Guaita, il miracolo argentino del Potenza sulle orme di Veròn
“Ho dimostrato in questi anni di poter rinunciare a tutto pur di indossare questa maglia! Ma tutto ha un limite…”. Così Leandro Guaita nel luglio del 2019 aveva salutato Potenza. Una squadra che gli ha dato tanto, e la stessa città ha trovato una bandiera nell’argentino. Dopo la parentesi a Taranto, nell’ultima estate è tornato ed è stato come se il tempo si fosse fermato a tre anni fa. Il primo gol in stagione è arrivato nella vittoria fondamentale in ottica salvezza contro la Turris. La Plata, sua città natale, e Potenza, distano oltre 11mila km con un oceano di mezzo. Eppure l’esterno classe 86 ha trovato una seconda casa in Lucania, dove è cresciuto anche suo figlio.
Il trisnonno campione del mondo e l’insediamento sportivo italiano a La Plata
Tutto parte dall’Argentina, terra di asado, tango e tanto tanto sport. Specialmente nella zona di La Plata, che ha dato tanto allo sport italiano. Lì è cresciuto Julio Velasco, ex allenatore della nazionale maschile italiana di pallavolo. Sotto la sua guida è nata la “generazione di fenomeni” che vinse 3 Europei e 2 Mondiali. La città ha dato i natali anche a Sergio Parisse, il giocatore con più presenze nella storia della nazionale di rugby italiana. Dalla provincia di Buenos Aires in Italia è arrivato anche Juan Sebastian Veròn, non prima però di passare per l’Estudiantes, proprio come Leandro. Da piccolo approda nel settore giovanile dei biancorossi per poi passare a 18 anni al Basilea.
Esperienza svizzera che dura appena un anno per poi approdare per la prima volta in Italia al Vicenza. Quell’Italia che ha dato parecchie fortune al suo trisnonno, Enrique Guaita. Attaccante anche lui, ha giocato per una vita tra Estudiantes e Racing, tranne una parentesi con la Roma, tra il 1933 e il 1935. Nel frattempo ha preso la cittadinanza italiana e venne chiamato da Vittorio Pozzo per i Mondiali del 1934, vinti da Guaita e compagni. All’inizio però non fu così fortunata l’Italia per il nipote Leandro che con il Vicenza non ha mai giocato in prima squadra e arriva in Serie D. Torna tra i professionisti con il Nuoro per poi l’asciare l’Italia nel 2011 per tornare in Sudamerica, più precisamente in Ecuador con l’Independiente del Valle.
Dal quasi fallimento ai playoff: Guaita e l’impresa con il Potenza
Da lì parte il suo giro del mondo che lo porta prima in Austria, poi in Cina e per finire Honduras. Ma Leandro non è contento di come è finita l’esperienza italiana. Perciò decide di tornarci nel 2015 con la maglia dell’Albalonga, ancora in Serie D. Una breve parentesi con l’Arzachena e poi il magico Potenza. Leandro arrivò in Basilicata nel dicembre del 2016 con la squadra ad un passo dal fallimento. L’unica speranza era quella di mantenere la categoria, impresa che sembrava impossibile ma che è stata realizzata. Leandro divenne subito un simbolo della squadra e, dopo la salvezza tranquilla della stagione 2016/2017, inizia l’era Caiata. Subito alla prima stagione centrò la promozione in Serie C. Da neopromossa nella terza serie, ottiene l’accesso ai playoff nella stagione successiva arrivando fino ai quarti e regalando un sogno ai tifosi.
Dal quasi fallimento ai playoff di Serie C, tutto in appena tre anni e sempre con Guaita grande protagonista. Eppure quello sforzo si è perduto in appena un’estate, quella già citata del 2019, quando l’argentino passò al Taranto. In Puglia, alla seconda stagione in rossoblù, centra la seconda promozione. La Serie C con il Taranto però non la gioca, il richiamo lucano è troppo forte. Ed ora, con la freccia ritrovata, il Potenza punta tutto sul miracolo argentino.
A cura di Filippo Rocchi