La Primavera dell’Inter, gli allenamenti con Ibrahimovic e il Pescara di Zeman: alla scoperta di Giacomelli
Una vita nel Vicenza quella di Stefano Giacomelli. Undici stagioni nel Lane tra Serie B e Serie C, tra alterne fortune per il club di cui è diventato nel tempo bandiera. Nel calcio attuale non è mai semplice legarsi così tanto a una squadra, per questo il suo addio al Vicenza ha fatto notizia. Dopo la scadenza del contratto il 30 giugno scorso, il fantasista ha deciso di ripartire dal Mantova. Maglia numero 90, un numero da sempre associato a prosperità e fortuna. Se lo augurano i tifosi della squadra lombarda e se lo augura il giocatore per questa nuova tappa della sua carriera. Un rinforzo importante e d’esperienza per il club del presidente Piccoli, con oltre 400 presenze tra Serie B e C.
Giacomelli, gli inizi a Foligno e l’esperienza all’Inter
Nativo di Spoleto, Stefano Giacomelli cresce calcisticamente a Foligno dove fa tutta la trafila delle giovanili, fino ad esordire in C2 all’età di 16 anni. Si mette in luce con la società umbra tanto da meritarsi la chiamata della Primavera dell’Inter, nella stagione 2008-2009. Un’esperienza straordinaria in una squadra ricca di talenti come Destro, Santon, Obi e Donati. Ma soprattutto la possibilità di allenarsi con la prima squadra guidata in quell’annata da Josè Mourinho, un’occasione che sicuramente non capita tutti i giorni.
Guardare da vicino le prodezze di Zlatan Ibrahimovic e poter imparare da un campione come lo svedese arricchisce chiunque, figurarsi un fantasista emergente con un talento come il suo. Sono 15 le presenze per Giacomelli in quella stagione, condite da 3 gol e 1 assist prima di fare ritorno a Foligno. L’esperienza in nerazzurro restituisce un giocatore pronto alla formazione umbra, maturo per il vero salto tra i professionisti.
“Il Piccolo principe” di Foligno e il Pescara di Immobile, Insigne e Verratti
L’annata 2009-2010 è per Giacomelli quella della definitiva consacrazione. 33 presenze e 13 gol nel girone A di Serie C, un grande contributo per il tredicesimo posto e la salvezza del Foligno. In totale sono 54 le presenze e 18 i gol complessivi, un bottino niente male per un 19enne diventato presto beniamino dei tifosi tanto da meritarsi l’appellativo di “Piccolo principe”. Le ottime stagioni con i biancazzurri attirano su di lui a gennaio 2011 le attenzioni del Pescara e dell’allora amministratore delegato Sebastiani.
Una squadra ricca di talento con giocatori del calibro di Verratti, Bucchi, Ariatti e Diamoutene guidati da Eusebio Di Francesco. Nella stagione successiva con Zdeněk Zeman entra nella storia del Pescara con la stagione dei record della squadra abruzzese, con la Serie A riconquistata dopo 19 anni. Il grande salto in Serie B a vent’anni non è semplice, ma il fantasista si rende protagonista nelle rotazioni dell’allenatore boemo con 12 presenze e 1 gol, in una squadra che può vantare il capocannoniere Ciro Immobile e Lorenzo Insigne.
Gli undici anni a Vicenza e la fascia da capitano: i numeri di Giacomelli in biancorosso
Nel 2012 Stefano Giacomelli diventa un nuovo giocatore del Vicenza. Da quell’anno inizia un’intensa storia d’amore tra il calciatore di Spoleto e il Lane, per un totale di 362 presenze, 55 gol e 43 assist. Nella città veneta Giacomelli diventa uomo simbolo, leader e capitano della squadra biancorossa. Dopo la retrocessione in Lega Pro nel 2013, è uno dei protagonisti della stagione 2014-2015 in Serie B terminata alla semifinale playoff. Nonostante un’altra retrocessione sul campo nel 2016-2017 e il fallimento della società biancorossa nel 2018, Giacomelli rimane fedele alla causa come solo le vere bandiere sanno fare.
La scelta lo ripaga vista la promozione in Serie B al termine della stagione 2019-2020 e il dodicesimo posto della stagione seguente in serie cadetta. Prima di salutare, l’ultimo regalo ai suoi tifosi: la Coppa Italia Serie C vinta ai rigori contro la Juventus Next Gen l’11 aprile scorso. Pure per le più belle storie d’amore arriva però la parola fine. L’ormai ex capitano biancorosso il 22 agosto ha firmato per il Mantova fino al giugno 2024. Per il ”Piccolo principe”, ormai diventato grande, una nuova tappa di una carriera importante e in cui c’è ancora tanta voglia di dimostrare e di mettersi in gioco.
A cura di Alessio Navarini