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Catania, Grella avverte: “Siamo disposti a lasciare i giocatori fuori lista”

Catania, il Vicepresidente Vincenzo Grella

Catania, il Vicepresidente Vincenzo Grella crediti Catania

L’amministratore delegato dei rossazzurri fa il punto sul mercato dei siciliani

A volte ripetersi aiuta a chiarire meglio tutto. I punti di vista, le idee e le azioni. Proprio queste ultime sono ciò di cui ha bisogno il Catania ed è esattamente quello che sta facendo Vincenzo Grella, amministratore delegato e vice presidente dei rossazzurri, insieme al direttore sportivo Daniele Faggiano.

Per definirsi competitivi, termine che a Catania di certo non passa in secondo piano, Grella ribadisce le parole di Faggiano. Alla rosa mancano 5/6 innesti per completare l’organico. Una volta messi a segno i rinforzi da regalare a Toscano allora gli ingredienti saranno a disposizione dell’ex allenatore del Cesena, al quale spetterà il compito di amalgamarli al meglio.

Un Catania che vuole tornare a fare la voce grossa, dentro e fuori dal campo, come è lo stesso Grella a spiegare a La Sicilia: “La scelta del club sarà quella di non farsi prendere per il collo sul piano economico da chi pensa di sfruttare l’occasione sapendo che dobbiamo effettuare le cessioni”.

Un cambio di marcia, però, è necessario anche dentro il campo: Se si deve acquisire una mentalità vincente, non ci si può costantemente soffermare sugli errori commessi. Avverto ancora negatività sulla condizione della stagione passata che rischia di trasferirsi nella nuova annata che stiamo impostando”.

Grella: “No decisioni personali ma professionali”

Grella predica coesione e lavoro, tutti devono avere un unico intento: “Quando si decide di cambiare, ognuno di noi deve conoscere le difficoltà che i mutamenti possono provocare. Si devono avere il buonsenso, la professionalità e i modi giusti per collaborare. Se la strada diventa a senso unico si incontrano ostacoli. Oggi, per quanto ci sia buona volontà e grande collaborazione, abbiamo trovato grande resistenza da parte di chi rappresenta i calciatori e dai calciatori stessi.

In relazione al tema cessioni spiega: “Quando un dirigente decide di cambiare non è un attacco personale ma una valutazione professionale, assumendosi ogni tipo di responsabilità. E’ come se dobbiamo pagare noi per un danno causato ad altri, quando invece credo che il conto in campionato lo abbia pagato il Catania. Se siamo disposti a lasciare professionisti fuori dalla lista? Sì, perché non mi piego a richieste ridicole che hanno zero buonsenso e senso di collaborazione. Non ci sono decisioni personali, ripeto, ma professionali”.

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Grella e Faggiano credit: Catania FC www.lacasadic.com

Catania, Grella: “Ho in testa dove condurre la società”

Grella ripensa poi alla passata stagione, al termine della quale i rossazzurri hanno messo in bacheca la Coppa Italia Serie C: “Spesso viene omesso o dimenticato che abbiamo vinto una Coppa Italia in uno stadio chiuso. Parliamo del primo trofeo nazionale della storia, vinto da un club che ad aprile non aveva ancora due anni di vita.

E’ stata una stagione di grande crescita sotto tanti punti di vista, gestendo i momenti difficili. Dobbiamo avere la capacità, tutti insieme, di costruire sul positivo una crescita ulteriore, non rimuginare sul negativo. Questo può farci diventare molto più forti. Mi reputo una persona esigente e ho chiaro in testa dove voglio condurre la società, devo guidare dispensando positività a un gruppo di dirigenti e collaboratori. La nostra condotta vuole essere sempre propositiva. Si pensa a trovare una soluzione per migliorare la società”.