dal più giovane al collaboratore più esperto. Tra i campi, le strutture e il sole all’orizzonte ci sono i ragazzi nerazzurri che passano. Immagini di progettualità presente e futura. Immagini di Atalanta. Da quest’anno nel centro sportivo c’è una nuova realtà, quella dell’U23. “Un progetto importante per finalizzare il lavoro fatto nel settore giovanile in vista della prima squadra. Una realtà voluta con lungimiranza e convinzione dalla proprietà”. Un tono calmo e convinto attraversa la voce di Fabio Gatti, direttore sportivo dell’Atalanta U23, nel suo racconto ai microfoni de La Casa di C. Umiltà e ambizione, l’importanza del coltivare il talento e accompagnarlo passo dopo passo, il programmare il percorso. Valori che attraversano e vivono nella progettualità nerazzurra.

Credit: atalanta.it

E anche se “non è ancora tempo di bilanci”, la strada sembra essere quella giusta. Lo dicono i 33 punti in 20 partite conquistati dalla rosa di Modesto nel girone A di Serie C. Lo dicono, forse ancor di più, i giovani valorizzati e chiamati in prima squadra da Gasperini. La notte di Europa League contro il Rakow ne è l’istantanea più bella. E il direttore Gatti, nel suo essere giovane, nella competenza e responsabilità, ne è un’espressione coerente. La crescita dei talenti, il rapporto con la prima squadra, la filosofia nerazzurra: l’Atalanta e il (nuovo) mondo dell’U23.

Credit: atalanta.it

Un nuovo progetto

La proprietà aveva palesato la volontà di investire su questo progetto”. La conferma di tale volontà e l’attesa per i ripescaggi: “L’ufficialità è arrivata solo ad agosto. Nel periodo precedente abbiamo cercato di mettere in piedi una rosa”, racconta il ds Gatti. Una rosa costruita… in casa: “Noi avevamo un serbatoio di giovani che mandavamo in prestito. Nel momento in cui siamo partiti per il ritiro, abbiamo scelto di presentare all’allenatore e allo staff una rosa di 30/35 giocatori con l’incognita che alcuni di loro potessero avere richieste da altri club durante il mercato”.

Un mondo da costruire ex novo: “Una società di Serie C all’interno di un club di A. Abbiamo dovuto organizzare tutto, dall’area medica a quella tecnica, passando per quella della comunicazione. Il tutto in stretto rapporto con la prima squadra”. E la scelta di Modesto come allenatore: “Ha accolto subito questa possibilità con grande entusiasmo. Siamo contenti del lavoro suo e dello staff. La crescita dei giocatori è merito loro”.

Credit: atalanta.it

Filosofia

Il club ha avuto il coraggio di fare un investimento notevole per questo progetto”. Un progetto che si immette in modo coerente nel solco di un percorso importante e strutturato qual è quello che collega un settore giovanile come quello dell’Atalanta all’universo della prima squadra. Un passaggio naturale e programmato. Come la filosofia nerazzurra, appunto. “Uno strumento dato ai ragazzi per poterli avvicinare alla prima squadra e poter finalizzare il lavoro del settore giovanile”. Progettare per costruire. Costruire per crescere. A differenza delle esperienze in prestito in altri club, con l’U23 “hanno la possibilità di confrontarsi con un campionato competitivo e importante a casa loro, dove sono cresciuti e si sentono padroni del proprio ruolo nel mondo nerazzurro”.

Senso di appartenenza, continuità di un percorso: il significato dell’Atalanta U23. E la bontà di questo cambiamento viene confermato “nei riscontri che abbiamo con i calciatori. I ragazzi che sono rimasti in estate non avevano grandi richieste, ora invece dopo questo inizio di stagione ce ne sono parecchie dalla Serie B”. Cambi di prospettive, presenti e future.

Credit: atalanta.it

Emozioni e responsabilità

Non me lo aspettavo”, risponde con un tono sincero Fabio Gatti. Prima qualche battuta del direttore D’Amico, poi la chiamata del presidente e la comunicazione del nuovo ruolo da ds dell’U23: “Sorpreso, onorato ed emozionato. Un riconoscimento importante. Non smetterò mai di ringraziarli. Mi impegnerò sempre al massimo per ripagare la fiducia”. Una prima volta per tutti. Per l’Atalanta con l’U23, per Gatti come direttore di una seconda squadra. Con tutto l’insieme di sensazioni e immagini che accompagnano la bellezza delle prime volte. Sullo sfondo il legame con il ds Tony D’Amico: “C’è un rapporto quotidiano, per me determinante. Avere il suo supporto è fondamentale”. Alle spalle l’esperienza da responsabile dei prestiti nello scorso anno: “Essenziale perché mi ha permesso di conoscere i ragazzi che poi sono stati scelti per l’U23”.

Prospettive

È difficile fare bilanci dopo pochi mesi. Possiamo ritenerci soddisfatti per questa prima parte di stagione. Abbiamo fatto un po’ di punti e, soprattutto, abbiamo visto tanti miglioramenti individuali e di squadra”. E il rapporto di continuo dialogo con la prima squadra rappresenta uno degli elementi fondamentali di questo progetto: “Il fatto di poter lavorare tutti in una struttura all’avanguardia come il Centro Bortolotti é sicuramente un vantaggio. La vicinanza favorisce il confronto tra le parti e questo continuo dialogo fra le nostre realtà, oltre a trasmettere entusiasmo ai ragazzi, facilita il loro percorso di maturazione calcistica”. Crescita dei giocatori e del gruppo: “L’obiettivo è il mantenimento della categoria, altrimenti il progetto fallisce. E poi la valorizzazione dei ragazzi”, spiega il ds Fabio Gatti. Finalizzare il lavoro del settore giovanile per poi aprire le porte del grande calcio.

L’idea della Serie B? “Difficile. In un progetto come quello dell’U23, per la sua stessa essenza, ogni anno devi cambiare i componenti della rosa. Bisogna ricostruire quasi da zero all’inizio di ogni stagione”. Progettualità diverse. E sul mercato: “L’idea è quella di mandare a giocare chi ha avuto meno spazio. All’interno di questa strategia la società ha deciso di investire su un 2005 di grande prospettiva come Diao e di farci un regalo. Il club è sempre attento alle opportunità, cercando sempre ragazzi che abbiano valori comuni ai nostri”.

Credit: atalanta.it

Istantanee

14 dicembre 2023, ore 21.00, Polonia. Si gioca Rakow-Atalanta. Una notte europea speciale. Sono 11 i giovani convocati da Gasperini. Da Bonfanti a Del Lungo, passando per Mendicino, Palestra, De Nipoti e Cissé, un ricordo indelebile e simbolo del lavoro fatto in questi mesi in U23. “Grazie al direttore D’Amico e allo staff tecnico della prima squadra. C’è molta collaborazione. Vedere i ragazzi esordire in quel palcoscenico è fonte di soddisfazione e stimolo a continuare su questa strada”. Anche se l’istantanea più bella è arrivata… la mattina successiva “nel vedere l’entusiasmo e la gioia con cui il resto della squadra ha accolto i ragazzi che avevano esordito”. Un’immagine che è un simbolo. Simbolo del gruppo, dell’unione tra i giocatori e dei loro valori: “C’è molta armonia, sono legati”.

In attesa di altre notti così, a Zingonia si continua a lavorare. Umiltà e ambizione, il mondo dell’Atalanta e dalla sua U23.

Nicolò Franceschin

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