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L’Europa con il Palermo e la Serie A sotto gli occhi di Allegri: chi è Giuseppe Prestia, il nuovo acquisto del Cesena

giuseppe prestia cesena

Quante volte abbiamo visto, soprattutto nel finale dell’ultima stagione di Serie C, lo stadio Renzo Barbera con 35 mila persone sugli spalti? Un mare di cuori rosanero pronti a pulsare all’unisono per spingere il Palermo verso la promozione in Serie B. Un’atmosfera magica. Tra chi ha avuto la possibilità di goderla dal vivo c’è Giuseppe Prestia che al Barbera non è sceso in campo in una partita qualsiasi, ma in un match di Europa League. Viaggio alla scoperta del neo-acquisto del Cesena.

Prestia, rosanero dai primi calci a un pallone

La carta d’identità di Giuseppe Prestia parla chiaro. Luogo di nascita, fuori dal campo: Palermo. Luogo di nascita, dentro il campo: Palermo. Insomma, un palermitano che veste il rosanero. Responsabilità che non derivano solamente dal blasone della maglia, ma anche dalla consapevolezza di dover lottare rappresentando sotto ogni punto di vista la sua gente sugli spalti. Giuseppe Prestia le vie di quella città le potrebbe percorrere ad occhi chiusi. Ed il suo percorso nel Palermo va avanti per molti anni. Supera tutte le difficoltà delle giovanili guidato da una stella polare: essere palermitano. La qualità non manca, la voglia di farsi vedere neanche. Nella Primavera indosserà anche la fascia sul braccio. Orgoglio e senso di appartenenza, due fattori che Prestia sentirà ardere ancor più forte dentro di lui il 15 dicembre 2010.

Prestia, il primo passo tra le stelle: l’Europa League

Losanna, Svizzera. Il Palermo di Delio Rossi arriva nell’ultimo appuntamento di Europa League senza niente da chiedere alla competizione. I rosanero sono già stati eliminati con una giornata d’anticipo a causa della sconfitta contro lo Sparta Praga. E così, l’allenatore rosanero decide di schierare in campo la brillantezza dei giovani. Quale migliore palcoscenico se non quello dell’Europa? Chiedere a Giuseppe Prestia. In realtà, di giocare in quella sera di dicembre, neanche lui ci credeva molto.

A smentirlo, la formazione scelta da Rossi: Benussi in porta, poi Cassani, Glik, Rigoni, Nocerino, Prestia. A questo punto la lettura si era già fermata. Ce l’aveva fatta. Tutto vero. Non c’era bisogno di leggere due volte. Il suo nome era sulla lavagna dei titolari. L’Europa, Palermo e l’amore per quella maglia che lo ha accompagnato in ogni momento della sua vita calcistica.

Un passo tra le stelle. Dalle giovanili alla prima squadra. E la sua età sul documento non superava neanche il numero 18. Non tutti riescono ad arrivare in un percorso così complicato. Non tutti riescono ad indossare i colori della propria città. Prestia ce l’ha fatta, ed in campo ci scese sotto gli occhi di gente come Balzaretti e Sirigu, vincendo la partita.

giuseppe prestia

Prestia, l’Ascoli e la Serie A con il Parma

Giovane con una presenza europea in bacheca. L’Italia nell’Under 16 e nell’Under 18. Responsabilità e voglia di lasciare il segno. Due elementi nel curriculum del ragazzo che hanno convinto l’Ascoli, dopo quella sera di Losanna, a puntare sulle sue qualità in difesa. Ed i numeri di quell’anno parlano chiaro: 25 presenze in Serie B lo aiutano a crescere ed affinare le sue doti coprendo le spalle a un certo Simone Zaza. Passano gli anni, aumenta l’esperienza. Il Parma decide di provare a valorizzare il suo cartellino girandolo in prestito al Crotone, sempre in Serie B, dove non troverà lo stesso spazio di Ascoli. Altro giro, altra esperienza e nel 2014 arriva la chiamata dall’estero.

La nazione è la Romania, i colori sono il blu, il rosso ed il bianco, la squadra è l’Otelul Galati. Un passaggio in prestito che forma il giocatore, anche se solo per sei mesi. Nuova lingua, nuovo paese e nuova usanze. Inoltre, la possibilità di giocare nella massima Serie nazionale. Soltanto sei mesi. La Serie A poi, ha chiamato. Dopo il 10 dicembre, ecco un’altra data da segnare per Prestia sul calendario. 11 aprile 2015, Parma-Juventus. Donadoni e Allegri sulle panchine. Il primo, quello del Parma, decide di mandare in campo Prestia gli ultimi cinque minuti. Altro esordio. Respiro che si fa pesante, battito che aumenta. E in un momento, Giuseppe Prestia è un giocatore della massima serie insieme a Chiellini, Marchisio, Vidal e Coman.

Il secondo atto in romania ed il Cesena

Serie A. Non sarà con la maglia del Palermo, ma Prestia l’ha accarezzata. È aprile e mai si potrebbe immaginare di rimanere svincolato soltanto qualche mese dopo a causa della bancarotta della società. Dal campo con i campioni ad essere senza squadra. Ma si sa, si torna sempre dove si è stati bene, ed in Romania il ragazzo nella sua prima esperienza ha avuto modo di abbracciare un calcio che gli piace. Così, decide di tornare, questa volta con la maglia del Petrolul Ploiesti. Prestia rientra in Italia solamente un anno dopo.

La destinazione? Catanzaro. Un’altra parentesi importante nella sua carriera dove riuscirà a collezionare 35 presenze, le stesse che la sua agenda segnerà nell’esperienza successiva con la Virtus Francavilla. Poi, l’Alessandria. Quattro stagioni, tra Serie C e Serie B, in cui Prestia è diventato un pilastro fondamentale per la squadra. 113 presenze che hanno scritto la storia della società piemontese. Adesso, la chiamata del Cesena. L’ambizione è la stessa di quel 15 dicembre. Lui, punto di riferimento per i compagni. Esperienza e tenacia. Sempre a testa bassa, ma con lo stesso passo di quando entrò nelle stelle sotto gli occhi della sua Palermo.

A cura di Jacopo Morelli