Il passo lento e corto di Mercati: dal Sassuolo di De Zerbi al Gubbio per raggiungere la sua cim(A)
Camminare. Macinare chilometri. Sperando di raggiungere la meta il prima possibile, ma senza dimenticarsi che ciò che conta è il viaggio. Dare sempre il massimo per non avere mai rimpianti. Vincere la fatica e non abbattersi. Concetti in apparenza banali, ma non semplici da applicare. A spiegarlo è la storia di Alessandro Mercati. Centrocampista classe 2002 in forza al Gubbio. Una carriera ancora in divenire costruita sulla tempra del montanaro che trova la sua linfa nelle “ali del desiderio”.
Dalla montagna ai campi da calcio: così inizia il viaggio di Mercati
Castelnuovo ne’ Monti. Paese di poco più di diecimila abitanti situato su un altopiano. Il culmine sulla cima della Pietra di Bismantova. Oltre mille metri di altitudine percorsi e citati anche da Dante nella Divina Commedia: “Qui convien ch’om voli (…) con l’ale dei gran disio”. È la forza dei sogni, dei desideri, del raggiungere uno scopo che permettono di poter scalare le cime più impervie. Anche quella della Pietra di Bismantova che svetta nel bel mezzo del paese dell’Appennino Reggiano. La salita di Alessandro Mercati, centrocampista del Gubbio. Un tragitto che oggi è una carriera. Partire dal basso, con calma e senza pretese. Giocare a calcio come camminare in montagna. Uno zaino carico di sogni, speranze e ambizioni. Con lo sguardo proiettato sempre avanti. I metri già percorsi sono lo stimolo per continuare a salire. Anche 50 chilometri al giorno. Come quelli che il classe 2002 percorre per quasi dieci anni per soddisfare il suo bisogno di pallone. Dalla montagna alla città. Da Castelnuovo a Sassuolo per allenarsi. Per gettare le basi del suo futuro. Una scalata quella di Mercati che inizia fra le mura di casa. Con l’appoggio e la spinta di chi crede in lui come nessun’altro: la famiglia. “Il tutto” di Alessandro – come la definisce lui. La prima fonte di consigli, di ispirazione e incoraggiamenti.
Kalipè: Mercati vuole godersi il viaggio
Le parole giuste al momento adatto senza mai dare nulla per scontato. Nello sport come nella vita quotidiana. Gli errori? L’ossigeno che combatte l’affanno della salita. Fattori che solo due ex calciatori come papà Chicchi e zio Omar possono conoscere meglio. Alessandro ascolta, impara, assimila e si convince che “Se oggi sono qui a giocarmi qualcosa di importante è solo grazie a loro”- confessa a Sassuolonews.net. “Kalipè”: passo lento e corto. Per scrutare ciò che ci circonda e immaginare cosa verrà dopo. Per il ragazzo reggiano la prima tappa si chiama Progetto Montagna. La squadra che riunisce tutti i ragazzi delle comunità montane dell’Altopiano. Giocare, conoscere nuovi amici, girare tra le valli dell’Appenino per inseguire un pallone e continuare a sognare. Sono le prime occasioni per prendere confidenza con le sue qualità. Talmente evidenti da portare emissari di Juventus, Bologna e Sassuolo ad affrontare tornanti e sterrati per andare a visionare quel “ragazzo di montagna”.
Sostituire capitan Magnanelli
Il tour degli Appennini si concluderà all’età di dieci anni quando, d’accordo con i genitori, Alessandro entra nel settore giovanile del Sassuolo. Seconda tappa. Sarà un saliscendi di emozioni. Come spostarsi quotidianamente dai monti alla pianura e viceversa. Spinto dall’euforia e dal “gran disio” di giocare in Serie A. Il viaggio continua. Passa per l’Under 15, l’Under 17, l’Under 19 e la Primavera neroverde. Un percorso completo. Con concentrazione e grande attenzione ai dettagli. Migliorare l’unico imperativo. Dare il massimo per non avere rimpianti. Vincere la fatica. Sul campo da calcio come sui sentieri mai avventurarsi in solitudine. Alessandro si affida al responsabile del settore giovanile Francesco Palmieri. La bussola del suo percorso in casa neroverde. Un tragitto che si concretizza in una crescita fisica, tecnica e mentale che nel 2020 suscita la curiosità di Roberto De Zerbi. Per sopperire alla mancanza di capitan Magnanelli contro la Fiorentina Mercati siederà in panchina al Franchi.
La fiducia confermata da Dionisi
Lo zaino pesa. Si gonfia di pressioni e ansie mischiate alla gioia e all’orgoglio di condividere il campo con i campioni che ammira ogni giorno. Che lo portano a chiedersi: “Ma che ci sto a fare io qui?”. Da Locatelli a Duncan passando per Djuricic con la responsabilità di sostituire un’icona neroverde come Magnanelli. E poi…Berardi. Seduto in panchina con lui a supportarlo l’amico Jacopo Pellegrini. Da Castelnuovo papà Chicchi. Il primo pensiero del ragazzo. Per assaporare la Serie A ci sarà ancora tempo, ma le istantanee del momento diverranno indelebili. Torna a marciare. Passa dalla Primavera dove con 24 presenze, un gol e prestazioni impeccabili si candida a entrare nelle gerarchie della prima squadra. Alessio Dionisi nell’estate successiva porterà Alessandro in ritiro. Quello zaino… Ma è il bello del camminare. La consapevolezza che ciò che guadagna è frutto solo della sua tenacia. Passo dopo passo fino alla firma del primo contratto da professionista proprio con il Sassuolo.
La tappe in Lega Pro per inseguire il sogno Serie A nel segno di Pogba
Un cammino lento, ma ritmato. Sulla ghiaia fra i monti come al cospetto del calcio di Lega Pro. Prossima sosta: Aquila Montevarchi. Una fermata valida 37 presenze stagionali condite da 1 gol e 6 assist. Affronta la salita con un entusiasmo unico. Qualità e quantità. Il segreto di Alessandro e del centrocampo rossoblù. Visione di gioco e intelligenza tattica. Tiro dalla distanza? Una specialità. Non deve stupire. Per chi passa l’infanzia a guardare e imitare Paul Pogba è una sfida con sé stesso. Questione di idoli. Di coraggio; sostenuto dall’ambizione di arrivare lassù dove arriva il francese. La cima più importante.
Prossima tappa Carrara. E, oggi, proprio alla Carrarese segna il primo gol da ex con la nuova squadra nella settima giornata di Serie C 2023/2024. Il peregrinare estivo lo conduce a Gubbio. In un club che non ha paura di puntare sui giovani. La qualità il marchio di fabbrica delle squadre di Braglia. Dal rustico Altopiano Reggiano alle dolci colline umbre Alessandro insegue il suo traguardo. Zaino in spalla e “Kalipè”. Per raggiungere la vetta più prestigios(A). Alessandro Mercati, un montanaro inesorabile già pronto per la prossima scalata: la classifica del girone B con il Gubbio.