Tra passato e futuro, la storia d’amore tra il calcio e Ciccio Grandolfo: “Voglio portare in alto il Monopoli”
Dai primi calci per strada all’esordio tra i grandi, ecco la nostra intervista a Francesco Grandolfo
“Ho iniziato a giocare a calcio perché da piccolo era lo sport di strada più comune a tutti“. Francesco Grandolfo, adesso attaccante del Monopoli autore di due reti in campionato, ha incontrato per la prima volta il calcio lì dove lo abbiamo incrociato tutti, per strada, per lui quelle di Casamassima.
“Ogni volta che avevo del tempo libero scendevo giù per strada a giocare a calcio con i miei amici“. Perché in fin dei conti è così che la maggior parte di noi ha impegnato i suoi pomeriggi: per strada, con gli amici, a inseguire un pallone. “È questo che ha fatto nascere la mia passione per questo sport“: c’è chi poi la continua a coltivare nel tempo, limitandosi a guardare in televisione le partite della propria squadra del cuore, oppure raccontandone ogni minima sfaccettatura, e poi chi, come Francesco, Ciccio dalle sue parti, ha il privilegio di viverla da protagonista, arrivando a toccare persino la Serie A.
“Sono emozioni fortissime e quasi difficili da ricordare, talmente intense da essere inspiegabili“. Quelli dell’esordio nel palcoscenico del calcio italiano sono ovviamente sentimenti che partono da lontano, dal primo calcio dato ad un pallone, che raccolgono i sacrifici, “le partite della prima squadra viste da piccolo allo stadio e anche dopo, quando ci sei entrato per fare da raccattapalle ai tuoi idoli. Quando sei all’interno dei settori giovanili, mentre stai vivendo il tuo percorso e ti stai anche divertendo, non pensi alla Serie A, anzi credi sia un sogno irrealizzabile“.
E quante volte ci è capitato di sognare da piccoli di esordire in Serie A con i colori della nostra squadra del cuore, della nostra città. Magari lo abbiamo simulato anche nella modalità carriera di qualche famoso videogioco, sfiorando per un attimo la realtà, le emozioni che un evento del genere può suscitare, senza però riuscire a provarle veramente. Ma poi, per alcuni, il debutto tra i grandi del calcio dalla porta della propria città arriva per davvero, e in quel momento provi emozioni “tanto forti da essere impossibili da spiegare. Quando poi inizi a respirare realmente la possibilità di un esordio tra i grandi provi un’emozione forte, ma nulla in confronto all’esordio con la maglia della propria città“.
Dalla strada alla Serie A: il viaggio di Grandolfo
La strada è stata l’artefice della scintilla tra Ciccio e il calcio, anche se alla sua crescita all’interno di questo sport hanno contribuito le squadre locali. “Ho inizialmente giocato per la squadra del mio paese, Casamassima, dopodiché ho fatto un provino per la Pro Inter, la squadra provinciale dalla quale è partito anche Antonio Cassano, e sono rimasto qui per l’intera stagione”.
Poi, come per tutte le cose, il destino ha fatto la sua parte. “Alla fine di ogni anno, in quel periodo, i migliori ragazzini della provincia erano soliti fare un provino per entrare all’interno del vivaio del Bari, in quel periodo un fiore all’occhiello come settore giovanile in tutta Italia. Sono stato fortunato, ho giocato la stagione successiva nei pulcini della formazione biancorossa, per poi attraversarne tutte le categorie sino alla Prima Squadra“.
Il calcio come costante: il futuro di Grandolfo
Ma cosa fa Ciccio nel tempo libero? “A me è sempre piaciuto studiare e imparare, non ho mai fatto troppa fatica in questo. Dal momento che noi che giochiamo a calcio in queste categorie abbiamo del tempo libero, a me piace occuparlo così“. E alla fine studiando si ottengono soddisfazioni, come la laurea. In cosa? Ovviamente in scienze motorie. “Mi piace in generale lo sport, per questo ho scelto scienze motorie. Mi piace studiare come una persona o un atleta può sfruttare il proprio fisico per ottenere risultati”. E il conseguimento della laurea è stato un assist per spingere l’eroe della vittoria del Monopoli in trasferta a Potenza a rivelarci qualcosa in più sul suo futuro. “Non ho ancora le idee chiare per il futuro, adesso voglio giocare il più possibile e contribuire a portare in alto il Monopoli“.
Anche se un progetto per il futuro nella testa di Francesco Grandolfo c’è, ed è disegnato anche in maniera più che accurata. “Ho conseguito il patentino da direttore sportivo a Coverciano qualche tempo fa. Dovessi scegliere un posto per me, dopo il ritiro dal calcio giocato, più che l’allenatore preferirei un ruolo dirigenziale come questo“. Ma si sa, non sempre va tutto secondo i nostri piani e questo lo sa bene anche lo stesso Ciccio. “L’anno scorso ho effettuato un master per quanto riguarda impiantistica sportiva e organizzazione di eventi. Non mi precludo nessuna pista, non devo rimanere per forza all’interno del mondo del calcio“. A volte i sogni fatti la sera da un ragazzino sotto le coperte possono diventare realtà: lo testimonia la carriera di Francesco Grandolfo.