Bandiera, leggenda e simbolo di Catania. Giuseppe Mascara è stato questo per la città siciliana. 235 presenze e 61 gol in carriera in rossazzurro per il fantasista. Che lo rendono il secondo miglior marcatore della storia del club. L’attaccante si è raccontato ai nostri microfoni, partendo dal ritorno in Italia del ‘Papu’ Gomez, passando per gli obiettivi della società di Pelligra, la Serie C di oggi e non solo. A tutto ‘Peppe’ Mascara.
L’ex attaccante, Giuseppe Mascara, ha parlato del primo arrivo di Gomez in Italia: “Io speravo in un suo ritorno in Serie A. A Catania ha iniziato a esprimere il suo suo valore, poi all’Atalanta è esploso e negli ultimi anni si è affermato. E’ sempre stato un tipo stravagante, sotto sotto le combinava. Però all’inizio era molto timido. E’ sempre stato un tipo sorridente e, cosa che mi ha impressionato, ha imparato subito l’italiano. L’ha fatto perchè altrimenti si sentiva a disagio. Nelle prime settimane si vedeva solo in campo, aveva paura di sbagliare. Poi si è fatto volere bene da tutti“.
Il classe 1979 ha poi proseguito parlando della Serie A e degli anni storici con il Catania: “Non eravamo ragazzi famosi, ma si era creato qualcosa di magico. Non ve lo so spiegare. Ognuno di noi ha lasciato qualcosa di importante e anno dopo anno miglioravamo sempre di più. Il vero leader, però, è sempre stato il gruppo“. Poi sul famoso gol al Palermo: “L’hanno visto a Tonga? Spero di sì, me lo auguro“.
Il calcio a Catania è sentito in modo diverso. E’ come una cultura. E chi ci ha giocato lo sa bene: “Il tifoso del Catania è disfattista, noi siamo gente che è follemente innamorata del calcio. Ma il progetto è serio e gestito da persone davvero competenti. Quest’anno hanno cambiato 20-21 giocatori. Hanno un metodo diverso. Tornare? Devo studiare, stare su quella panchina è davvero importante. Non vorrei cancellare tutti i buoni ricordi che ho lasciato lì. Io aspetto la chiamata giusta, non mi interessa la categoria. Ci devono essere situazioni serie“.
Dal 2011 al 2012 ha giocato al Napoli, mentre nel 2012-13 è andato a giocare negli Emirati Arabi. Giuseppe Mascara ci ha raccontato queste due realtà, parlando sella situazione attuale degli azzurri: “Il Napoli non ha stravolto la rosa, è andato via solo Kim. Secondo me bisogna aspettare Garcia, bisogna pensare dopo giorno giorno dopo giorno. A Napoli la gente vive 24 ore su 24 di calcio, è difficile. Tutti hanno il proprio metodo di lavoro, non è corretto“.
Poi, sul calcio nel Medio Oriente: “Quando andai io negli Emirati Arabi le regole erano diverse. Il portiere doveva essere locale e si potevano avere al massimo 4 stranieri in rosa. Il calcio sta crescendo in quella zona del Mondo, ma c’è un problema: il settore giovanile. Se non iniziato a costruirsi i talenti in casa non potranno mai competere con l’Europa“.
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