L’importanza di farsi trovare pronti, Nichetti: “Crediamo nella rimonta, rammarico per la sconfitta all’andata”

Marco Nichetti in azione con la maglia della Giana Erminio, credit Giana Erminio | lacasadic.com
Il centrocampista della Giana Erminio si è raccontato ai microfoni de LacasadiC.com
Una sconfitta non è mai facile da superare, soprattutto se si parla di una finale. Lo sa bene Marco Nichetti, centrocampista della Giana Erminio. La formazione di Chiappella, sconfitta nell’andata della finale di Coppa Italia Serie C, è ancora lontana dall’alzare bandiera bianca. “Sono rammaricato per la partita di martedì, ma c’è ancora il ritorno“. Queste le prime parole del classe ’96 a LacasadiC.com. Ma non tutto è ancora deciso. Le due finaliste torneranno ad affrontarsi l’8 aprile.
Al tempo stesso i biancazzurri sono reduci da un inizio di 2025 vissuto sulle ali dell’entusiasmo e vogliono continuare a sognare. In quest’anno solare, nel girone A, solo Vicenza e Feralpisalò hanno fatto meglio della Giana Erminio, con i lombardi che hanno conquistato 28 punti in 14 partite. Risultati importanti che hanno permesso a Lamesta e compagni di mettersi alle spalle un inizio di campionato difficile, con la squadra di Chiappella passata dal 15^ al settimo posto in classifica, nonostante la sconfitta nell’ultimo turno contro il Lecco.
Il segreto dietro un girone di ritorno da protagonisti è da ricercare nelle relazioni tra i compagni di squadra: “La nostra forza è il gruppo, sono tutti bravissimi ragazzi. Quando sono arrivato la situazione non era semplice” . Da gennaio è arrivata la svolta nella stagione dei lombardi: “Ci siamo compattati e abbiamo trovato il filotto di vittorie“. Una rimonta che ora la Giana Erminio vuole vivere anche in Coppa Italia, per sognare il primo trofeo professionistico nella storia del club biancazzurro.
Tutto questo ha consentito di cambiare l’obiettivo a stagione in corso. A suon di vittorie e prestazioni convincenti, gli uomini di Chiappella si sono prima affacciati e poi sono entrati nella zona playoff: “Quando sono arrivato l’obiettivo era la salvezza, dopo un inizio con qualche difficoltà non poteva essere altrimenti. Poi abbiamo fatto sempre più punti, anche se c’erano anche altre squadre che potevano ambire alla top 10, quindi se qualcuno sale altri scendono“.
Nichetti: “Possiamo ribaltare la finale di Coppa Italia”
Nichetti vuole rendere protagonista ancora una volta la sua Giana Erminio, e soprattutto vuole riscattare la sconfitta nella finale d’andata contro il Rimini: “L’atteggiamento sicuramente non deve cambiare, non dobbiamo snaturarci”. Per l’ex AlbinoLeffe la parola chiave per vivere una notte da sogno è sicuramente una: “Sappiamo di poter ribaltare il risultato, ma dobbiamo farlo con le nostre armi e con tutto quello che ci ha portato fino alla finale“.
Tutto è possibile al Romeo Neri nella partita di ritorno. Novanta minuti di puro combattimento: “La squadra ci crede, il gruppo è carico”. Anche se il rimpianto legato alla gara del Città di Gorgonzola rimane: “Abbiamo avuto delle buone occasioni, c’è rammarico per non averle sfruttate. A Rimini sarà una grande partita“.

“All’Alessandria è successo di tutto, quelle annate fortificano”
La vita come il calcio è un’altalena di gioie e dolori, con momenti negativi che si alternano ciclicamente a momenti positivi. Per Marco Nichetti la scorsa stagione, vissuta con la maglia dell’Alessandria, è stata sicuramente particolare, contribuendo al suo percorso di crescita nonostante gli ostacoli: “É stato molto difficile, avevamo trovato una quadra e poi sono subentrate altre figure. Poi riprenderla è stato difficile“.
Una delle caratteristiche del ragazzo nato a pochi chilometri da Gorgonzola è sicuramente quella di guardare il lato positivo anche nelle avversità: “Quelle annate ti fortificano, è successo di tutto. Dall’acqua fredda al campo dell’allenamento chiuso, tutti gli imprevisti negativi. Abbiamo provato a metterci più dignità possibile, ma è andata male anche per alcuni episodi”. La tormentata annata dei piemontesi, culminata con l’ultimo posto e il fallimento della società, è stata condizionata da ben 5 cambi in panchina: “Non è stato semplice con tutti quei cambi di allenatore: anche con il ritorno di Banchini ci abbiamo messo un po’ a ritrovare un equilibrio anche a livello fisico…ma poi era tardi“.
“Il primo gol per mia figlia, rimanere sul pezzo non è facile”
Certe date non si scordano. Nella vita e nella carriera di Marco Nichetti resterà impressa la data del 16 febbraio 2025, il giorno del primo gol con la Giana Erminio. Contro l’Atalanta U23 è arrivata il primo gol in biancazzurro. Un momento che ha permesso al centrocampista di mettersi alle spalle i mesi trascorsi senza squadra. Inevitabile una dedica particolare per quella rete speciale: “Dopo aver realizzato il gol ho subito pensato a mia figlia, volevo dedicarglielo“. Ma senza voglia di rivalsa dopo un’estate vissuta da svincolato: “Non è stato facile mantenere la lucidità sia a livello fisico che mentale. Allenarsi da solo è diverso, ma quei periodi ti fortificano“.
Ambientarsi in una nuova squadra non è mai facile, soprattutto a stagione in corso. Per Nichetti una sfida vinta sin da subito, considerando che Chiappella lo ha mandato in campo già pochi giorni dopo del suo arrivo: “C’era già stato qualche contatto in estate, avevamo parlato di campo e mi aveva fatto capire che sarei stato importante”. Da quel momento 26 presenze tra campionato e Coppa Italia, numeri che ne fanno autentico insostituibile: “Abbiamo un bel rapporto, ci troviamo bene“.

“Che emozione l’esordio, dare tutto è fondamentale”
Pietra miliare nella carriera di ogni calciatore è l’esordio nei professionisti. Un’attesa che può sembrare immensa, ma che quando arriva consente di realizzare il primo grande sogno. Per Marco Nichetti il coronamento del percorso è arrivato il 28 settembre 2014, in un AlbinoLeffe-Monza: “Giocavamo all’Atleti Azzurri d’Italia, era tutto molto bello. Ero ancora giovanissimo, è stata sicuramente un’emozione forte“. Sempre contro i brianzoli è arrivata la prima presenza da titolare tra i professionisti. Una prima volta da ricordare, anche perché in campo c’era anche Matteo Pessina, poi protagonista in Serie A: “Aver giocato contro calciatori che ora giocano nelle categorie superiori è sicuramente motivo di stimolo, ti spinge a fare meglio“.
Il centrocampista classe ’96, con le sue oltre 250 presenze tra i professionisti, è sicuramente uno dei veterani della Serie C. Figure come la sua possono contribuire anche alla crescita dei ragazzi che si affacciano per la prima volta tra i grandi: “I giovani devono capire che il lavoro paga sempre, anche io ho passato delle situazioni difficili dove non giochi. Ora è un po’ diverso perché con le nuove regole i ragazzi hanno spazio anche in momenti dove i risultati non arrivano, ma dare tutto rimane fondamentale. Non esiste non dare il 100% quando si è un po’ giù“. La sua esperienza si capisce anche dalla capacità di mantenere la calma in campo, come dimostra il solo cartellino giallo preso nelle 26 presenze stagionali: “Il mio carattere mi aiuta in questo, ci sta il nervosismo ma devi sempre mantenere la lucidità. È capitato anche a me di eccedere, ma il fatto di essere un ragazzo tranquillo mi ha sempre aiutato a ritrovare la calma“.
“Grazie alla mia famiglia, ora voglio laurea e Coppa Italia”
Nella vita di ogni atleta la famiglia ha un ruolo particolare. Marco Nichetti ci ha tenuto a sottolineare l’importanza dei suoi cari sia nella sua crescita che nel presente: “Sono stati tutti molto importanti, il mio papà viene ancora a tutte le partite, anche quelle in trasferta. Poi la mia compagna, tra Alessandria e ora Gorgonzola, mi è stata sempre vicino. Anni fa ero scaramantico, poi tutto quello che è successo nell’ultimo anno e mezzo mi ha fatto capire che quello non conta niente, devi fare tutto quello che puoi. Dopo la nascita della bambina ho sempre meno tempo libero, ma comunque voglio laurearmi in Scienze Motorie”. Una passione per il calcio grazie anche ad Andrea Pirlo, idolo d’infanzia, anche se oggi il centrocampista della Giana Erminio è focalizzato solo sulla Serie C: “Non è facile trovare il tempo di guardare la Serie A, mi concentro di più sulle squadre che devo affrontare. A livello di cultura del lavoro sarebbe facile avere come riferimento Cristiano Ronaldo, basterebbe un decimo della sua mentalità per fare una bella carriera“.
A conclusione un messaggio ai tanti tifosi della Giana Erminio presenti ad ogni partita: “Stateci vicino in questo finale di stagione, abbiamo preso consapevolezza dell’importanza degli obiettivi per cui lottiamo“. E sulla sfida contro il Rimini: “Noi ci crediamo“. L’obiettivo è chiaro: cancellare i rimpianti della sconfitta dell’andata e portare il primo trofeo tra i professionisti nella storia della Giana Erminio. Senza dimenticare la possibilità di continuare a sognare nei playoff, che ora Nichetti e compagni vogliono prendersi.