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Sogni da primo posto per il Picerno, Vincenzo Greco: “Fieri e onorati. Premio al lavoro di questi anni”

Vincenzo Greco, direttore generale del Picerno

Vincenzo Greco, direttore generale del Picerno

Il direttore generale dei rossoblù è intervenuto ai nostri microfoni per parlare dello straordinario momento della squadra.

Vietato smettere di sognare a Picerno. I lucani volano e non hanno intenzione di fermarsi. La vittoria contro il Messina ha regalato il primo posto in classifica (a pari punti con il Benevento). “Siamo fieri e onorati di occupare la prima posizione in classifica. Abbiamo scritto un’altra pagina di storia di questa giovane e piccola società.  Mai fino a ora il Picerno aveva occupato la prima posizione in Serie C. È un premio per il lavoro che stiamo facendo in questi anni”, ha esordito il direttore generale Vincenzo Greco ai microfoni de LaCasadiC.com.

15 punti e primo posto, 15 gol fatti e soltanto 4 subiti, secondo miglior attacco e seconda miglior difesa: un avvio incredibile per il Picerno. La piccola realtà è diventata grande. E si sente a suo agio tra società ben più blasonate. Merito, anche, di chi ha costruito mattoncino dopo mattoncino. “Non abbiamo prime donne o giocatori imprescindibili. Abbiamo 22-23 giocatori che danno tutti il proprio contributo. Anche chi viene utilizzato di meno non fa rimpiangere i titolari. Il nostro segreto è questo: prendere giocatori che si equivalgono, che sono funzionali e duttili. Lavoriamo per scovare quei giocatori che possono essere utili al nostro progetto tecnico e che hanno bisogno di dimostrare le proprie qualità”.

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La squadra del Picerno festeggia con i propri tifosi /Credits Antonella Pace/AZ Picerno

La vittoria contro il Messina è la forza del gruppo. Rimaneggiato e senza pedine fondamentali, il Picerno ha giocato una grande gara e portato a casa i tre punti. La coesione e lo spirito di abnegazione del gruppo sono i punti di forza dei lucani. “Sono contento della prestazione. Era una partita difficile e incontravamo un avversario particolarmente ostico, che lo ha dimostrato per tutto il primo tempo – ha continuato Vincenzo Greco – Eravamo in difficoltà perché avevamo dei calciatori che avevano accusato gli impegni ravvicinati di queste settimane. Qualcuno era affaticato, qualcuno era al limite e Tomei ha dovuto cambiare ben sei undicesimi. Siamo contenti di aver ottenuto la vittoria con due giocatore under a segno, tra cui Cardoni che ha fatto l’esordio in Serie C ed è un altro calciatore pescato tra i dilettanti”. E la dimostrazione è la prova di Davide Merelli. Prima da titolare ma interventi decisivi. “Tomei e lo staff sono bravi a tenere tutti sulla corda. Merelli non ha giocato le prime sei giornate di campionato e le due gare di Coppa Italia. Non giocava da tanto tempo, ma è entrato in campo e si è fatto trovare pronto. È un segnale di come tutti i 23 giocatori lavorino e siano pronti per giocare sempre”.

In estate, il Picerno ha salutato Emilio Longo, ma anche Andrea Gallo e Jacopo Murano. Partenze metabolizzate e archiviate, merito del grande lavoro di Vincenzo Greco. “I risultati sono il frutto del lavoro di tutti. Sapevo che le partenze di qualche giocatore indispensabile non avrebbero rappresentato un problema, perché ero certo di poterli sostituire in maniera adeguata. Ne sono contento, come lo sono della scelta di puntare su Francesco Tomei. Sta dimostrando le sue reali capacità. Ma lo sono anche dei sostituiti di Gallo, Murano e degli altri calciatori usciti. I giocatori che vado a prendere sono sempre utili e funzionali al nostro progetto. I risultati stanno dimostrando che la qualità del lavoro viene sempre ripagata”. Ora un’altra partita ostica. Al Curcio arriva la Cavese. “Sarà una partita difficile e complicata. La Cavese è una squadra che gioca dietro la linea della palla. Si difende bene e sa ripartire. Speriamo di avere a disposizione quanti più giocatori possibili. Le partite contro squadre più rinunciatarie sono più difficili da affrontare. Sarà una partita più complicata di quella contro il Messina”. Complicata sì, ma da affrontare con testa e cuore. Magari continuando a sognare.