Dalle parate promozione col Pisa agli allenamenti con la Juventus: la storia del “pararigori” Stefano Gori
Spesso a decidere le partite sono i gol degli attaccanti o comunque dei giocatori di movimento schierati dall’allenatore. Ma chi mastica di calcio sa perfettamente quanto sia importante il ruolo del portiere, con in più un margine di errore ridottissimo rispetto agli altri reparti. Ebbene, Stefano Gori è proprio colui che decide le partite e che salva la propria squadra da brutti scenari. Dopo alcune annate in Serie C con Pro Piacenza e Pisa, il ragazzo classe ’96 è pronto a difendere i pali del Perugia in Serie B.
Gori, il portiere acchiappasogni notato da Inzaghi e col Brescia nel cuore
Quando il calcio è nel tuo DNA c’è poco da fare. La storia di Stefano Gori parte dalla sua Brescia, quando a 8 anni veste la maglia della squadra della sua città. Sta nel capoluogo lombardo per 9 anni prima di diventare un portiere del Milan. Con la maglia rossonera la vittoria è quasi di dovere: infatti, Gori vince il Torneo di Viareggio contro l’Anderlecht in finale. Parate importanti in quel di Milanello che convincono Filippo Inzaghi, allenatore della prima squadra, a convocarlo per le gare di Serie A senza però mai scendere in campo. Gori e Inzaghi nel 2021-2022 si rincontrano, però da avversari in Serie B. L’ex campione rossonero guida proprio il Brescia, la squadra del cuore del portiere classe ’96 che veste la maglia del Como, in uno dei tanti derby lombardi. “Il semplice fatto di andare sotto la curva nel primo tempo – dice l’estremo difensore a “Helbiz Live” – e sentire cantare “Madonnina dei riccioli d’oro” un po’ mi ha fatto venire i brividi.“
“C” come casa, Gori protagonista in Lega Pro prima a Piacenza e poi a Pisa
Dopo un avvio promettente, per Stefano Gori si aprono le porte del calcio professionistico. Dopo due anni a Bari, dove debutta in B, il Pro Piacenza punta sul giovane portiere. A scommettere sull’ex Milan è Fulvio Pea, uno dei tanti uomini di calcio che ne forma di giovani talenti. 36 presenze, 43 reti subite e 7 clean sheet: numeri che hanno aiutato la squadra emiliana a trovare una comoda salvezza in Serie C.
Le prestazioni di Gori non passano inosservate e l’ambizioso Pisa, guidato da Luca D’Angelo, punta sulla sua sicurezza. Nel 2019 la squadra toscana vince i playoff di Lega Pro in finale con la Triestina e dopo due stagioni ritorna in Serie B. Il portiere è grande protagonista di questa cavalcata, con 18 partite senza subire gol e cinque rigori parati a Rolando, Momentè e due a Ciccio Tavano. Un vero e proprio parari-GORI.
I sogni son desideri: la chiamata della Juventus
“Quando il mio procuratore mi chiamò e mi disse che mi voleva la Juventus io mi chiesi se mi stesse prendendo in giro. Poi invece quando mi ha parlato veramente che c’era questa grande opportunità si è coronato un sogno, quello di giocare per la mia squadra del cuore.” Così sul suo passaggio alla Juventus Stefano Gori che il 28 giugno 2020 il suo cartellino diviene proprietà del club bianconero.
Vive solo pochi mesi a Torino, dove viene aggregato alla squadra under 23 e lega con Matteo Anzolin. “Sono stato sfortunato. – prosegue Gori – Dopo un mese dalla firma mi sono operato alla spalla per un brutto infortunio. Ho cercato di recuperare il più velocemente possibile. Stando al J-Medical con i fisioterapisti, con cui ho legato tanto, non ho visto tanti compagni squadra. Ho legato solo con Anzolin dell’Under 23. Il mio sogno è di ritornare alla Juventus, mi piace dire che ho preso il giro largo“.
Ora il futuro del giovane portiere si chiama Perugia, però senza mai tenere chiuso nel cassetto il sogno un giorno di poter difendere i pali dello Juventus Stadium. Dai campi di Serie C fino alle notti di Champions, per sognare ancora.
A cura di Federico Rosa