ll paradosso della Giana Erminio: quando avere un’ottima difesa non basta
Se c’è una cosa sul quale è impossibile fare affidamento, quella è la legge del calcio. Potremmo far riferimento a diversi esempi, ma ne prenderemo in considerazione solamente uno, partendo da una frase che è entrata nella maggior parte degli spogliatoi di una squadra di calcio. “I campionati si vincono con la miglior difesa”. Tutto questo è inciso nella storia del nostro campionato. In Serie A, per esempio, solamente tre volte la squadra con la miglior difesa non è riuscita a vincere il titolo: due volte la Roma (1930-1931, 2003-2004) ed una il Torino, nella stagione 1976-1977. Ecco quindi che l’assioma sembra confermato, ancora una volta le leggi di questo gioco non sono intenzionate a sbagliare.
Rimanendo invece nel girone A di Serie C, la seconda miglior difesa è quella della Giana Erminio. In questo caso però, una delle leggi del calcio sembra non avere più potere, perché la squadra occupa il penultimo posto della classifica.
Il paradosso della Giana Erminio: troppo organizzata, ma poco offensiva
26 gol subiti in totale, 13 in casa e 13 in trasferta. In ogni partita, nel secondo tempo la squadra ha subito sin qui solamente 9 reti. Numeri che permetterebbero senza dubbio ai lombardi di occupare una delle prime cinque posizioni nel tabellone. Invece, l’effetto “miglior difesa”, sembra aver giocato un brutto scherzo alla rosa di Contini, che ha camminato verso il fondo classifica nonostante una statistica da podio, incagliata a quattro punti di distanza dalla salvezza diretta.
Se guardiamo il calendario della Giana Erminio, è difficile trovare anche una partita in cui la squadra ha subito più di una rete. In questa stagione è successo solamente in 5 uscite su 27, contro Mantova, Triestina, Pro Vercelli, Seregno e Sudtirol. Il resto delle sfide è costituito principalmente da un continuo dualismo tra vittorie e sconfitte di misura, con qualche pareggio come condimento.
Sottolineando infatti le altre statistiche della squadra, una marcata riga rossa appare sui numeri che riguardano l’attacco. Se infatti il reparto difensivo dei lombardi potrebbe, stando alle statistiche, giocare i playoff per la serie cadetta, il reparto offensivo non risponde all’appello dei gol segnati. La Giana, infatti, costituisce uno dei peggiori attacchi del girone, con 17 gol realizzati in 27 match giocati, non riuscendo ad imitare una macchina perfetta come il reparto difensivo. Durante la stagione, solamente 4 vittorie sono arrivate nelle tasche dei lombardi sin qui.
Alla ricerca del giusto equilibrio
Probabilmente la parola che serve nell’ambiente è equilibrio. Una difesa simile ad una muraglia come quella della squadra è utile per non subire gol, ma come un effetto domino, genera dei limiti. Osservando i match, infatti, la Giana subisce poco, ma al contempo non riesce a segnare più di una rete. Un continuo attacco avversario è difficile da arginare anche per il miglior reparto difensivo in circolazione. In questo modo, reagire ad un solo gol subito diventa un’impresa. Il compito di Contini non è semplice, ma considerando che la salvezza non è lontana, può ricercare un equilibrio mancante nei giocatori chiamati all’attacco che ha disposizione, sicuro di una difesa che blocca persino il vento.
Il vero e proprio paradosso che ha colpito la squadra è difficile da comprendere. La cosa certa è che le leggi di questo gioco sono in continuo movimento. Tuttavia, il calcio non è una scienza esatta dove gli assiomi si verificano sempre, in ogni occasione. La Giana Erminio, adesso, è chiamata a riscrivere queste leggi per togliersi dalla zona rossa e consegnare una svolta ad una stagione con cifre da grandi.
A cura di Jacopo Morelli