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Parla l’Haaland della Serie C: così Malcore è tornato grande a Cerignola

“A trent’anni un uomo dovrebbe conoscere sé stesso come il palmo della propria mano, conoscere il numero esatto dei propri difetti e delle proprie qualità, sapere fino a che punto può arrivare, predire i propri fallimenti: essere quello che è“. Lo hanno detto Benjamin Disraeli e Albert Camus. Giancarlo Malcore, centravanti dell’Audace Cerignola, il 3 sulle candeline lo apporrà il prossimo 26 dicembre eppure è già nel pieno della maturazione calcistica: lo dimostrano le 14 reti segnate nel girone C di Serie C, che valgono il quinto posto in classifica marcatori.

In tre anni in gialloblù è andato in gol 60 volte, diventando “Re Giancarlo” per i tifosi, contribuendo alla promozione tra i professionisti e garantendo una presenza fondamentale negli schemi di Michele Pazienza. La piena maturità l’ho raggiunta nel primo anno a Cerignola – racconta ai microfoni de LaCasadiC.com riavvolgendo il nastro a ottobre del 2020 – prima avevo avuto tanti alti e bassi rispetto a quello che potevo fare. Devo essere grato all’allenatore, al direttore sportivo Di Toro, alla società e al mio procuratore: hanno tutti creduto in me. E me l’hanno fatto sentire. Mi ha supportato tantissimo anche la mia ragazza, è di Cerignola: è stata fondamentale nel farmi crescere nella mentalità, dal punto di vista professionale e umano. Avere accanto queste persone è determinante. Io resto convinto del fatto che posso fare ancora di più in questa categoria“.

Malcore e la tripletta al Foggia: “Grande gioia ma per me ogni gol vale come il precedente”

Nello specchietto retrovisore c’è una tripletta che a Cerignola ricorderanno a lungo: quella realizzata nel 4-2 di domenica scorsa al Foggia. “Per me quei gol sono una piccola parte dei 60 che ho segnato qui però capisco che per i tifosi sia stata una vittoria molto importante – spiega Malcore – credimi, però: non guardo all’avversario che ho di fronte, mai. Ho sempre enorme rispetto per le squadre che affrontiamo. Mi impressiona il numero di tifosi che questo campionato sa muovere: i nostri ci seguono in tanti anche fuori casa, fanno i chilometri veri. E nello spogliatoio intanto alle reti di Malcore corrispondono gli aperitivi: Qualche compagno dice che devo offrire per celebrare il traguardo? In realtà le pizzette e i dolci sono già arrivate 4-5 volte nello spogliatoio. Però lo faccio con piacere. Se dovessi raggiungere un mio obiettivo personale, che va di pari passo con quello della squadra, allora offrirò una pizza a tutto il gruppo”.

Il paragone con Haaland: “Pura estetica. Conosco le mie potenzialità e amo le responsabilità”

Con quel capello biondo e quel concentrato di potenza e qualità dalle parti della porta avversaria, più di qualcuno paragona Malcore a uno dei fenomeni del calcio moderno: Erling Braut Haaland del Manchester City: Questo paragone è solo basato su un fattore estetico, non andiamo oltre – sorride – io, Iemmello e Biasci i più decisivi della categoria? Non lo so, io conosco solo le mie potenzialità e le mie caratteristiche. Cerco sempre di migliorarle, perché meglio faccio io e meglio va la squadra. Quest’anno ho sbagliato due rigori e quello contro il Monopoli ci avrebbe permesso almeno di pareggiare il derby. Non mi sono mai tirato indietro, queste responsabilità me le prenderò io finchè sarò in campo. Sono forte caratterialmente. Non mollo dopo un errore, magari mi incupisco un attimo ma poi si riparte. Sono sempre ambizioso, ho enorme voglia di migliorarmi e fare il maggior numero di gol possibile. Sogno sempre in grande, non costa nulla. Ho tutti i presupposti per ambire a qualcosa in più”.

La Serie B e i rimpianti di Carpi

E quel qualcosa in più, in effetti, era anche arrivato. Estate 2017. Giancarlo ha chiuso una stagione da 13 reti in D con il Manfredonia. Chiama il Carpi, Serie B. Quella porta girevole si apre. In estate segna al Napoli e al Chievo in amichevole, poi arrivano 5 gol in campionato in Emilia, l’anno dopo poi passa al Cittadella prima di tornare in D con la Pergolettese. La domanda è: perché non è rimasto in B? “Il calcio a questi livelli è particolare – risponde – mi sono anche stancato di pensare al passato. Quel che è stato è stato. Sono grato per il fatto di aver giocato in B e lì ho dimostrato di poterci giocare. Resto l’unico giocatore nella storia del Carpi ad aver segnato una tripletta (contro l’Ascoli nel 2017, ndr). Questa è la dimostrazione del fatto che in quella categoria potevo starci. Quindi me lo chiedo: perché non hanno continuato a permettermi di dimostrare il mio valore? La risposta la so ma la tengo per me“. Resta la soddisfazione di una categoria sognata da sempre. “I primi calci? Con gli amici del quartiere, per strada. Giocavo con ragazzi più grandi di 4-5 anni rispetto a me, eppure riuscivo a tener loro testa. Ecco, lì ho pensato per la prima volta che potevo fare del calcio una professione. E ho avuto una fortuna: i miei genitori non mi hanno mai messo pressione, anzi mi hanno insegnato l’importanza dello studio”.

La corte da Cipro e Azerbaigian: “Ci abbiamo riso su”

“Bisogna avere sempre la convinzione che si può fare meglio” è il biglietto da visita sulle credenziali di Malcore. Che in inverno ha dovuto anche ‘resistere’ a dei corteggiamenti social: quelli dei tifosi di Apollon Limassol e Qarabag, che hanno invaso i suoi profili social di curiosi commenti che lo chiamavano a giocare a Cipro o in Azerbaigian. Mi ha fatto tanto piacere e ci abbiamo anche riso su. Di questo poi non abbiamo mai parlato seriamente, sono cose che competono al mio procuratore Luigi Romano. Ho ricevuto tanti messaggi in privato, commenti: è stata una parentesi divertente, poi in futuro mai dire mai…”

Il Cerignola e la corsa playoff

Nel presente di Giancarlo c’è solo il Cerignola, oggi sesto a -4 dal terzo posto, merito anche e soprattutto delle 11 vittorie ottenute in casa. “Siamo una squadra giovane, proprio per questo non ci poniamo limiti. Andiamo avanti per la nostra strada, partita dopo partita, cercando di vincere. Vincere è bello, lo sappiamo tutti. Anche i ragazzi si sono ambientati bene in questa piazza, che non è semplice ed è esigente. Siamo tutti incanalati sulla stessa strada“. Da seguire anche sabato a Viterbo, contro un avversario alla ricerca di punti salvezza: “Sono in coda alla classifica ma per l’organico che hanno dovevano essere più su, come la Turris”. Testa al campo ma il 2023, comunque vada, sarà un anno da incorniciare. Malcore diventerà papà: “Non vedo l’ora, nascerà a metà giugno. Si chiamerà Virginia e già oggi mi emoziono a parlare di lei“. Con tanta voglia di dediche speciali per i prossimi gol.

Luca Guerra

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