Gelbison, presto il ritorno a casa: le ultime sullo stadio
La Gelbison è pronta a tornare a casa e riabbracciare la sua gente, pronta a spingerla con entusiasmo alla conquista della salvezza. Dal 30 ottobre il club neo-promosso in Serie C potrà giocare di nuovo nel Cilento dopo aver momentaneamente traslocato al “Torre” di Pagani. C’è l’ok della Commissione FIGC per l’utilizzo del “Guariglia” di Agropoli per le gare casalinghe. Il club di Vallo della Lucania potrà disputare le proprie partite casalinghe nello stadio che è stato oggetto di un vero e proprio restyling ottenendo il semaforo verde per ospitare match di Lega Pro.
Gelbison, arrivederci Pagani: i match interni al “Guariglia”
Arrivederci “Torre”, la società rossoblù si riavvicina alla sua sede naturale. Una vittoria per il presidente Maurizio Puglisi che la scorsa estate si è tolto la soddisfazione di portare la sua ‘creatura’ in Serie C per la prima volta nella sua storia. Tante le migliorie apportate all’impianto: dal terreno di gioco, che sarà in erba naturale e che verrà accorciato a 100 metri, agli spogliatoi, praticamente già pronti. Due magazzini nuovi di zecca e una sala stampa pronta ad accogliere i media, oltre a zone di prefiltraggio rimovibili che sostituiranno la recinzione in metallo. Infine, e se vogliamo è questa la grande novità, non verranno installati i tornelli, perché gli ingressi avverranno tramite “QR Code”. Costo dei lavori, circa 170.000 euro.
La Gelbison è partita bene in campionato dove ha già totalizzato 11 punti, frutto di 3 vittorie e 2 pareggi a fronte di altrettante sconfitte. Dopo quella in trasferta a Francavilla Fontana contro la Virtus (1-0) è stato operato il cambio in panchina tra Gianluca Esposito e Fabio De Sanzo.
Si lavora per limare gli ultimi dettagli burocratici affinché l’undicesima giornata di campionato, contro la Fidelis Andria, corrisponda con la prima al “Guariglia” per la Gelbison. Il 18 ottobre, contro il Monterosi, dovrebbe quindi andare in scena l’ultimo match a Pagani prima di avvicinarsi a Vallo della Lucania.