Non è mai semplice dire ‘basta’. Ma quando ci si volta indietro e si ripensa ad una carriera fatta di tante emozioni, forse può essere meno dura dire addio al calcio giocato. E chissà che non sia proprio questo il sentimento di Giacomo Bindi che ha annunciato il ritiro. Scarpini, e guantoni, da appendere al famoso chiodo, pronto per iniziare un nuovo capitolo della sua vita personale e professionale.
Il portiere classe ’87 ha giocato la sua ultima stagione a Pordenone. Un’annata terminata con la retrocessione in Serie C, quella Lega Pro alla quale proprio Bindi ha legato in maniera profonda e duratura la sua carriera. Pordenone, Padova, Pisa, Catanzaro, Latina, Foggia, Pistoiese, Monza, Manfredonia, Sambenedettese, Varese, Arezzo (maglia con cui ha esordito tra i grandi ad appena 15 anni). Da nord a sud. Un viaggio, come lui stesso l’ha definito, lungo vent’anni e 260 presenze soltanto in Serie C. Ma nel suo curriculum ci sono anche – e soprattutto – due campionati di Lega Pro vinti e due Supercoppe di categoria. Quattro titoli con due squadre, metà tra il neroverde del Pordenone (con i successi della stagione 2018/19) e il biancorosso del Padova (campione nella stagione precedente, 2017/18).
“Un bellissimo viaggio. Mi fermo qua! Il calcio è stato un viaggio bellissimo ricco di emozioni indelebili.
Come nei migliori viaggi il merito è spesso della compagnia. Grazie a tutti gli allenatori che con pazienza e passione mi hanno trasferito qualcosa di loro. Grazie a tutte le persone che con grande energia mi hanno supportato”. Con queste parole sul suo profilo Facebook, Bindi ha salutato il calcio, ringraziato compagni e allenatori, ricordato l’affetto tifosi.
Si chiude un capitolo, se ne apre un altro per il portiere che mentre continuava a indossare i guantoni ha anche trovato il tempo e la costanza per laurearsi. Un altro dottore nel mondo del calcio. Divisa in campo e corona d’alloro fuori. Nel febbraio 2021 è arrivato il ‘titolo’ non sportivo più bello: la laurea magistrale in Economia e Gestione delle Imprese Sportive con una tesi sulla gestione degli impianti sportivi durante l’emergenza Covid-19. Un’altra laurea dunque, conseguita dopo il Master di I Livello in Management dei Servizi per lo Sport. Calcio e non solo per costruire il curriculum. E una carriera lontano dal campo. Bindi dice addio al calcio giocato, si volta indietro, ripensa alla sua carriera iniziata tra le giovanili dell’Arezzo e l’Inter di Héctor Cúper e saluta con una certezza: “Mi sono sentito veramente fortunato”.
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