“Oggi non penso ai playoff, penso solo a Bari. La mia concentrazione e la nostra voglia di fare risultato è nella partita di domani”. Carmine Gautieri presenta così la sfida che vedrà il suo Avellino ospite del Bari domenica 10 aprile alle 17:30. A Bari l’Avellino non vince in campionato dal 1986 (Serie A, 0-1 con gol di Diaz) “ma c’è sempre una prima volta – spiega Gautieri – dobbiamo resettare il passato e pensare al domani. Dobbiamo sfruttare l’occasione, facendo la partita giusta e cercare di portare a casa un risultato giusto: è una gara importante per noi. Affrontiamo la squadra più forte di questo campionato, lo dicono i numeri. Noi l’abbiamo preparata per fare risultato pieno ma sappiamo che dovremo giocarla al massimo sotto tutti gli aspetti”.
Al San Nicola si rischia di toccare un nuovo record di pubblico per la Serie C: “Non dobbiamo pensare al loro clima di festa – spiega Gautieri – ma alla partita giusta da fare. Dobbiamo pensare solo a noi stessi, sarà un turno di campionato con tanti scontri diretti ma dobbiamo pensare solo a fare risultato a Bari”. Questione di mentalità: “Indipendentemente da chi andiamo ad affrontare – osserva l’allenatore, 4 anni da calciatore a Bari e una brevissima esperienza di pochi giorni sulla panchina biancorossa nell’estate 2013 – dobbiamo sempre cercare di vincere e dare il massimo. Sono partite fondamentali anche per definire la griglia playoff”.
A Bari l’Avellino dovrà probabilmente fare a meno di Riccardo Maniero, il suo migliore marcatore con 10 reti: “Per Maniero sono pessimista – osserva Gautieri – abbiamo fatto delle valutazioni ieri e ci sarà bisogno ancora di qualche giorno. Lui è un giocatore troppo importante per noi“. Come Di Gaudio, esaltato da un tridente e decisivo contro la Turris : “Non bisogna mai ragionare con l’io ma applicare sempre il noi – assicura Gautieri – quando si sbaglia occorre capire dove si deve migliorare: ecco perché io cerco di non stravolgere mai nulla. Se mi fossi presentato qui e avessi utilizzato il 4-3-3 dalla prima giornata, avrei messo in difficoltà gli equilibri del gruppo. Equilibri che abbiamo trovato successivamente. Questo errore l’ho commesso in passato a Terni, dove mi sono fossilizzato sul 4-3-3 con una squadra che doveva giocare con il 4-3-1-2. Con il rosso posso passare una volta ma non due”.
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