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Giannini, nuovo responsabile del settore giovanile del Monterosi: “Carico e determinato. Il sogno? Diventare come Roma e Lazio”

Giuseppe Giannini ha trovato un nuovo club dal quale ripartire. A circa 60 chilometri da Roma, dalla sua Roma. La città in cui è nato, quella della squadra con cui ha giocato 437 partite. Crescendo, in tutti i sensi, con la maglia giallorossa. Giovanili, prima squadra. Storia nota. Ma così vissuta che diventa anche inevitabile bagaglio con cui iniziare il post-carriera da calciatore. Oggi Giannini è responsabile del settore giovanile del Monterosi. In prima linea per far crescere quei ragazzi che, come lui allora, sognano di far diventare quel gioco con il pallone una professione.

Giannini riparte dal Monterosi

In tre parole? “Carico, voglioso e determinato a far sì che io possa essere un valore aggiunto per la società”. Così ha riassunto le emozioni del ‘primo giorno’, quello della presentazione ufficiale. “Sono entrato in una famiglia e in un ambiente importante – ha spiegato a La Casa Di C a margine della conferenza -. Il presidente Fusano mi ha dato l’opportunità di entrare nei professionisti. Sono molto riconoscente con chi mi dà l’occasione di muovermi nel professionismo e lui me l’ha data. Oltre ad essere nel mondo del professionismo, questa è una piazza a pochi chilometri da Roma e anche questo è uno stimolo. Ci sono Roma e Lazio, ma ora anche il Monterosi. Quindi in me è cresciuta la voglia di voler fare bene perché la concorrenza è importante. Vorrei riuscire a creare qualcosa di bello a livello di settore giovanile”.

Nel 2017 è stato responsabile del settore giovanile del Latina, poi direttore tecnico del centro FIGC a Montecompatri e consulente e supervisore del settore giovanile dell’Accademia Gialloazzurri. “Tutte esperienze fatte per capire le varie metodologie di lavoro. Ora inizio questa nuova avventura e voglio portare qualcosa di interessante anche nel Monterosi”. E proprio qui Giannini ha ritrovato il direttore Fabrizio Lucchesi, con cui aveva lavorato a Latina sei anni fa, ma a convincere Giannini è stata una sola persona: il presidente Mauro Fusano. “Mi ha chiesto se me la sentissi e ho accettato perché lo conosco ed ha grandi risorse, umane e non solo. Un mese e mezzo fa mi ha chiamato, quando è diventato il patron del club. Ci siamo incontrati, abbiamo parlato. Poi sono seguire altri incontri ed è uscita fuori questa possibilità che si è concretizzata ed è arrivata fino all’ufficialità e alla presentazione di oggi”.

“Sinergia con Roma e Lazio per diventare come loro”

Nell’ottobre del 2022 il Monterosi ha cambiato proprietà ed ecco Fusano alla guida del club. Concretezza e idee chiare. Lo stesso patron del club non ha mai nascosto le ambizioni della società, anche a livello giovanile. “Dobbiamo seguire il modello della cantera del Barcellona”, ha dichiarato in un’intervista a Il Messaggero. E questo percorso ora potrà tracciarlo e seguirlo insieme a Giannini. Con l’obiettivo di sviluppare e coltivare rapporti e sinergie con i ‘vicini’, Roma e Lazio. “Questo è il nostro sogno. L’idea è quella di poter avere una corsia preferenziale con questi club perché si parla di ragazzi di questo territorio e di una società che punta sui giovani. Potrebbe essere davvero un discorso interessante per tutte le parti. Noi come Monterosi, nel nostro piccolo, vogliamo creare in casa quello che creano Roma e Lazio. Talenti per la prima squadra e pronti per il professionismo. L’obiettivo è questo”

Credit Photo: Monterosi Tuscia

E in più ora c’è Giuseppe Giannini. Un nome e un passato come valore aggiunto per una società con progetti ambiziosi. “Sì, mi auguro che tutto questo possa essere un incentivo. Per l’ambiente e per tutti i ragazzi, di oggi e che arriveranno. Ho vissuto l’ambiente professionistico a Roma per tanti anni, conosco le difficoltà che un ragazzo potrebbe incontrare. Per questo posso essere d’aiuto. E’ un piccolo vantaggio che posso avere, perché ci sono già passato. Poi però dipenderà tutto da quello che saprò fare. Il nome? Può avere all’inizio un appeal particolare ma se non sei bravo a coltivare quel talento dura poco”. Talento sì, ma anche umiltà e voglia di mettersi in gioco con determinazione, ambizione e lavoro. Che alla fine sono le stesse qualità che Giannini è pronto a riconoscere e valorizzare nel mondo-giovani del Monterosi.

A cura di Guendalina Galdi

Guendalina Galdi

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