La riforma della C: il punto del Presidente Ghirelli | VIDEO
“Lei parla con uno che ha contribuito a ridurre il campionato da 90 a 60 squadre. Abbiamo tagliato trenta club, quindi si immagini se ho la preoccupazione di poter tagliare altri. Quella auto-riforma non è servita a nulla. E se non è servita a nulla non possiamo ripetere lo stesso errore. Se invece il tagliare avviene dopo un processo che riguarda la mission, la sostenibilità economica, le regole e quali sono le distorsioni che dobbiamo togliere, noi siamo aperti a questo”.
Ghirelli: “Se si vuole far passare una riforma, bisogna tenere conto di tutti”
“Ho un certa esperienza e posso dare un consiglio. Quando si vuol vedere chi veramente vuole la riforma si ha un termometro su cui valutare ciò: se si trova un interlocutore che è disposto ad accettare la discussione su tutti i temi allora è favorevole, se invece comincia a ragionare su temi degli altri e non sui suoi ho qualche dubbio. Quando abbiamo iniziato a dire via i ripescaggi, proprio per non essere accusati di fare il gioco a favore nostro – e mi fa male ancora dirlo – ho detto via alle riammissioni. Uno degli strumenti più innovativi che si era messo in campo, perché aveva premiato i club più virtuosi rispetto a quelli banditi. In tema di riforma – ha chiarito Ghirelli – non posso farmi dire che la faccio per i fatti miei e non in generale e così abbiamo fatto. Si ragiona così, poi è evidente che io difenderò gli interessi della Serie C, è normale. Bisogna essere, però, disponibili ad accettare nel laboratorio tutte le ipotesi e che qualche taglio andrà fatto. Non è vero che io posso azzeccarle tutte, ma se si vuole far passare una riforma bisogna tenere conto di tutti. La riforma è anche un processo di mediazione per far passare un messaggio, perché se mi mettessi ‘di punta’ non passerebbe più niente”.
Intervista a cura di Lorenzo Buconi