Quando la scorsa estate si è presentato per la prima volta nella sua storia ai nastri di partenza del campionato di Lega Pro un campionato così lo avrebbe sognato. Consapevole che solo il lavoro permette di realizzare i sogni. E così il Giugliano si è rimboccato le maniche, con le idee chiare ed è arrivato dritto al traguardo. Si è salvato con una giornata di anticipo ed è in piena zona playoff, artefice del suo destino. Primo tra i club campani davanti alle blasonate Juve Stabia e Avellino, fuori dalla zona calda dove un’altra neo-promossa, la Gelbison, è in piena lotta per non retrocedere.
L’impresa assume proporzioni ancor più rilevanti se si considerano i tanti ostacoli superati dal Giugliano. Il club del presidente Alfonso Mazzamauro ha giocato per tutta la stagione fuori casa. In attesa che siano completati i lavori allo stadio “De Cristofaro”, i gialloblù hanno disputato tutte le loro gare interne al “Partenio-Lombardi” di Avellino dove si sono pure tolti lo sfizio di battere i biancoverdi padroni di casa. Nonostante l’assenza del via libera per disputare gare professionistiche a Giugliano, la squadra ha saputo trascinare centinaia di tifosi nel capoluogo irpino regalandogli grandi prestazioni. Emozioni forti. Partite tiratissime anche oltre il novantesime. Il bilancio: undici vittorie, tredici pareggi ed altrettante sconfitte; ottavo posto in classifica a quota 46 punti con 50 gol fatti e 58 subiti.
Il Giugliano è già nella storia grazie ai gol di Salvemini, a quota 10, al talento dei centrocampisti Gladestony (6 gol) e Felippe, ma anche all’esperienza del sempreverde Piovaccari (5 gol e 7 assist). Parlare di singoli, però, sarebbe riduttivo anche se verrebbe da farlo per l’allenatore e il direttore sportivo. Raffaele Di Napoli è un veterano della categoria. Ha cancellato l’amara retrocessione in Serie D con la Paganese creando un gruppo compatto dentro e fuori dal campo. Storico vice di Zeman, Di Napoli ha alternato il 3-5-2 al 4-3-3 e al 4-3-1-2. Filo conduttore: la feroce motivazione trasmessa ai suoi calciatori.
Antonio Amodio, esordiente in categoria, ha saputo gestire uno dei budget tra i più bassi in categoria in maniera sapiente. Ha valorizzato giovani come il portiere Sassi, il terzino Oyewale, gli esterni mancini Gomez e Di Dio. Non ha sbagliato in estate e a gennaio. Come? Continuando a miscelare calciatori esperti come Scognamiglio a promesse come Eyango.
Domenica alle 17:30 giù il sipario sulla stagione regolare con la trasferta a Crotone, già aritmeticamente certo del secondo posto in classifica. Con una vittoria sarebbe festa playoff ma potrebbe bastare anche un pareggio per tenere a distanza di sicurezza le inseguitrici: Latina (46, indietro per differenza reti); Taranto, Potenza, Virtus Francavilla e Juve Stabia (45). Per dirla alla Chiambretti: “Comunque vada, sarà un successo”.
A cura del corrispondente Marco Festa
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