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Dal Brasile al Manchester di Ronaldo: chi è Gladestony, il “Robinho” del Giugliano

Fantasia, estro, spensieratezza e tanta concretezza. Sono queste le caratteristiche di Gladestony Estevão Paulino da Silva. In una parola: Gladestony, perno del centrocampo del Giugliano. Ne ha dato dimostrazione già nella scorsa stagione, dove a suon di gol e assist ha accompagnato la squadra verso la promozione in Serie C che mancava da dieci anni. Cambia la categoria, ma non il rendimento. La “matricola” Giugliano partita con l’obiettivo della salvezza oggi è in lotta per aggiudicarsi un posto ai playoff. E l’esperienza dell’italo-brasiliano si sta rivelando fondamentale.

Le strade di Babedouro, il Santos e l’esperienza in Inghilterra

Un calciatore che condivide il cerchio di metà campo con Nani, che serve Rooney e Cristiano Ronaldo. E’ questo Gladestony Da Silva. Oggi punto di riferimento del Giugliano. Come tanti suoi connazionali anche lui inizia a giocare a calcio per le strada. A Bebedouro. Nello Stato di San Paolo, in Brasile. E’ ancora un bambino quando si innamora del pallone. Per le vie della sua città può dare libero sfogo a fantasia e spontaneità. Qualità che lo seguiranno anche in futuro. La prima squadra a notare le capacità del giovane “Glade” è il Santos che a 14 anni decide di inserirlo nel settore giovanile. L’anno seguente, nel 2009, lo tessera il Desportivo Brasil. Squadra che milita nel Campionato Paulista Serie A3, la terza categoria del campionato dello Stato di San Paolo. La società lo cede in prestito all’Icasa dove viene scelto per partecipare ad un progetto di scambio con alcune società europee.

Tra le realtà partecipanti c’è il Manchester United. Gladestony entra nell’Academy dei Red Devils. Oltremanica impara il valore dell’allenamento. Comprende che la tecnica è solo uno degli aspetti che connotano un calciatore. Serve essere umili e concentrati. Disposti a fare dei sacrifici. Osservare e ascoltare giocatori del calibro di Giggs o Scholes rende l’apprendimento ancor più accattivante. Il vero tutor però lo trova in Nani. Nelle partitelle con la prima squadra Nani è il responsabile dei suggerimenti e delle indicazioni in mezzo al campo. Dal portoghese Galdestony ruba l’arte del dribbling, dello strappo in verticale e la precisione nel tiro in porta. Doti che mette in mostra ancora oggi con la maglia del Giugliano.

L’incontro con Cristiano Ronaldo

A Manchester, in quel periodo, brilla la stella Cristiano Ronaldo e anche Gladestony, come molti giovani dello United, ne è affascinato. “La prima volta che sono andato a Manchester ho incontrato Cristiano Ronaldo. E’ apparso in mensa, è venuto e mi ha consigliato di approfittare dell’occasione di poter giocare al Manchester. Mi disse di continuare a dare il massimo e andare forte in allenamento”. Istantanee indimenticabili. “Quasi non riuscivo a crederci. Un ragazzo di 15 anni che incontra i suoi idoli. Fino a quel momento li avevo visti solo in televisione”. Emozioni, vortici di sentimenti e tanta adrenalina avvolgono il ragazzo di San Paolo. Chissà se ripensa a quell’incontro mentre, nel match con il Potenza, scaglia in porta un pallone con una rovesciata impeccabile. In pieno “stile” CR7.

Credit: Agenzia Press Gino Conte – Giugliano Calcio 1928

Le lezioni di inglese con Pogba e le prime esperienze in Europa

L’unico problema è la lingua. Gladestony fatica ad imparare l’inglese. Il destino ha la soluzione anche in questo caso. Nella selezione under dello United gioca un altro giovane centrocampista. Classe 1993 come l’ex Seregno, francese, ma che parla un inglese quasi perfetto. E’ Paul Pogba. Con il futuro campione del mondo c’è subito feeling. Tra uno scambio in mezzo al campo ed una lezione di inglese i due stringono un rapporto di amicizia.

Negli anni in Inghilterra ho legato molto con Paul Pogba. Ciò che ricordo con maggior piacere è l’accoglienza che ha avuto nei miei confronti”. La confidenza e l’affiatamento tra i due cresce a tal punto che Pogba attribuisce un soprannome all’amico. Gladestony diventa “Robinho”. Motivo? Semplice. Come l’ex Real Madrid anche il mediano dell’Academy ha una dote: il doppio passo. L’esperienza inglese culmina con l’approdo nella squadra B dello United. A 18 anni.

Il curriculum di Gladestony non è di quelli banali. A soli 20 anni vanta allenamenti con il Manchester United, un campionato in Eredivise con il Twente e uno con l’Estoril in Portogallo. Con gli iberici scopre anche l’Europa League.

Credit: Agenzia Press Gino Conte – Giugliano Calcio 1928

Gladestony sceglie l’Europa

Il passaggio nel “Vecchio Continente” dona al ragazzo il bagaglio di esperienza e insegnamenti che oggi lo rendono un professionista. Consapevole di questo sceglie proprio l’Europa per continuare la sua carriera. A mettere gli occhi sul brasiliano è l’amministratore delegato del Catania Lo Monaco che lo preleva dall’Estoril. In Sicilia fa il suo esordio in Lega Pro. Rigoli, allenatore dei rossoazzurri, punta forte sull’intelligenza tattica e l’intensità di Gladestony. Sull’isola indossa in 14 occasioni anche la maglia del Messina registrando 3 gol e 3 assist. La stagione 2017-2018 gli regala il debutto in Serie B. 6 presenze con la Pro Vercelli. L’epilogo del campionato vede i piemontesi retrocedere in Serie C. Gladestony non demorde e risponde presente 12 volte segnando 2 gol.

Il sogno chiamato Giugliano

L’ultima esperienza in Lega Pro risale alla stagione 2019-2020. A Siena. Prosegue in Serie D. Sente la necessità di ripartire, di trovare una situazione che lo stimoli e che possa metterlo al centro di un progetto. Prima Seregno, poi Giugliano. In Campania arriva nell’estate del 2021. Ferraro non ha dubbi. Qualità, sostanza e confidenza con il gol è quello che ci vuole. Gladestony fa al caso suo. 35 partite totali. Tra un inserimento e un tiro dalla distanza condisce una stagione trionfale per i campani con 7 reti e 7 assist. Prestazioni, numeri e giocate che giustificano una mai nascosta ammirazione per il leader dei Cityzens Kevin De Bruyne. In questa stagione è sceso in campo 36 volte collezionando la rete in 6 occasioni. Non manca il lavoro per i compagni, 2 gli assist.

Dalla saudade del “sogno inglese”, oggi il suo “Old Trafford” è il Partenio Lombardi, il suo “Ferguson” un Di Napoli che vuole scrivere la storia con il club. La sua Champions i playoff. “Let’s go Glade and Glory Glory Giugliano”.

A cura di Alvise Gualtieri

Alvise Gualtieri

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