Ghirelli: “Il circo estivo va chiuso. Ripescaggi? Propongo l’abolizione”
In una lunghissima intervista rilasciata al Corriere dello Sport, il presidente della Lega Pro Francesco Ghirelli ha toccato tanti temi. Ha parlato delle modifiche al regolamento che vorrebbe apportare, delle priorità e anche della vicenda legata a Campobasso e Teramo.
Ghirelli: “Il circo estivo va chiuso”
Ghirelli ha voluto togliersi qualche sassolino dalla scarpa, e ha raccontato alcuni episodi successi negli ultimi mesi. “Due i miei dispiaceri. Il primo, le telefonate del presidente del Campobasso ad alcuni consiglieri del Direttivo in cui sosteneva che ero stato io a far scendere la Lega Pro in campo, cosa vera ma naturalmente con l’adesione dei consiglieri del direttivo. In più sostenendo che un componente del direttivo gli aveva detto di aver fatto l’impossibile per farmi desistere. Il secondo è che mentre stavamo concentrando energie e intelligenze per vincere, c’era chi si preoccupava di definire cosa sarebbe successo dopo la sconfitta. Puntavano a colpire anche in Figc, ma gli è andata male”.
Il presidente della Lega Pro ha poi continuato: “Un po’ hanno sottovalutato il mio profilo, bastava ricordarsi del caso Cerignola due campionati fa quando per far rispettare le regole ho ricevuto minacce da chi ora si trova davanti al Tribunale, perché li ho denunciati tutti. Poi, il presidente del Seregno sosteneva che mi ero rivolto al tribunale sportivo per le sue accuse perché così mi sentivo protetto: il giorno dopo sono andato al Tribunale ordinario. C’era un blog che pensava di ricattare: non ho scheletri nell’armadio, anche a loro ho dato appuntamento in Tribunale. La Lega Pro è sempre scesa in campo per difendere ogni diritto fondamentale e stavolta c’era in gioco il sistema delle licenze nazionali per le iscrizioni di tutti gli sport. Una regola si può modificare, ma deve essere certa e uguale per tutti i club. Non è accettabile la discrezionalità“.
Un passaggio dovuto alla situazione dei ricorsi di Campobasso e Teramo, con particolare attenzione alla condizione dei molisani che non si rassegnano all’esclusione. “L’ordinanza del Consiglio di Stato sul Campobasso è una pietra miliare, fa giurisprudenza. Poi sì, va cambiato ciò che serve per evitare analoghi intoppi futuri. Da tre anni dico di fare la pre-iscrizione a marzo, imitando il modello della federcalcio tedesca. Il “circo estivo” va chiuso. È noto che sono per l’abolizione dei ripescaggi, strumento da cui scaturisce il caos: è l’ora di farlo. Infine la riforma del calcio: la C è molto interessata ma sia chiaro, deve essere di sistema e riguardare tutti“.
“Vedo la Lega Pro come la fabbrica dei sogni”
La Serie C è ormai alle porte e Ghirelli è pronto a vivere un’altra stagione emozionante. I media Eleven, Rai e Sky sono partner prestigiosi, che dimostrano l’alto livello dell campionato. Anche il nuovo pallone, “Talento”, è il simbolo di una Lega Pro proiettata al futuro. “Talento è il simbolo del campionato dei giovani calciatori. Nel 2021/22 l’81% dei club ha fatto giocare giovani, un risultato eccezionale. Talento offre l’idea del nostro progetto. Dopo due anni di pandemia essere ottimisti è dura. Eppure se penso all’apprendistato, si illumina un poco il buio. Uno strumento eccezionale, consentirà di dare un segno innovativo a partire dalla formazione, consentendo di far giocare più giovani e lenire i costi dei club”.
Alle pagine del Corriere dello Sport, Ghirelli ha parlato anche di alcune cose che vede come priorità per il mondo del calcio. Un chiaro progetto promosso da lui stesso. “Una nuova leva di dirigenti dei club, fare formazione all’Università; partiremo con un piano concreto dai prossimi mesi. Poi chiamare giovani e qualificati professionisti: un calciatore in meno e un dirigente qualificato in più. Infine tecnologia, digitalizzazione, intelligenza artificiale“. E per quanto riguarda l’argomento stadi? “Tentiamo di portare a casa alcuni progetti perché siano l’innesco per contaminare tante città. La chiave è la sostenibilità dei club. Vedo la Serie C come la fabbrica dei sogni, il reticolo del calcio che fa bene al Paese. La vedo come il fattore di gioia dopo la pandemia, un caleidoscopio di luoghi di felicità di cui abbiamo bisogno“.