Gozzi festeggia 15 anni di Virtus Entella: “Mi sono meritato una statua”
Celebrare per ricordare. Guardarsi indietro per pensare a come crescere nel futuro. Quindici anni di presidenza all’insegna della passione. Antonio Gozzi e la “sua” Virtus Entella. Fianco a fianco, sempre insieme. Così è stato fino ad ora e così continuerà ad essere: “Sono stati anni molto belli per me, per la mia famiglia e per l’Entella. Siamo riusciti a raggiungere la storica promozione in Serie B nell’anno del centenario, oltre ad altri traguardi sportivi notevoli per una realtà piccola come la nostra. Un fattore che rende tutto più difficile ma anche più romantico. Il bilancio è straordinariamente positivo. Una delle prime frasi che dissi quando diventai presidente fu: state tranquilli perché l’Entella è in buone mani. A distanza di anni posso dire di non essere stato presuntuoso”.
Gozzi: “Non avrei mai pensato di restare così a lungo. Vi racconto il mio modo di essere presidente”
In esclusiva a LaCasadiC.com il presidente Gozzi racconta l’idea di prendere la Virtus Entella: “Fu tutto casuale. La squadra vivacchiava in Eccellenza, ma la società aveva grande blasone. Tutto iniziò con un effetto domino innescato dall’esonero di mister Costanzo Celestini, proseguito con l’abbandono del presidente Silvio Vallarino. Mi ritrovai a capo della società che frequentavo soltanto perché mio figlio Augusto giocava nel settore giovanile, mai avrei pensato di restare presidente per 15 anni”.
Dalle parole di Gozzi si capisce il legame con la città, la piazza e la maglia, ma soprattutto un modo unico di fare calcio, che va ben oltre le questioni di campo: “Ho importato nel calcio il concetto di azienda e l’ho fatto fin dal primo giorno. Abbiamo lavorato tanto, abbiamo seminato, siamo cresciuti, ci siamo consolidati. In quello che abbiamo ottenuto non c’è nulla di casuale, c’è un lavoro enorme. L’Entella non è solo una squadra di calcio, svolge una funzione sociale, ha un settore giovanile con cinquecento ragazzi. Quella che portiamo avanti è una macchina organizzativa complicata, che va e che deve ancora andare. Vogliamo formare calciatori, ma anche uomini. Fino a 6 anni fa avevamo percentuali altissime di bocciati tra i nostri convittori che arrivano da fuori Chiavari, percentuali che ora si sono completamente ribaltate. Assistere e insistere porta a riscontri notevolissimi. Per me il risultato scolastico non è meno importante di quello sportivo. E puntiamo molto sulla solidarietà, grazie all’attività importante di Entella nel Cuore”.
Gozzi: “Caputo è il più grande giocatore ad aver vestito la maglia dell’Entella”
Quindici anni di presidenza in cui tante cose sono cambiate. Dall’Eccellenza fino alla Serie B. Il traguardo più importante, mantenuto per 6 anni. Ambizione e passione: gli elementi perfetti per raggiungere grandi risultati: “Tante volte ho sentito dei giudizi ingenerosi, sembrava che la B fosse un diritto ormai acquisito per la Virtus Entella, ma non è così. Devo dire che aver tenuto la squadra per 6 anni in Serie B è stata una cosa straordinaria ed eccezionale. Ho preso un club che giocava in Eccellenza e per 6 anni su 15 l’ho mantenuto nella serie Cadetta. Penso di essermi meritato una piccola statua equestre per quando morirò. I tifosi devono capire che è stato un percorso non dico irripetibile, ma sicuramente molto difficile da replicare. Detto questo proveremo a tornarci con tutte le nostre forze. I ricordi più emozionanti? Senza dubbio l’esordio con il Bari al Comunale e i derby vinti con lo Spezia”.
Ogni vittoria, però, non è mai merito di un singolo, specialmente nel calcio. Ed è per questo che Gozzi ricorda tutti i suoi calciatori con affetto. Tra questi, uno su tutti gli è rimasto nel cuore: “Vorrei citarli tutti perché ogni calciatore che indossa la maglia dell’Entella diventa uno della nostra famiglia. Non posso però non nominare Ciccio Caputo, che rappresenta il più grande giocatore che ha indossato la maglia dell’Entella e che ha contribuito a fare la storia del club. Ricordo con affetto anche un grande difensore come Cesar e Luca “Kempes” Campanile, una grande promessa”.
Gozzi: “Zaniolo ha i numeri da campione. Cassano è un amico”
Tanti i talenti passata dalla Virtus Entella. Una società che ha permesso di crescere a diversi calciatori. Su tutti Nicoló Zaniolo: “Ci eravamo accorti fin da subito del suo valore, tanto che, nel momento della sua cessione all’Inter, abbiamo pattuito dei premi a nostro favore nel caso in cui fosse arrivato in Nazionale maggiore. Una cessione, quella di Nicolò, che abbiamo realizzato a malincuore, ma il ragazzo si era subito dimostrato ambizioso e la nostra realtà gli andava stretta. Così abbiamo deciso di lasciarlo andare, ma voglio aggiungere che lui deve molto al settore giovanile dell’Entella, che gli dato fiducia in un momento delicato della sua crescita calcistica. Ha i numeri del grande campione”.
A proposito di talenti, come non parlare di Antonio Cassano: “È un grande amico. Anche se per due volte ha detto di no all’Entella si è fatto perdonare affidandoci suo figlio Christopher. L’ho visto giocare ad inizio estate nel trofeo Duferco, mi ha impressionato. Ha i colpi del padre, ma mi sembra molto più riflessivo… Lasciamolo crescere tranquillo e senza pressioni”.
Gozzi: ” Credo nella continuità. Con Volpe faremo cose importanti, quando Paroni smetterà resterà con noi”
Quando parla della Virtus Entella, il presidente Gozzi disegna il quadro di una grande famiglia: “Credo nella continuità della dirigenza. Matteazzi e Superbi sono arrivati subito. Poco dopo è stata la volta di Montali, senza dimenticare Rosso e Gerboni e ora Volpe. Questo gruppo dirigente ha fatto sei anni in B e ha vinto tanto, con i conti tenuti in equilibrio, senza dover ripianare disastri. Questa mia squadra talvolta è apprezzata più fuori che a Chiavari. Paroni è la nostra bandiera e quando smetterà resterà tra noi”.
In vista della prossima stagione, un pensiero del presidente Gozzi va anche all’allenatore Gennaro Volpe: “L’anno scorso volevo iniziare un nuovo ciclo incentrato sullo spirito Entella: senso di appartenenza, legame con la maglia e con la città, stima reciproca tra le persone che ci lavorano. Gennaro Volpe rappresenta tutto questo, è stato il capitano della promozione in B, chi lo conosce capisce l’enorme energia e il grande amore che lui ha per Chiavari e per i colori biancocelesti. Io sono assolutamente convinto che con lui faremo cose davvero importanti”
Gozzi: “Acquisti importanti, ma non è garanzia di vittoria. È sempre il campo che parla”
Quindici anni. Eppure sembra ieri. Un capitolo si chiude, un altro pronto a ricominciare. E il presidente Gozzi continua a sognare, sempre con i piedi per terra. Una nuova stagione alle porte, da vivere sempre con ambizione e passione: “I tifosi dell’Entella e tutto l’ambiente si devono aspettare risultati importanti, la squadra è molto interessante, ci sono alcuni elementi di grande qualità. Abbiamo fatto una campagna acquisti di alto livello, ma non è garanzia di vittoria. Il campo è l’unico vero giudice, noi dobbiamo crescere, fare uno scatto in avanti, non ripetere gli errori della passata stagione. In particolar modo lontano dal Comunale”.
Sognare è lecito, ma gli obbiettivi restano sempre gli stessi e vanno raggiunti con determinazione e umiltà. Il ritorno in Serie B per festeggiare i 15 anni di presidenza sarebbe la ciliegina sulla torta. E la Serie A? “Esistono sogni in bianco e nero, io cerco di fare in modo che i miei sogni siano spesso a colori…”.
Colori e sfumature. Di un uomo, prima che di un presidente. Un tifoso vero che onora la propria città e il privilegio di poterla rappresentare. La Virtus Entella continua a sognare. E lo fa, ancora, nel segno di Antonio Gozzi: molto di più che un semplice presidente.
A cura di Filippo De Gradi